Post di carlettone in ordine cronologico
Chiacchiera
oggi alle ore 07:39 - 1.034 visualizzazioni E' già giovedì.
Riflessioni di un giornalista che si guarda intorno.
Di Luciano Ragno
“Con disumana indifferenza”
Ha 22 anni, studente alla “Bocconi”. Sarà invalido per tutta la vita.
Ridotto così per 50 euro. Da cinque “ ragazzi per bene”, tutti italiani.
Il commento più vero è nelle parole di Sofia Caruso, Gip dei minori, e di Chiara Valori, Gip del Tribunale ordinario, nelle ordinanze cautelari. Eccone alcune:
“Con “disumana indifferenza”, con la totale “assenza di una benché minima resipiscenza”, sul momento e “neppure dopo essere venuti a conoscenza del procedimento penale a loro carico”. E ancora: “Gli indagati hanno infierito” con “assoluta gratuità”, “manifestando un peculiare accanimento” e poi “indifferenti rispetto alla sofferenza della vittima”, fino ad “augurare la morte della persona offesa”.
Siamo oltre la disumanità. Lo Stato, la Politica, la Famiglia, la Scuola: chi ha sbagliato ?
Forse noi tutti della Società dell'indifferenza. E' tempo di farci un esame di coscienza.
O forse ha ragione José Saramago: “ E' di questa pasta che siamo fatti, metà di indifferenza e metà di cattiveria”.
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Ringrazio il collega Massimo Pisa de “La Repubblica”. Ho preso dal suo bellissimo articolo di commento lo spunto per la mia riflessione e le parole delle due magistrate. Grazie e complimentiLeggi tutto...
Vaccata
ieri alle ore 23:25 - 2.005 visualizzazioni

Animazione Pesante (2.05 Mb)
Vaccata
ieri alle ore 22:52 - 2.393 visualizzazioni Ecco il Lonfo che recita la poesia a lui stesso dedicata!

Animazione Peso Moderato (1.44 Mb)
Vaccata
ieri alle ore 22:06 - 2.452 visualizzazioni ...o forse lo ha letto e ha riso tanto... 😄
Chiacchiera
ieri alle ore 20:44 - 2.427 visualizzazioni Cominciò tutto in un bordello sul fiume Pearl, nel sud della Cina. Un posto dove, all'inizio dell'Ottocento, finivano le donne senza scelte… e passavano gli uomini che nessuno osava guardare negli occhi.
È lì, tra fumo, risate forzate e promesse marce, che una giovane prostituta imparò la cosa più preziosa: leggere le persone.
Vederle per davvero.
Capirne desideri, paure, punti deboli.
Si chiamava Zheng Yi Sao.
E nessuno, nessuno avrebbe immaginato quello che sarebbe diventata.
Quando sposò Zheng Yi, uno dei pirati più temuti dell'Asia, le risate si sprecavano:
«Una ragazza di bordello? Cosa può mai contare in mezzo a pirati e cannoni?»
Risero fino al giorno in cui Zheng Yi morì all'improvviso.
E lei, la ragazza del bordello, si mise davanti a centinaia di uomini, tutti armati, tutti pronti a sfidarla, e disse una cosa semplice, impossibile, folle:
«Adesso comando io.»
E loro… obbedirono.
Da quel momento iniziò l'ascesa più incredibile mai vista sui mari cinesi.
Zheng Yi Sao prese il controllo della più grande flotta pirata della storia:
70.000 uomini,
circa 1.500 navi,
più di quanto potessero mettere insieme la marina Qing, i portoghesi e i britannici in quella zona.
Non era solo un esercito.
Era un Paese galleggiante.
E lei lo governava con una disciplina ferrea:
niente saccheggi non autorizzati.
Niente violenze sulle donne catturate.
Niente furti tra pirati.
Chi sbagliava… pagava.
Ed è per questo che la sua flotta era temuta ovunque.
Rapida. Precisa. Organizzata. Letale.
Le potenze europee provarono a fermarla.
La dinastia Qing la dichiarò nemica dello Stato.
I portoghesi le mandarono contro le loro navi migliori.
I britannici la consideravano un problema strategico.
Nessuno riuscì a batterla.
Mai.
Non una volta.
Ogni battaglia finiva così:
le sue vele tese dal vento, e gli altri che scappavano.
Per anni dominò il Mar Cinese Meridionale come una sovrana non incoronata.
Decideva rotte, tasse, riscatti, governi locali.
Era una potenza parallela allo Stato.
E quando capì che l'epoca d'oro della pirateria stava finendo — mentre contro di lei cresceva una coalizione immensa — fece la sua mossa migliore:
negoziò.
E vinse anche quella battaglia.
Ottenne amnistia totale per sé e per quasi tutti i suoi uomini.
Nessun processo.
Nessuna punizione.
Nessuna esecuzione.
Trattenne tutta la ricchezza accumulata.
Si ritirò a Canton, aprì una casa da gioco e visse in pace, ricca, libera, rispettata.
Morì nel 1844.
Come aveva vissuto:
da invincibile.
Per una donna che era nata ai margini del margine… era un destino che nessuno avrebbe osato scrivere.
Zheng Yi Sao non guidò solo una flotta.
Guidò la paura dell'Impero, il rispetto di città intere, e la lealtà di decine di migliaia di uomini.
E lo fece senza perdere una sola battaglia.
La donna che il mondo voleva cancellare dal mare…
è stata una delle poche ad abbandonarlo da vincitrice.
𝐕𝐢𝐚𝐠𝐠𝐢𝐨 𝐧𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐒𝐭𝐨𝐫𝐢𝐚
𝑄𝑢𝑒𝑠𝑡𝑜 𝑟𝑎𝑐𝑐𝑜𝑛𝑡𝑜 𝑒̀ 𝑖𝑠𝑝𝑖𝑟𝑎𝑡𝑜 𝑎 𝑒𝑣𝑒𝑛𝑡𝑖 𝑠𝑡𝑜𝑟𝑖𝑐𝑖 𝑟𝑒𝑎𝑙𝑖, 𝑎𝑟𝑟𝑖𝑐𝑐ℎ𝑖𝑡𝑜 𝑑𝑎 𝑒𝑙𝑒𝑚𝑒𝑛𝑡𝑖 𝑛𝑎𝑟𝑟𝑎𝑡𝑖𝑣𝑖 𝑡𝑟𝑎𝑡𝑡𝑖 𝑑𝑎 𝑓𝑜𝑛𝑡𝑖 𝑏𝑖𝑜𝑔𝑟𝑎𝑓𝑖𝑐ℎ𝑒 𝑒 𝑡𝑒𝑠𝑡𝑖𝑚𝑜𝑛𝑖𝑎𝑛𝑧𝑒 𝑜𝑟𝑎𝑙𝑖.
-immagine illustrativa-Leggi tutto...
Vaccata
ieri alle ore 20:10 - 2.406 visualizzazioni

Animazione Peso Moderato (0.70 Mb)
Chiacchiera
ieri alle ore 17:29 - 2.387 visualizzazioni Eccoli lì, i “generali” nordcoreani: non vedono un campo di battaglia da sessant'anni, ma sfoggiano più metalli addosso di una fiera campionaria.
Una parata di medaglie immaginarie che dice tutto sulla fragilità dei regimi e sulle reali capacità delle forze armate nordcoreane: quando mancano i risultati, si moltiplicano le decorazioni.
Vaccata
ieri alle ore 13:49 - 2.923 visualizzazioni Linguine con stoccafisso e cipolle
160 gr linguine
250 gr stoccafisso (coronello)
2 cipolle medie
Olive di Gaeta
Capperi
Olio evo
Sale
500 gr di passato di pomodori
Prezzemolo
Peperoncino piccante in polvere
Iniziate pulendo le cipolle. Privatele dello strato esterno, sciacquatele e affettatele finemente. Prendete una padella capiente (dovrà contenere anche la pasta alla fine) e versate un generoso giro d'olio EVO. Aggiungete le cipolle affettate.
Fatele appassire a fiamma dolcissima per almeno 15 minuti, mescolando di tanto in tanto. Non devono bruciare, ma diventare morbide e traslucide. Se necessario, aggiungete un goccio d'acqua calda per aiutarle a stufare.
Quando le cipolle sono ben appassite, alzate leggermente la fiamma e unite la passata di pomodoro. Mescolate bene per farla insaporire per circa 5 minuti.
A questo punto, aggiungete le olive di Gaeta (meglio se denocciolate) e i capperi precedentemente dissalati sotto acqua corrente. Amalgamate il tutto e lasciate cuocere il sugo a fiamma bassa per altri 10 minuti.
Prendete lo stoccafisso già ammollato e sciacquatelo velocemente. Adagiatelo direttamente nel sugo di pomodoro. Fatelo cuocere a fiamma media, girandolo con delicatezza un paio di volte.
Non dovrete tagliarlo: cuocendo, lo stoccafisso inizierà a sfaldarsi da solo. Appena vedete che la carne si stacca facilmente, approfittatene per eliminare la pelle (se presente) ed eventuali lische. Lasciate che il pesce si rompa in pezzi più piccoli, insaporendo il sugo. Regolate di sale (ma assaggiate prima, i capperi sono già sapidi) e lasciate sobbollire questa salsa ricca, perfetta per la vostra ricetta invernale.
Mentre il sugo finisce di cuocere, portate a bollore abbondante acqua. Salatela leggermente (il sugo è già saporito). Calate le linguine e scolatele molto al dente, conservando un mestolo di acqua di cottura.
Trasferite la pasta direttamente nella padella con il sugo di stoccafisso. Fate saltare il tutto a fiamma viva per un minuto, mescolando velocemente. Se la pasta risulta troppo asciutta, aggiungete poca acqua di cottura per completare la mantecatura e renderla cremosa.
Servite immediatamente. Completate ogni piatto con un trito di prezzemolo fresco e, se gradite la nota piccante che bilancia il dolce della cipolla, una spolverata di peperoncino in polvere.Leggi tutto...
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