Chiacchiera
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STEF60
30 Maggio 2023 - 4.316 visualizzazioni
"Sei un cogli*ne, un buffone, mi fai ridere. Vai pure ad aiutare, io mi troverò qualcun altro. Non farti più vedere. Bye bye".

Il ragazzo che vedete nell'immagine si chiama Marco Santacatterina, ha 24 anni, è uno studente universitario della provincia di Vicenza e di sera fa il rider per potersi pagare gli studi e guadagnare qualcosina.

Quello che leggete in alto, invece, è il messaggio che Marco ha ricevuto dal suo datore di lavoro prima di essere licenziato tramite Whatsapp.

Il motivo? Una richiesta di permesso di due giorni per poter andare in Emilia-Romagna, gratis, come volontario, ad aiutare le persone colpite dall'alluvione.

Sì, avete capito bene. Licenziato e insultato per una grave colpa: quella di aver praticato solidarietà.

"Una cosa simile - racconta Marco - è successa anche qua in Veneto nel 2010, dove abito io. Ero un bambino ma ricordo quei giorni. Vedendo il dramma dell'Emilia Romagna ho pensato: ora sono grande, posso fare qualcosa. Così mi sono rimboccato le maniche. Da quando in qua i soldi sono più importanti della gente che sta male? Quelle due giornate mi hanno ripagato molto di più di un compenso economico".

Ecco, se penso all'Italia migliore, non penso all'avidità di chi licenzia e insulta un lavoratore colpevole di solidarietà. Penso, invece, proprio a Marco. A lui, un enorme grazie.

Marco Furfaro
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Vaccata