Satira
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carlettonelivello 14
ieri alle ore 14:13 - 3.050 visualizzazioni
Tenetevi forte, fortissimo.
Perché dopo le minacce, gli insulti e i deliri complottisti contro la Corte dei Conti, il governo Meloni ha improvvisamente cambiato tono.
Fino a ieri, Meloni, Tajani e Salvini urlavano all'“invasione dei giudici”. Oggi, invece, parlano con voce calma, tono istituzionale, quasi gentile.
Cos'è successo? Li ha illuminati la Costituzione?
Macché. Gli hanno spiegato che rischiano di dover pagare di tasca loro.
Sì, avete capito bene.
Se il governo forza la mano e approva il Ponte sullo Stretto senza il via libera della Corte dei Conti e poi l'opera viene annullata, Meloni, Salvini e Tajani potrebbero essere chiamati a risarcire il danno erariale in prima persona.
Cioè, per una volta, non pagheremmo (solo) noi. Pagherebbero loro. E infatti, improvvisamente, hanno riscopero il bon-ton.
E d'altronde, un po' di paura è comprensibile.
Il progetto del Ponte è vecchio di 28 anni, il pilone finisce su una faglia sismica, le società coinvolte hanno cambiato nome, fallito o perso i requisiti, la gara pubblica non si è mai vista.
Praticamente, la sceneggiatura perfetta per un disastro contabile.
E così, dopo le prime ore di “non ci fermeranno”, adesso è tutto un “valuteremo le contestazioni”.
Perché alla fine, in questo Paese, la moralità non la insegna la politica. La insegna, come sempre, la paura di dover mettere mano al portafoglio.
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Vaccata