Post di Ombromanto in ordine cronologico
Chiacchiera
oggi alle ore 20:30 - 513 visualizzazioni È nato diverso.
Mentre gli altri cuccioli di leone lottavano e balzavano, Neo sedeva in silenzio, osservando le farfalle e seguendo gli uccelli tra l'erba alta.
Il suo muso era più dolce, i suoi movimenti più lenti il suo spirito, più gentile.
I ranger notarono presto le sue caratteristiche insolite.
Credevano che Neo potesse essere il primo leone selvatico a mostrare segni simili alla sindrome di Down riflessi più lenti, tratti più arrotondati, ma un cuore come nessun altro.
All'inizio, il branco non lo capiva.
Ma col tempo, iniziarono a proteggerlo.
La matriarca lo aspettava quando restava indietro.
I cuccioli giocavano con più delicatezza.
E Neo, in cambio, portava pace.
Era gentile in un mondo costruito sulla forza puliva i leoni feriti, confortava i cuccioli spaventati, e divideva il cibo con i più deboli.
I ricercatori lo chiamarono il leone gentile un promemoria vivente che la forza non è sempre rumorosa.
Neo crebbe fino all'età adulta, ancora diverso, ancora amato.
Non comandò mai con la paura solo con la calma.
E così facendo, cambiò il modo in cui vediamo il mondo selvaggio.
Perché a volte, il ruggito più potente è la gentilezza stessa.Leggi tutto...
Chiacchiera
ieri alle ore 08:47 - 3.728 visualizzazioni
Chiacchiera
4 Novembre - 3.478 visualizzazioni
Chiacchiera
4 Novembre - 3.811 visualizzazioni Laura Rosi, 38 anni appena compiuti, dal 2 agosto di quest'anno è completamente guarita da un tumore terminale al pancreas, inoperabile e senza speranza, diagnosticato nel maggio del 2019. Probabilmente il primo caso in Italia di tumore pancreatico «a risposta completa» grazie ad una nuova terapia sperimentale messa a punto dal professore Davide Melisi, ricercatore Airc e responsabile dell'Unità di terapie sperimentali in oncologia al policlinico di Borgo Roma a Verona.
Una scoperta importante
È lo stesso medico ad esultare e a spiegare il percorso di questa paziente. «Questa giovane donna, un vulcano di ragazza, mi si è presentata tre anni fa con una diagnosi terribile, portata in braccio da parenti – racconta Melisi – Abbiamo subito iniziato uno studio clinico su di lei con farmaci sperimentali uniti a chemioterapia (un farmaco inibitore di Tgfbeta, sviluppato grazie ai fondi per la ricerca di Airc). Laura è stata bene per circa un anno e mezzo, ma poi la malattia è ripresa. Allora abbiamo deciso di studiarla con una nuova tecnologia, la «Ngs», una tecnica di lettura del genoma del tumore, che segnala quali mutazioni sono in corso nel gene chiamato Ret». Ed ecco la notizia bomba. «Questa nuova terapia che consiste nell'assunzione di pillole senza ausilio della chemioterapia – continua il professore – in soli due mesi ha mandato in totale remissione il tumore. Ha dato risposta completa, vale a dire che è completamente guarita, le cellule tumorali sono tutte morte. È una terapia ancora sperimentale e non ancora approvata, ma sta dando grandi risultati anche in altri pazienti che stiamo trattando, soprattutto per tumori alla tiroide. Ma l'eccezionalità di questo caso è che sino ad ora non era mai stata tracciata questa mutazione Ret in un tumore al pancreas». Una notizia che porta a grandi speranze? «È davvero importante. Noi siamo tanto felici di aver identificato questo gene del tumore attraverso la ricerca, applicando l'oncologia di precisione e personalizzata con questo nuovo inibitore che ha dato nuova speranza a questa giovane paziente».Leggi tutto...
Chiacchiera
3 Novembre - 3.427 visualizzazioni Michigan, 1936. Una fattoria pignorata. Un'asta pubblica.
E una folla di contadini che si presenta in silenzio.
Le banche vogliono la terra.
Ma quella gente, povera, stanca, affamata, decide di non piegarsi.
Si accordano: nessuno offrirà più di un centesimo per volta.
E così, pezzo dopo pezzo, la fattoria torna al suo legittimo proprietario.
Le corde che si vedono sullo sfondo non sono scenografia.
Sono un avvertimento, chi prova a speculare sulla disperazione altrui, non è il benvenuto.
Era un tempo in cui la solidarietà non si predicava, si praticava.
In cui un vicino valeva più di una banca.
In cui la gente capì che, se non si aiutavano tra loro, avrebbero perso tutto.
Quelle “penny auctions”, le aste da un centesimo, divennero il simbolo della resistenza rurale americana.
Un modo per dire: “Se ci tolgono la dignità, la difenderemo insieme.”
Oggi non ci sono più aste nei cortili,
ma ci sono famiglie che perdono la casa, imprese che chiudono,
persone che chiedono aiuto e non lo ricevono.
Forse non servono più le corde, ma servono mani tese, reti, comunità, coraggio.
Perché anche nel 2025, la solidarietà non è un lusso. È un dovere civile.
📸 Web, Asta da un centesimo, Michigan – 1936Leggi tutto...
Chiacchiera
2 Novembre - 2.761 visualizzazioni Quando Michael Caine disse a sua madre che aveva appena guadagnato un milione di sterline per un film, lei lo guardò sorpresa, quasi confusa, e chiese soltanto:
— «Quanto costa?»
Non voleva ripetere la cifra.
Voleva capire.
Perché per una donna come Ellen, cresciuta nella miseria del sud di Londra, un milione non era un numero: era un sogno troppo grande perfino da immaginare.
Michael le sorrise piano e rispose con una frase che le cambiò la vita:
— «Significa, mamma, che non dovrai più lavorare. Mai più.»
Ellen Frances Marie Burchell aveva passato l'esistenza a pulire le case degli altri.
Le mani spaccate dal sapone, la schiena curva, la dignità intatta.
Durante la guerra, mentre Londra bruciava sotto le bombe, correva tra rifugi e cucine per sfamare i suoi figli, Michael e Stanley, con poco o niente.
Diceva sempre:
— «Studiate. Uscite da qui. Non fate la mia vita.»
Michael aveva promesso.
E mantenne la promessa.
Negli anni '60, quando divenne una star internazionale con Zulu, Alfie e The Ipcress File, portò con sé l'immagine di quella madre stanca, fiera, che non aveva mai smesso di lottare.
Le comprò una casa.
Le riempì la vita di pace e di libertà.
La portava alle anteprime, ma lei restava sempre se stessa: discreta, semplice, incredula davanti al mondo che suo figlio aveva conquistato.
Morì nel 1989, serena.
Non più affaticata, non più in affitto, non più con le mani immerse nell'acqua fredda.
E Michael, ormai Sir Michael Caine, non ha mai smesso di parlarne.
«Tutto ciò che sono, lo devo a mia madre», diceva.
Ha chiamato la sua compagnia di produzione Burchell Productions, in suo onore.
Quella scena — una cucina modesta, un figlio che parla, una madre che chiede “Quanto costa?”, e lui che risponde “Significa che sei libera, mamma” — racchiude tutto.
La distanza tra povertà e ricchezza.
Tra fame e abbondanza.
Tra il dovere e la gratitudine.
Ellen non poteva comprendere il valore di un milione di sterline.
Ma capì perfettamente il valore della libertà.
Michael Caine è stato un'icona del cinema.
Ma il suo ruolo più grande non è mai stato filmato:
quello del figlio che mantenne la promessa di un bambino povero,
e regalò a sua madre ciò che nessun premio potrà mai eguagliare — la dignità di riposare.Leggi tutto...
Bestiaccia
30 Ottobre - 2.974 visualizzazioni 🐋 A differenza dei mammiferi terrestri, i cuccioli di balena non possono aggrapparsi alle loro madri.
Non hanno zampe, né artigli, né un nido che li protegga. Solo l'oceano.
Eppure, la vita trova sempre un modo. Le balene femmine non allattano come gli altri mammiferi: spruzzano il latte direttamente nella bocca del piccolo, grazie alla contrazione dei muscoli intorno alle ghiandole mammarie. Un gesto preciso, istintivo, perfettamente sincronizzato.
Quel latte non è come il nostro: è così denso da sembrare panna o dentifricio, ricchissimo di grassi, fino al 50%, per resistere all'acqua salata e nutrire il piccolo anche nelle correnti più fredde.
Non si dissolve, resta compatto, galleggia, pronto a trasformarsi in energia e calore ogni volta i cuccioli ne sentono la necessità.
È un capolavoro evolutivo, ma anche un simbolo potente:
la vita sa essere forte e delicata allo stesso tempo.
Anche in mezzo al caos, trova sempre un modo per prendersi cura di sé stessa.
Il modo in cui una madre nutre il proprio figlio in mezzo al caos dell'oceano è un promemoria dell'importanza assoluta del ruolo do mamma che, anche nei luoghi più vasti e imprevedibili del mondo, trova sempre la soluzione per i propri figli.Leggi tutto...
Chiacchiera
29 Ottobre - 3.204 visualizzazioni
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