Post di Ombromanto in ordine cronologico
Chiacchiera
13 Novembre - 3.785 visualizzazioni Quando una persona compie 65 anni in Belgio, il Dipartimento Pensioni gli manda un messaggio dicendo:
"Sei diventato un pensionato e devi inviarci il tuo numero di conto corrente in modo da avere il tuo stipendio mensile. "
- "E se hai un problema, chiamaci a questo numero per fissare un colloquio.... "
E ci sono dei vantaggi:
_ Riduzione per l'affitto della casa
_ C'è un supporto mensile per l'affitto
_ Hai diritto di richiedere alloggi alla previdenza sociale a prezzo nominale
_ Riduzione per l'elettricità
_ Riduzione nei trasporti
_ Garanzia sanitaria semi-gratuita
_ Il dentista è semi-libero, e se non torni dal dentista entro un anno, avrai una multa economica.
📢 Nota: il Belgio è un paese dove non c'è né petrolio né minerali,
... ma c'è chi non ruba.Leggi tutto...
Chiacchiera
13 Novembre - 2.595 visualizzazioni Non devi poter con tutto.
Non devi essere una super mamma, una super moglie, una super professionista, una super casalinga, una super donna.
Perché quando il tuo corpo chiederà riposo, quando la tua mente implorerà silenzio,
saranno in pochi a ricordare quante volte hai cercato di essere tutto, tutto insieme.
E allora, sì: lascia pure i piatti nel lavandino.
Lascia il bucato per domani.
Compra qualcosa di pronto per cena.
Esci.
Cammina. Respira.
Vai al parco, vai in palestra, vai a farti i capelli.
Mettiti quel vestito che ti piace anche se "non è l'occasione".
Dormici su. Ridici su.
Fermati.
Amati.
Perché i figli crescono.
Il marito può andarsene.
Il lavoro si cambia.
La casa si sporcherà di nuovo.
Ma il tuo equilibrio emotivo?
Quello, se lo perdi, non sempre ha una seconda possibilità.
Non devi dimostrare niente a nessuno.
Devi solo tornare a essere te stessa.
E farlo per l'unica persona che non puoi permetterti di perdere:
te.Leggi tutto...
Vaccata
12 Novembre - 2.941 visualizzazioni
Chiacchiera
12 Novembre - 2.604 visualizzazioni “Sono nato a Schiavonea che è una frazione di Corigliano Calabro. Un borgo sul mare dove torno ogni volta che sono in ferie. Sognavo di fare il pescatore e d'estate mi svegliavo alle 5 per uscire col gozzo.
Mio padre era un grande milanista, faceva il centravanti in serie D, poi si è messo a fare il falegname.
Per me è stato il primo maestro di calcio. Ho ancora il ricordo del suo borsone che odorava d'olio canforato. Sognavo di diventare forte quanto lui.
Per farvi capire il temperamento della famiglia Gattuso, quando papà militava nel Corigliano, doveva affrontare nel derby la Schiavonea. Dietro la recinzione c'era mio nonno, che vedendo giocare il figlio contro il proprio paese gli urlava contro: “Carne venduta”.
I primi calci li ho tirati in paese, sgraffignando le taniche di nafta ai pescatori per farne pali della porta. Giocavo anche cinque ore di fila, sulla spiaggia come i brasiliani, le gambe me le sono fatte lì.
Il legame con la mia terra è forte, io penso in calabrese, è più veloce.
Nel 2006 ho aperto un'azienda ittica per depurare e allevare molluschi. L'ho voluta in Calabria, per dare occupazione ai miei conterranei.
Ho lasciato la mia terra a 13 anni, ho avuto la fortuna di fare un'ottima carriera, ma quando torno a casa, l'emozione è talmente forte che non riesco a controllarla.
Spesso mi capita di andare a sedermi sulla panchina di quel porto, è lì che ho imparato i veri valori della vita come l'umiltà e il sacrificio. Ed è grazie a quei valori se sono salito sul tetto d'Europa e poi del Mondo.
Ecco perché non dimenticherò mai le mie radici".
Gennaro Gattuso, per tutti Ringhio.
Immenso.❤️Leggi tutto...
Chiacchiera
11 Novembre - 3.012 visualizzazioni Non è un membro della famiglia. Non viene pagata per questo. È un'infermiera il cui turno è finito da ore, ma ha rifiutato di lasciare la mano del suo paziente.
Per Kylian, un bambino di sei anni, il reparto di oncologia pediatrica era un luogo spaventoso, soprattutto di notte. Il costante, lieve bip dei monitor cardiaci e delle pompe per flebo erano suoni che associava al dolore e alla paura. Non dormiva bene da giorni.
Sua madre, esausta, era sdraiata su una piccola branda in un angolo, cercando di riposare. L'infermiera di Kylian, una donna di nome Jenna, era alla fine di un estenuante turno di 12 ore quando entrò per l'ultimo controllo. Vide gli occhi di Kylian, spalancati nella luce fioca.
«Che c'è, campione?» chiese dolcemente.
«Ho paura», sussurrò lui, con voce piccola. «Per favore, non lasciarmi.»
Jenna guardò la madre esausta, poi di nuovo Kylian. Il suo turno era finito. Avrebbe dovuto tornare a casa, al suo letto. Invece, prese una sedia da un angolo della stanza.
«Riposi pure», disse alla madre di Kylian, che si era appena svegliata. «Ci penso io a lui.»
Si sedette, prese la piccola mano di Kylian tra le sue e iniziò a parlare. Gli raccontò del suo cane buffo, di cosa avrebbe mangiato a colazione, di qualsiasi cosa che non riguardasse l'ospedale. Piano piano, il respiro del bambino si fece regolare, e i suoi occhi si chiusero.
La madre di Kylian si svegliò al suono del silenzio — il respiro profondo e tranquillo di suo figlio. Vide l'infermiera Jenna, accasciata e profondamente addormentata, il turno finito da ore, ma ancora con la mano saldamente intrecciata a quella del suo bambino. Fu così sopraffatta dall'emozione che iniziò a filmare in silenzio, sussurrando parole di gratitudine per l'angelo che vegliava su suo figlio.Leggi tutto...
Chiacchiera
11 Novembre - 3.063 visualizzazioni QUESTA È LA FINE. Una mamma mi dice con orgoglio: «Mio figlio di 6 anni sa già usare benissimo il telefono, è un prodigio».
Un telefono. A 6 anni. Io non ce l'ho con la tecnologia, anzi. Il problema è che non possiamo saltare le tappe. A quell'età si impara a pedalare una bici, ad allacciarsi le scarpe, a disegnare. Non a scrollare un feed.
E se non siamo noi adulti a mettere dei paletti, tra dieci anni ci ritroveremo con una generazione che sa tutto… tranne che come stare al mondo.
- Vincenzo Schettini
Chiacchiera
8 Novembre - 3.375 visualizzazioni È nato diverso.
Mentre gli altri cuccioli di leone lottavano e balzavano, Neo sedeva in silenzio, osservando le farfalle e seguendo gli uccelli tra l'erba alta.
Il suo muso era più dolce, i suoi movimenti più lenti il suo spirito, più gentile.
I ranger notarono presto le sue caratteristiche insolite.
Credevano che Neo potesse essere il primo leone selvatico a mostrare segni simili alla sindrome di Down riflessi più lenti, tratti più arrotondati, ma un cuore come nessun altro.
All'inizio, il branco non lo capiva.
Ma col tempo, iniziarono a proteggerlo.
La matriarca lo aspettava quando restava indietro.
I cuccioli giocavano con più delicatezza.
E Neo, in cambio, portava pace.
Era gentile in un mondo costruito sulla forza puliva i leoni feriti, confortava i cuccioli spaventati, e divideva il cibo con i più deboli.
I ricercatori lo chiamarono il leone gentile un promemoria vivente che la forza non è sempre rumorosa.
Neo crebbe fino all'età adulta, ancora diverso, ancora amato.
Non comandò mai con la paura solo con la calma.
E così facendo, cambiò il modo in cui vediamo il mondo selvaggio.
Perché a volte, il ruggito più potente è la gentilezza stessa.Leggi tutto...
Chiacchiera
7 Novembre - 3.816 visualizzazioni
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"Allarme criminalità e corruzione in Belgio: "Siamo un narcostato"
Lettera di un giudice: "Lo Stato di diritto è già minacciato""
Preso da ANSA
Comunque chapeu, chissà da noi fra quanti secoli...