PostMortem: Il pusher con il giubbetto salmonato lo conosco. Tutti questi orpelli sono inutili quanto pacchiani, Torino è una città triste e andrebbe rispettata per la sua indole.
furibionda: Purtroppo c'e' del vero in cio' che dice PostMortem e pure assai ... un' altra "storia " tutta Torinese ed appartenendovi a questa Regione e citta' non mi stupisco piu' di nulla 😔 ...trovo Piazza Carlina meravigliosa, credevo lo fosse esclusivamente in "una" serata uggiosa d'autunno o dopo "quella fioccata" di prima mattina ancora nottata dello scorso anno... proprio per l'aura malinconica che avvolge la nostra magica citta'; ed invece anche quest'estate ad un crepuscolo oramai giunto alla notte ho potuto rimanervi incantata come sempre a bocca aperta, per ore ed ore, in silenzio a vagare tra i miei pensieri, quelli piu' leggeri ...che quei colori e forme danno loro. In primavera poi con la movida dei localini della piazza tra lo sfrerragliare consueto il trantràn del Ristocolor e Gustotram si puo' viaggiare ancor piu' a lungo sino ad un' assonnata , carismatica aurora .
Non a caso il Comune ha avuto l'idea di lasciare in modo permanente le luci del Regno dei fiori : nido cosmico di tutte le anime ...l' opera che avvolge tutti i lampioni della piazza, poiche' non era mai successo che rimanessero accese cosi a lungo ...ma l'idea e' stata bocciata da Luisa Papotti Soprintendente delle Belle Arti👎
PostMortem: fioredacciaio ma c'era davvero bisogno di un'artista per ridicolozzare la piazza con questo banale gioco di luci? Ma si fotta pure il natale, festività inutile ed ipocrita.
PostMortem: furibionda questa città va vissuta per quello che è, un ricettacolo di anime perse e vicoli maledetti. Dipingerla con queste luci circensi non è altro che un insulto alla sua memoria e alla sua vocazione di città oscura. Ma alla gente piacciono i colori, gli spettacoli pirotecnici che portano alla follia o alla morte degli animali, perchè in fondo si gode una volta sola e poco più di metà. Quindi perchè non farlo accondiscendendo alla bruttura edonistica figlia legittima del secolo in corso? Quanto squallore, ahinoi.
fioredacciaio: Ma per piacere.....secondo te dovremmo vivere in una citta' allegra come un funerale di 3° classe ? E poi dove sono i vicoli maledetti ? Non ce ne sono piu' dalla ristrutturazione del '600 /'700 !!!! Postmortem
furibionda: Sono colpita PostMortem ...mai cotanta partecipazione ad una mia opinione che vuole rimanere tale.Non trovo piacere alcuno a far prendere le mie posizioni semmai al dissenso, come preambolo di un "malsano" divenire florido interloquire. Inoltre... trovo molto affascinante questo netto contrasto tra il tuo scritto sanguigno ed il tuo nikname analogamente a tutte le mescolanze, tra le quali anime perse e vicoli maledetti contrapposti alla vitalita' di anime ritrovate in canoa per l' imbarcaTO sotto il ponte Isabella e non solo ... Altro discorso e' quella follia che ha portato alla morte con cui condivido il disappunto... Io vedo colore anche nelle emozioni negative...fucsia la mia disperazione...arancione l'inquetudine ...nera la paura ...bianco l'ottenebramento...verde la violenza...marrone il disgusto ...rossa/gialla/blu la rabbia... lungi da me l'insulto alla storia ed alla memoria... bensi' anelo allo sconsacrare ,da sempre , ogni consacrazione.
PostMortem: furibionda (e indirettamente rispondo anche a fioredacciaio, con la quale abbiamo vedute antitetiche sull'argomento) io credo sia pedestre ricercare la bellezza esclusivamente nella luce e nella gioia, tralasciando la sublime melanconica dolcezza della decadenza e della disperazione. Le più grandi opere della storia sono frutto di sofferenza, del parto di menti straziate, e asserire che i vicoli maledetti non esistono più dal '600 - '700 significa attribuire alla poesia della città un significato prettamente matestorico (matematico/storico, perdona il neologismo) e non saper guardare in fondo a quelle vie madide di sudore, alcool e sangue, popolate dai cantori del male e da peripatetiche col mascara disciolto sul viso. Sono soltanto punti di vista differenti... detesto la luce perché mi ferisce e, volendo discorrere su un piano prettamente ambientale, lo spreco di energia delle luminarie di natale lo trovo semplicemente fuoriluogo 🙂
un' altra "storia " tutta Torinese ed appartenendovi a questa Regione e citta' non mi stupisco piu' di nulla 😔
...trovo Piazza Carlina meravigliosa, credevo lo fosse esclusivamente in "una" serata uggiosa d'autunno o dopo "quella fioccata" di prima mattina ancora nottata dello scorso anno... proprio per l'aura malinconica che avvolge la nostra magica citta'; ed invece anche quest'estate ad un crepuscolo oramai giunto alla notte ho potuto rimanervi incantata come sempre a bocca aperta, per ore ed ore, in silenzio a vagare tra i miei pensieri, quelli piu' leggeri ...che quei colori e forme danno loro.
In primavera poi con la movida dei localini della piazza tra lo sfrerragliare consueto il trantràn del Ristocolor e Gustotram si puo' viaggiare ancor piu' a lungo sino ad un' assonnata , carismatica aurora .
Non a caso il Comune ha avuto l'idea di lasciare in modo permanente le luci del Regno dei fiori : nido cosmico di tutte le anime ...l' opera che avvolge tutti i lampioni della piazza, poiche' non era mai successo che rimanessero accese cosi a lungo ...ma l'idea e' stata bocciata da Luisa Papotti Soprintendente delle Belle Arti👎
Ma alla gente piacciono i colori, gli spettacoli pirotecnici che portano alla follia o alla morte degli animali, perchè in fondo si gode una volta sola e poco più di metà. Quindi perchè non farlo accondiscendendo alla bruttura edonistica figlia legittima del secolo in corso? Quanto squallore, ahinoi.
Altro discorso e' quella follia che ha portato alla morte con cui condivido il disappunto...
Io vedo colore anche nelle emozioni negative...fucsia la mia disperazione...arancione l'inquetudine ...nera la paura ...bianco l'ottenebramento...verde la violenza...marrone il disgusto ...rossa/gialla/blu la rabbia...
lungi da me l'insulto alla storia ed alla memoria... bensi' anelo allo sconsacrare ,da sempre , ogni consacrazione.
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Le più grandi opere della storia sono frutto di sofferenza, del parto di menti straziate, e asserire che i vicoli maledetti non esistono più dal '600 - '700 significa attribuire alla poesia della città un significato prettamente matestorico (matematico/storico, perdona il neologismo) e non saper guardare in fondo a quelle vie madide di sudore, alcool e sangue, popolate dai cantori del male e da peripatetiche col mascara disciolto sul viso.
Sono soltanto punti di vista differenti... detesto la luce perché mi ferisce e, volendo discorrere su un piano prettamente ambientale, lo spreco di energia delle luminarie di natale lo trovo semplicemente fuoriluogo 🙂