Post commentati da fcerutti
Chiacchiera
ieri alle ore 20:16 - 2.172 visualizzazioni Beccatevi questa!
Oggi in Costa Rica, paniscia alla vercellese.
Satira
5 Dicembre - 2.856 visualizzazioni ### Il braciere olimpico arriva al Bar Sport di Briga Novarese
Erano le sette e mezza di sera, e al Bar Sport di Briga Novarese il riscaldamento era rotto di nuovo. Otello “Calorifero”, dietro il bancone, scaldava l'ambiente con la sola forza del suo fiato da cappuccino triplo.
Tonino «il Termosifone», cronista ufficiale del bar e unico giornalista che scrive su tovaglioli a quadretti, entrò con la sciarpa fino al naso e il telefono in mano che sembrava un mattone del 1998.
«Ragazzi! Mattarella ha acceso il braciere olimpico! Milano-Cortina 2026! Ha detto “tregua olimpica”! Ha parlato di pace nel mondo!»
El Poeta, titolare e poeta occasionale, smise di lucidare il vetro della macchina del caffè e sparò la rima:
«Se tregua vuole il Presidente,
che mandi il braciere qui urgente:
qui fa più freddo che in Siberia,
e il ghiaccio lo facciamo in casa, senza skia.»
Il ragionier Gualtieri, che stava facendo la dichiarazione dei redditi 1987 per la settantatreesima volta, alzò la testa dal foglio Excel stampato su carta chimica:
«Tregua olimpica? Ma se qui ogni volta che arriva il conto del gas scoppia la terza guerra mondiale tra me e mia moglie!»
La Mirella, che da trentacinque anni ordina sempre “un caffè macchiato caldo ma non bollente, grazie”, sbuffò:
«Io la pace la vorrei tra le mie ginocchia. Ho freddo fino alle tonsille. Se Mattarella porta il braciere qui, glielo tengo acceso io tutta la notte, promesso.»
In quel momento entrò Peppone, il meccanico, con la barba congelata tipo stalattiti del Grotta Azzurra:
«Ho visto in televisione: il braciere è alto tre metri, pesa una tonnellata, lo portano in giro con la scorta! Io dico: invece di portarlo a Cortina, lo parcheggino qui davanti. Almeno scaldiamo i motorini la mattina.»
Tonino scribacchiava già sul tovagliolo:
«Titolo: “Mattarella accende la fiamma, Briga Novarese ancora al buio”. Sottotitolo: “Popolazione locale disposta a fare la staffetta 4x100 con la legna del caminetto”.»
Calorifero versò un giro di grappa “della casa” (cioè quella che tiene nascosta sotto il bancone dal 2011):
«Ragazzi, io ho la soluzione: facciamo una colletta, compriamo il braciere olimpico all'asta, lo mettiamo in mezzo al bar. Ci scaldiamo noi, scaldiamo i panini, scaldiamo pure i sogni. Tanto a Cortina hanno già la neve, noi abbiamo solo la nebbia e il mutuo.»
Entrò allora il professor Pautasso, insegnante di educazione fisica in pensione e cliente occasionale:
«Attenzione! Ho letto che la fiamma non si può spegnere mai! È eterna! Se la portiamo qui, addio bolletta del gas per sempre!»
Silenzio. Poi il ragionier Gualtieri, con gli occhi lucidi:
«Per la prima volta nella vita… sono favorevole a un debito pubblico.»
El Poeta chiuse il cerchio con una rima da standing ovation:
«Se il braciere arriva a Briga,
niente più freddo e niente briga:
tutti abbracciati intorno al fuoco,
e il Poeta vi fa anche lo sciroppo di mirtillo rosso,
che tanto è l'unico rosso che ci possiamo permettere.»
Tonino alzò il tovagliolo come fosse la bandiera a scacchi:
«Esclusiva mondiale! Briga Novarese si candida a ospitare le Olimpiadi Invernali 2026! Discipline proposte: slalom tra le buche di via Roma, bob con il carrello del supermercato, e pattinaggio artistico sul ghiaccio del ruscelletto dietro la chiesa (quando gela).»
Calorifero spense la luce al neon che tremava da vent'anni e accese una candela (l'unica che aveva):
«Brindiamo, gente. Alla fiamma olimpica. Che arrivi presto.
Perché se aspettiamo il riscaldamento comunale,
alle prossime Olimpiadi ci qualifichiamo direttamente per lo skeleton… da congelati.»
E tutti alzarono il bicchierino, mentre fuori la nebbia si faceva sempre più densa e dentro il Bar Sport, per una volta, si sentiva quasi caldo. Quasi.Leggi tutto...
Vaccata
2 Dicembre - 3.622 visualizzazioni ... e anche melanzane alla griglia.
Vaccata
2 Dicembre - 3.555 visualizzazioni Oggi peperoni alla griglia...
Satira
29 Novembre - 4.078 visualizzazioni ### La tredicesima è arrivata… ma sembra un biglietto dell'autobus scaduto - (Bar Sport, Briga Novarese, 29 novembre 2025, ore 10:14 precise)
El Poeta alza la saracinesca con la solennità di chi sta inaugurando il Duomo di Milano e già urla la sua rima del mattino:
«Apriamo i battenti, arriva la grana,
ma se la tocchi ti scotta la mana!»
Tonino «il Termosifone», cronista ufficiale, entra con il cappotto aperto anche se fuori ci sono meno due gradi. Ha in mano il telefono rotto da tre anni e fa finta di leggere le agenzie:
«Ragazzi, bomba! La tredicesima è stata accreditata! Sedici milioni di pensionati e venti di dipendenti! È come se Babbo Natale avesse sbagliato indirizzo e fosse finito direttamente in banca!»
Il ragionier Gualtieri, che sta centellinando lo stesso cappuccino dal 2017, alza un sopracciglio così in alto che sembra voglia scappare dalla fronte:
«Tonino, se arriva la mia tredicesima è perché hanno sbagliato conto. L'ultima volta che ho visto soldi veri era il 1998 e c'era ancora la lira.»
Dalla cucina esce la Mirella con il vassoio dei cornetti, uno più storto dell'altro:
«Io la tredicesima l'ho già spesa. Ho comprato tre gratta-e-vinci e un calendario dei vigili del fuoco. Totale: meno quarantadue euro. Quindi tecnicamente sono in credito con lo Stato.»
Peppone, il meccanico con la barba che sembra un nido di rondini arrabbiate, sbatte sul bancone una busta paga tutta unta di grasso:
«Guardia:
«Guardate qua: tredicesima lorda 1.842 euro. Netta: 1.126. Praticamente l'Inps mi ha fatto lo sconto famiglia numerosa… ma io sono figlio unico!»
Otello «Calorifero», il barista, pulisce un bicchiere che è già più lucido del futuro di certi politici e sentenzia:
«Sapete che vi dico? La tredicesima è come l'amore: tutti ne parlano, tutti dicono di averla avuta grossa, ma alla fine ti rimane solo il ricordo e una bolletta da pagare.»
Entra in quel momento il professor Pautasso, insegnante in pensione, con la sciarpa annodata come un nodo gordiano e gli occhiali spessi come fondi di bottiglia:
«Scusate, ma a me è arrivata una mail dalla banca: “Congratulazioni, le abbiamo accreditato 0,87 centesimi di tredicesima”. Zero virgola ottantasette! Con quelli ci compro mezzo francobollo… ma solo se è in saldo!»
Tonino il Termosifone si alza in piedi sul tavolino (rischiando di far cadere tre sedie e un presepe incluso):
«Titolo per la cronaca del bar: “La tredicesima 2025 è arrivata, ma è così piccola che per vederla serve il microscopio del liceo scientifico!”»
La Mirella applaude e aggiunge:
«E comunque io l'ho già data a mia nuora. Dice che le serve per il Black Friday. Black un cavolo: è diventata direttamente rossa, la tredicesima.»
El Poeta, ispirato, chiude con la rima finale mentre stappa una birra per sé (tanto paga Pantalone):
«Arriva la tredicesima, che gioia, che festa,
ma dopo le tasse resta solo la cresta.
E se chiedi dov'è finita la grana vera
ti rispondono: “È andata in ferie… pure lei, la povera!”»
Silenzio.
Poi tutti insieme, in coro:
«Calorifero, un giro di caffè… che tanto oggi offre lo Stato!»
Calorifero guarda la cassa vuota, sospira e mormora:
«Lo Stato offre, sì… ma con la carta di credito di mia moglie.»
E così, nel Bar Sport di Briga Novarese, anche quest'anno la tredicesima fu.
Ma durò lo spazio di un battito di ciglia… e di un prelievo Inps.Leggi tutto...
Vaccata
25 Novembre - 3.795 visualizzazioni ### La Legge del Sì-Sì
(Edizione straordinaria dal Bar Sport di Briga Novarese, 25 novembre 2025)
Ore 11:47. Nel Bar Sport di Briga Novarese la televisione, quella che ha ancora il tubo catodico e la scritta “Rai 1” appiccicata con lo scotch, trasmette il Tg che parla della nuova legge sul consenso: «Da oggi, senza un sì esplicito, è stupro».
Silenzio tombale. Persino il flipper smette di fare “tilta-til-ta”.
Tonino «il Termosifone», cronista ufficiale del bar, alza la testa dal suo taccuino unto come un copertone:
«Allora, ricapitolando: se lei non dice “sì” ad alta voce, tipo “sì, voglio”, è reato? E se dice “mah”, che facciamo, processo per tentato tentennamento?»
El Poeta, titolare, si asciuga il bicchiere con lo strofinaccio che ha più storia del Risorgimento e butta lì la rima:
«Se non c'è il sì chiaro e tondo,
finisci dritto al gabbio profondo.»
Il ragionier Gualtieri, che da trent'anni aspetta la pensione integrativa, si aggiusta gli occhiali spessi come fondi di bottiglia:
«Io già lo sapevo. Mia moglie dal '78 non dice né sì né no, dice solo “fai in fretta che c'è il telegiornale”. Ecco perché dormo sul divano da trentasette anni: ero un precursore del consenso!»
La Mirella, che entra con la pelliccia sintetica anche se ci sono 12 gradi, sbatte la borsa sul bancone:
«Finalmente! Adesso se mio marito mi tocca senza chiedere il permesso verbale, lo denuncio e mi prendo la casa, il cane e il posto auto. Era ora che la legge riconoscesse il mio silenzio come un no urlato a squarciagola!»
Il Peppone, meccanico con la barba che sembra cresciuta dentro un motore diesel, alza il dito unto di grasso:
«Scusate, ma in officina come funziona? Se una cliente mi porta la Panda e io cambio l'olio senza che lei dica “sì, cambia pure l'olio”, mi arrestano per violenza meccanica?»
Otello, detto «Calorifero» perché è sempre rosso e suda anche a febbraio, versa un giro di grappa corretto con la paura:
«Ragazzi, io sono rovinato. Stamattina ho servito due caffè senza chiedere “vuoi lo zucchero?”. Due denunce sicure. Domani porto il modulo: “Desidera apporre la firma per il cappuccino?”»
Tonino «il Termosifone» apre il taccuino e legge ad alta voce:
«Notizia dell'ultima ora: il Ministero ha già pronto il modello C-69, “Dichiarazione preventiva di consenso intimo”. Va compilato in triplice copia, vidimato dal notaio e controfirmato dal parroco. Se perdi la copia rosa, devi ricominciare da capo.»
El Poeta, ispirato, compone sul momento:
«Se vuoi un bacio, caro mio,
prima firma, poi dammi il sì.
Se taci o fai lo gnorri,
son dieci anni senza sorri.»
Il ragionier Gualtieri si alza in piedi, drammatico:
«Allora è finita! Io che volevo fare il romantico con la signora Pina del terzo piano… niente più “Ti va un cinema?”… adesso devo mandarle raccomandata A/R con allegato il piano della serata, punto per punto, con casella “acconsento” e “non acconsento”!»
La Mirella ride così forte che le cade la sigaretta nella scollatura:
«E se lui russa dopo? È violenza acustica non consensuale? Lo denuncio pure per quello!»
Calorifero alza le mani, sudato fradicio:
«Da domani metto il cartello: “Prima di ordinare, dire chiaramente: sì, voglio un bianchino”. Chi dice “boh” lo mando fuori a calci. È per la sua sicurezza.»
Tonino chiude il taccuino con solennità:
«Storia d'Italia, capitolo nuovo: il Paese dove per fare l'amore serve il 730 precompilato. Briga Novarese è pronta. Abbiamo già ordinato le penne bic e i timbri “visto – si consenzia”.»
El Poeta, ultimo colpo di genio:
«Chi non dice sì con la voce,
finisce in cella senza croce.
Ma se dice sì e poi si pente,
è violenza retroattivamente!»
E tutti, in coro, alzano il bicchiere:
«Alla salute della nuova legge! Che almeno adesso sappiamo perché il termometro segna zero: nessuno ha chiesto il consenso al freddo!»
Fine.
(Brindisi obbligatorio con grappa barricata. E firma in triplice copia, mi raccomando).Leggi tutto...
Vaccata
24 Novembre - 3.465 visualizzazioni ### Lo sciopero generale del 28 novembre, secondo le cronache del Bar Sport di Briga Novarese, 24 novembre 2025
Erano le dieci e mezza del mattino e nel Bar Sport di Briga Novarese c'era già odore di rivoluzione, ma quella con la panna montata sopra.
El Poeta, titolare e vate riconosciuto, stava lucidando il bancone recitando:
«Sciopero generale, che bel funeral
se non ci fosse il casello, sarebbe un bordello»
Tonino «il Termosifone», cronista ufficiale e unico uomo capace di scrivere con la biro tra i denti mentre beve il cappuccino, aveva già aperto il suo taccuino (un quaderno Pigna del 1997 con la copertina di Totti).
«Titolo provvisorio» annunciò con la bocca piena di brioche «“Il giorno in cui l'Italia si fermò… ma il nostro espresso no”».
Il ragionier Gualtieri, che arriva sempre con la cravatta storta come se l'avesse annodata un gatto ubriaco, alzò il dito indice come se fosse in assemblea condominiale:
«Io dico che è una vergogna. Scioperano i treni, gli aerei, la scuola, la Rai… e chi controlla i conti? Io! Io devo andare a Novara a firmare una pratica e adesso che faccio, ci vado con il monopattino?»
La Mirella, che da trent'anni ordina sempre “un caffè corto, ma non troppo corto, che sennò è amaro”, sbuffò:
«Io invece sono contenta. Finalmente una giornata senza il telegiornale che mi fa venire l'ulcera. Tanto dicono tutti le stesse cose, solo con cravatte diverse».
In quel momento entrò Peppone, il meccanico, con la barba piena di grasso e l'aria di chi ha dormito dentro un motore diesel.
«Ragazzi, ho sentito alla radio: venerdì non parte niente. Nemmeno le ambulanze, pare. Io ho già prenotato il carro funebre per andare al lavoro, tanto è uguale».
Calorifero (al secolo Otello), il barista che sembra un termosifone anche d'estate, servì tre caffè e uno corretto Sambuca senza chiedere, perché tanto lo sapeva.
«Secondo me» disse asciugando un bicchiere che era già asciutto da tre giorni, «questo sciopero lo fanno apposta per far salire il prezzo del cappuccino. È una manovra finanziaria. Meloni e i sindacati sono d'accordo, si spartiscono i ricavi».
Tonino il Termosifone scribacchiò veloce: «Teoria del complotto cappuccino-espresso. Da approfondire».
Il ragionier Gualtieri si accese una sigaretta elettronica che sapeva di torta di compleanno e sospirò:
«Io l'ho sempre detto: se scioperano tutti, alla fine vince chi non sciopera. Cioè noi. Noi del Bar Sport. Venerdì apriamo alle cinque del mattino e chiudiamo a mezzanotte. Facciamo il pienone. Mettiamo il cartello: “Qui si lavora, si beve e si bestemmia liberamente”».
La Mirella batté il pugno sul tavolo, rischiando di rovesciare il caffè corto-ma-non-troppo:
«Io porto i ferri da maglia! Sciopero o non sciopero, io venerdì finisco la sciarpa per mio nipote. Se passa il 32 non arriva a Natale, e morta lì».
Peppone si grattò la barba e lasciò cadere una chiave inglese sul pavimento, facendo un rumore da attentato.
«E se bloccano anche le pompe di benzina? Io ho il furgone con tre gocce. Se resto a secco venerdì, devo spingere fino a Omegna. A mano. In salita».
El Poeta alzò le braccia al cielo e declamò:
«Sciopero o non sciopero, qui si sta in piedi
chiudiamo solo quando muore il bidet»
Calorifero annuì serio:
«E comunque, se davvero si ferma tutto, almeno per un giorno non arriva il rappresentante delle macchinette. Quello che vuole cambiarci il caffè con le cialde. Quello sì che è un nemico del popolo».
Tonino chiuse il taccuino con solennità:
«Allora è deciso. Cronaca ufficiale del Bar Sport, 24 novembre 2025: mentre l'Italia si ferma, Briga Novarese resiste. Con cappuccino, brioche e sciarpa a metà. E se il 28 novembre il mondo finisce, noi saremo qui. A fare la rivoluzione. Una tazzina alla volta».
E fuori pioveva, ma dentro il Bar Sport il riscaldamento era al massimo, come sempre.
Perché certi posti non scioperano mai.
Nemmeno se glielo ordina il Papa in persona.Leggi tutto...
Vaccata
23 Novembre - 3.641 visualizzazioni Bar Sport di Briga Novarese, ore 10:37 di una domenica che piove come se Dio avesse dimenticato il rubinetto aperto.
Al bancone, Otello detto «Calorifero» sta asciugando un bicchiere con la stessa energia di chi spolvera la tomba di famiglia: lento, solenne, quasi commosso.
Entra Tonino «il Termosifone», cronista ufficiale del bar, con il cappotto fradicio e l'aria di chi ha appena scoperto l'America ma si è dimenticato di portarla a casa.
«Ragazzi, notizia bomba!» urla, spruzzando acqua ovunque come un labrador felice.
«Hanno tolto i bambini alla famiglia del bosco!»
Silenzio. Persino la macchinetta del caffè sembra trattenere il respiro.
Il ragionier Gualtieri alza un sopracciglio così in alto che gli arriva alla stempiatura.
«Quale bosco? Quello dopo il cimitero o quello prima del discount?»
«Quello vero, ragioniere. Loro ci vivevano dentro. Capanna, fuoco, tre bimbi scalzi, papà con la barba fino alle ginocchia e mamma che sembrava la fata Turchina ma versione survival.»
El Poeta, titolare e rimatore, si pulisce le mani nel grembiule e sentenzia:
«Famiglia di bosco, che bel sogno antico,
li han portati via col codice civile in mano e il cuore di plastica.»
La Mirella, che stava limando l'unghia del mignolino come se fosse un'opera d'arte, sbotta:
«Ma vi rendete conto? Tre creature cresciute con l'aria buona, il canto degli uccelli, la libertà… e adesso li mettono in una comunità con le piastrelle bianche e la psicologa che gli chiede “come ti senti” ogni mezz'ora!»
Peppone, barba unta d'olio e mani nere come la sua coscienza fiscale, scuote la testa:
«Io lo dico da anni: se vuoi stare tranquillo in Italia devi vivere in un appartamento con l'amministratore rompicoglioni. Almeno lì nessuno ti porta via i figli perché “mancano le prese a terra”.»
Tonino si arrampica sullo sgabello come un reporter di guerra:
«Sentite il dettaglio: il giudice ha scritto “pericolo di mancata socializzazione”. Cioè, i bambini giocavano con le pigne invece che con l'iPad! È reato ormai?»
Calorifero, che di solito parla solo per chiedere “liscio o gassato”, si lascia andare:
«Ai miei tempi socializzavamo a botte di ceffoni dietro la chiesa. E guarda che bei sociopatici che siamo diventati.»
Gualtieri estrae il telefono, legge il comunicato del tribunale e scoppia a ridere:
«Qui c'è scritto che i piccoli “non conoscevano l'uso del water”. Ma signori miei, nemmeno io lo conosco! Io lo uso, sì, ma conoscerlo… è un water, non una persona!»
El Poeta si mette in posa tragica:
«Bimbi del bosco, ora imparerete il Wi-Fi,
la password è “benvenuti-nella-gabbia”,
e il lupo cattivo non ulula più,
fa l'assistente sociale e ti chiede i documenti.»
La Mirella si commuove davvero:
«Pensa che tra vent'anni quei tre diranno: “Papà, ma è vero che tu cagavi dietro un cespuglio?” e il padre piangerà in silenzio guardando il bagno piastrellato.»
Peppone alza il cappuccino come se fosse un calice:
«Brindiamo alla civiltà: abbiamo salvato tre bambini dal rischio di essere felici.»
Tonino chiude il cerchio, con gli occhi lucidi da cronista che ha visto troppi mondiali:
«E comunque, state tranquilli: il bosco resta lì. Vuoto. Pronto per la prossima famiglia che vorrà vivere libera…
fino al prossimo assistente sociale con la 500 bianca e il cuore di carta bollata.»
Calorifero riattacca a asciugare lo stesso bicchiere.
El Poeta sussurra:
«Nel bosco ora c'è solo silenzio,
e un water che nessuno userà mai.»
E fuori continua a piovere, come se anche il cielo, per una volta, fosse d'accordo con i matti del Bar Sport.Leggi tutto...
caricamento post
Ci assomiglia molto