Bronsequerte: PAOLA63 non mi aiue in cucina e allora vado di vino .... So che a mio figlio piccolo ne basta poco per addormentarsi e l'altro da 17 che regge di più .. Basta una damigiana da 54 lt
andycapp1970: Nicktuttipresi ma certo mia musa ispiratrice nonché fanciulla che da anni frequenti i miei sogni con angeliche visioni prima bionde ed ora brune di una ineffabile beltà 😊 smetto perché passare dalle angeliche visioni a cose censurabile è un attimo 🤷🏻♂️🤷🏻♂️🤷🏻♂️ in più usare termini desunti sui social porta ad essere bullizzato e sono timido 😊
Come ti succhiano la vita i narcisisti senza che te ne accorga? - Pretendono un'attenzione costante. - Ti distraggono dal mondo reale con bombardamenti d'amore. - Lentamente ti separano dai tuoi amici, familiari e dai tuoi sistemi di supporto - Ti privano del sonno per dargli rifornimento. La mancanza di sonno è un'enorme modo di rompere la vittima. - Raccontano le loro storie di pietà per guadagnarsi la tua simpatia - Prendono tutte le tue buone qualità e le usano contro di te. - Ti triangolano con altre persone. - Loro sono costantemente la vittima e tu sei il salvatore (o nel rigetto del carnefice). - Faranno l'illusione di dare tutto e saranno gentili mentre in realtà ti stanno togliendo tutto. - Vogliono che tu soddisfi tutte le loro esigenze ma quando hai bisogno di qualcosa tu, non importa; tu non importi. - Sono maestri nelle illusioni. Maghi di manipolazione e controllo senza che la vittima se ne accorga. - Pian piano rompono tutti i limiti della vittima mentre stabiliscono nuovi limiti che la vittima deve seguire alla lettera. - Se la vittima supera i limiti imposti dal narcisista, ci sarà una punizione. - Giocano una partita che solo loro possono vincere. Semplicemente non conosci le regole e non sei nemmeno in gioco, sei solo un burattino. Per questo è così necessario fuggire da un narcisista e stabilire il contatto zero. - L'almanacco della strega
Ei fu. Siccome immobile, dato il mortal sospiro, stette la spoglia immemore orba di tanto spiro, così percossa, attonita la terra al nunzio sta, muta pensando all’ultima ora dell’uom fatale; né sa quando una simile orma di piè mortale la sua cruenta polvere a calpestar verrà. Lui folgorante in solio vide il mio genio e tacque; quando, con vece assidua, cadde, risorse e giacque, di mille voci al sonito mista la sua non ha: vergin di servo encomio e di codardo oltraggio, sorge or commosso al subito sparir di tanto raggio; e scioglie all’urna un cantico che forse non morrà. Dall’Alpi alle Piramidi, dal Manzanarre al Reno, di quel securo il fulmine tenea dietro al baleno; scoppiò da Scilla al Tanai, dall’uno all’altro mar. Fu vera gloria? Ai posteri l’ardua sentenza: nui chiniam la fronte al Massimo Fattor, che volle in lui del creator suo spirito più vasta orma stampar. La procellosa e trepida gioia d’un gran disegno, l’ansia d’un cor che indocile serve pensando al regno; e il giunge, e tiene un premio ch’era follia sperar; tutto ei provò: la gloria maggior dopo il periglio, la fuga e la vittoria, la reggia e il tristo esiglio; due volte nella polvere, due volte sull’altar. Ei si nomò: due secoli, l’un contro l’altro armato, sommessi a lui si volsero, come aspettando il fato; ei fe' silenzio, ed arbitro s’assise in mezzo a lor. E sparve, e i dì nell’ozio chiuse in sì breve sponda, segno d’immensa invidia e di pietà profonda, d’inestinguibil odio e d’indomato amor. Come sul capo al naufrago l’onda s’avvolve e pesa, l’onda su cui del misero, alta pur dianzi e tesa, scorrea la vista a scernere prode remote invan; tal su quell’alma il cumulo delle memorie scese! Oh quante volte ai posteri narrar sé stesso imprese, e sull’eterne pagine cadde la stanca man! Oh quante volte, al tacito morir d’un giorno inerte, chinati i rai fulminei, le braccia al sen conserte, stette, e dei dì che furono l’assalse il sovvenir! E ripensò le mobili tende, e i percossi valli, e il lampo de’ manipoli, e l’onda dei cavalli, e il concitato imperio, e il celere ubbidir. Ahi! Forse a tanto strazio cadde lo spirto anelo, e disperò; ma valida venne una man dal cielo e in più spirabil aere pietosa il trasportò; e l’avviò, pei floridi sentier della speranza, ai campi eterni, al premio che i desideri avanza, dov’è silenzio e tenebre la gloria che passò. Bella Immortal! benefica Fede ai trionfi avvezza! scrivi ancor questo, allegrati; ché più superba altezza al disonor del Golgota giammai non si chinò. Tu dalle stanche ceneri sperdi ogni ria parola: il Dio che atterra e suscita, che affanna e che consola, sulla deserta coltrice accanto a lui posò.
buffalmacco52: Ei fu. Siccome immobile, dato un gran sospiro, se prese l'automobile pe' fasse n'antro giro. Dall'Alpi alle piramidi, dal Manzanarre al Reno, correva come una matto: je s'era rotto il freno.
So che a mio figlio piccolo ne basta poco per addormentarsi e l'altro da 17 che regge di più ..
Basta una damigiana da 54 lt