Neuro72: Alley cat. Un giochino fine anni 80 per pc che occupava 18Kbyte. Oggi un gioco per la play occupa 180Gigabyte. Ma che ce mettete in 180 Gb? La storia dell'universo?
MILANO 9 marzo 1973 Lo stupro di Franca Rame: fascisti, carabinieri e «una volontร superiore» Il 9 marzo 1973 Franca Rame fu sequestrata da cinque uomini, costretta a salire su un furgone all'interno della quale fu torturata e violentata. Come si sa, Franca รจ riuscita a raccontare la violenza subita in un monologo intitolato appunto “Lo stupro”, che inserรฌ nello spettacolo “Tutta casa, letto e chiesa”. Per molto tempo, Franca raccontรฒ di essersi ispirata ad un episodio di cronaca, non rivelando di essere stata lei stessa la vittima dello stupro. La sera del 9 marzo 1973, alla notizia dell'avvenuto stupro, qualcuno a Milano gioรฌ: era il generale Palumbo, comandante della divisione Pastrengo. «La notizia dello stupro della Rame in caserma fu accolta con euforia, il comandante era festante come se avesse fatto una bella operazione di servizio. Anzi, di piรน…», secondo la testimonianza di Nicolรฒ Bozzo, che sarebbe diventato stretto collaboratore di Carlo Alberto Dalla Chiesa, e che all'epoca era in servizio alla Pastrengo: «Arrivรฒ la notizia del sequestro e dello stupro di Franca Rame. Per me fu un colpo, lo vissi come una sconfitta della giustizia. Ma tra i miei superiori ci fu chi reagรฌ in modo esattamente opposto. Era tutto contento. “Era ora”, diceva. […] Era il piรน alto in grado: il comandante della “Pastrengo”, il generale Giovanni Battista Palumbo. […] Allora io vissi quella reazione di Palumbo solo come una manifestazione di cattivo gusto. Credevo che il generale fosse piacevolmente sorpreso della notizia, nulla di piรน. D'altronde Palumbo era un personaggio particolare, era stato nella Repubblica Sociale, poi era passato con i partigiani appena prima della Liberazione. Non faceva mistero delle sue idee di destra. E alla “Pastrengo”, sotto il suo comando, circolavano personaggi dell'estrema destra, erano di casa quelli della “maggioranza silenziosa” come l'avvocato Degli Occhi» [qui]. Nel 1981, il nome del generale Palumbo fu trovato all'interno dell'elenco degli iscritti alla Loggia P2, assieme a due alti ufficiali dell'Arma. Secondo Bozzo, «il comandante generale [dell'Arma dei carabinieri] era il generale Mino. Basta leggere la relazione di maggioranza della commissione d'inchiesta sulla P2 per capire perchรฉ non si accorgesse di nulla. Lui non era negli elenchi, ma la commissione lo dava come organico». Nel 1987-88 due fascisti, Angelo Izzo e Biagio Pitaresi, rivelano al giudice Salvini che a compiere lo stupro fu una squadraccia neofascista, e soprattutto che l'ordine di “punire” Franca Rame con lo stupro venne dall'Arma dei Carabinieri. Si legge nell'ordinanza di rinvio a giudizio dell'inchiesta sull'eversione neofascista degli anni Settanta: «Pitarresi ha fatto il nome dei camerati stupratori: Angelo Angeli e, con lui, “un certo Muller” e “un certo Patrizio”. Neofascisti coinvolti in traffici d'armi, doppiogiochisti che agivano come agenti provocatori negli ambienti di sinistra e informavano i carabinieri, balordi in contatto con la mala. Fu proprio in quella terra di nessuno dove negli Anni 70 s'incontravano apparati dello Stato e terroristi che nacque la decisione di colpire la compagna di Dario Fo. Ha detto Pitarresi: “L'azione contro Franca Rame fu ispirata da alcuni carabinieri della Divisione Pastrengo. Angeli ed io eravamo da tempo in contatto col comando dell'Arma"
Fantic: Soldato che dietro lo stupro di Franca Rame c'era l'estrema dx con la complicitร di qualche carabiniere era una cosa risaputa sui nomi precisi non saprei
Spanki: Come per tanti casi, non sapremo mai la veritร ...๐ Ma ricordo lei: l'ho vista due volte a teatro con "tutta casa, letto e chiesa" bravissima e sapeva trasmettere il giusto pathos col pezzo di cui parli! ๐๐๐
Buon pomeriggio ๐๐ท