Chiacchiera
ieri alle ore 21:07 - 2.773 visualizzazioni
Il bluff Spagna
La narrazione sull'economia spagnola è diventata una piccola fiaba moderna: piena di grafici scintillanti, storytelling benevolo e confronti usati come clave politiche. Peccato che la realtà, come sempre, sia più ruvida.
L'immagine che molti commentatori diffondono, la Spagna “miracolo d'Europa” e l'Italia “zavorra mediterranea”, non regge un esame serio dei dati. È una narrazione fuorviante, utile a qualche agenda politica, ma povera di sostanza economica.
Serve rimettere ordine.
La Spagna cresce di più? Sì, in percentuale. Ma cresce partendo da una “botta”: la pandemia l'ha fatta crollare del 10,8 per cento, più del doppio rispetto all'Italia. Quando perdi così tanto, rimbalzare è matematico più che virtuoso. Il Pil pro capite spagnolo resta oggi inferiore del 3 per cento rispetto al 2019, mentre quello italiano è tornato sopra i livelli pre-pandemia. Questo piccolo dettaglio i vari evitano sempre di citarlo.
Poi c'è il mercato del lavoro. Gli elogi allo “job miracle” spagnolo ignorano un fatto basilare: il tasso di disoccupazione è ancora il più alto dell'Ue, stabilmente sopra l'11 per cento, con picchi giovanili oltre il 27 per cento. L'Italia ha molti problemi, ma non questi ordini di grandezza.
E la crescita salariale? È legata più a riforme del salario minimo che a produttività reale. Difatti la produttività spagnola ristagna da anni.
Il quadro industriale è ancora più rivelatore. La Spagna non è la Germania del Sud Europa come qualcuno favoleggia.
L'industria italiana pesa il 16 per cento del Pil, quella spagnola si ferma al 12 per cento. E la manifattura italiana esporta quasi il doppio del valore spagnolo. Questo significa che la nostra economia è molto più esposta ai cicli globali ma anche molto più capace di generare ricchezza reale. La Spagna vive soprattutto di turismo e servizi a basso valore aggiunto, vulnerabili a ogni shock climatico, geopolitico o sanitario.
Il debito? La Spagna è inchiodata intorno al 107 per cento, l'Italia più in alto ma con un avanzo primario strutturale che gli analisti si ostinano a ignorare.
La spesa pubblica spagnola cresce più della nostra, e il sistema pensionistico è sotto stress demografico quanto quello italiano.
Quando certi giornali celebrano Madrid come se fosse Singapore, siamo davanti a una lettura interessata. Raccontare una Spagna perfetta serve alla retorica interna di chi vuole dipingere l'Italia come irrecuperabile. È un vecchio trucco: esagerare i meriti altrui per sminuire i propri.
La verità è molto meno epica e molto più semplice: Italia e Spagna hanno fragilità diverse, ma il modello economico italiano regge meglio, produce più valore e ha fondamenta più profonde.
Chi vuole capire l'economia, non la propaganda, deve tornare ai numeri. E i numeri, parlano chiaro.
La narrazione sull'economia spagnola è diventata una piccola fiaba moderna: piena di grafici scintillanti, storytelling benevolo e confronti usati come clave politiche. Peccato che la realtà, come sempre, sia più ruvida.
L'immagine che molti commentatori diffondono, la Spagna “miracolo d'Europa” e l'Italia “zavorra mediterranea”, non regge un esame serio dei dati. È una narrazione fuorviante, utile a qualche agenda politica, ma povera di sostanza economica.
Serve rimettere ordine.
La Spagna cresce di più? Sì, in percentuale. Ma cresce partendo da una “botta”: la pandemia l'ha fatta crollare del 10,8 per cento, più del doppio rispetto all'Italia. Quando perdi così tanto, rimbalzare è matematico più che virtuoso. Il Pil pro capite spagnolo resta oggi inferiore del 3 per cento rispetto al 2019, mentre quello italiano è tornato sopra i livelli pre-pandemia. Questo piccolo dettaglio i vari evitano sempre di citarlo.
Poi c'è il mercato del lavoro. Gli elogi allo “job miracle” spagnolo ignorano un fatto basilare: il tasso di disoccupazione è ancora il più alto dell'Ue, stabilmente sopra l'11 per cento, con picchi giovanili oltre il 27 per cento. L'Italia ha molti problemi, ma non questi ordini di grandezza.
E la crescita salariale? È legata più a riforme del salario minimo che a produttività reale. Difatti la produttività spagnola ristagna da anni.
Il quadro industriale è ancora più rivelatore. La Spagna non è la Germania del Sud Europa come qualcuno favoleggia.
L'industria italiana pesa il 16 per cento del Pil, quella spagnola si ferma al 12 per cento. E la manifattura italiana esporta quasi il doppio del valore spagnolo. Questo significa che la nostra economia è molto più esposta ai cicli globali ma anche molto più capace di generare ricchezza reale. La Spagna vive soprattutto di turismo e servizi a basso valore aggiunto, vulnerabili a ogni shock climatico, geopolitico o sanitario.
Il debito? La Spagna è inchiodata intorno al 107 per cento, l'Italia più in alto ma con un avanzo primario strutturale che gli analisti si ostinano a ignorare.
La spesa pubblica spagnola cresce più della nostra, e il sistema pensionistico è sotto stress demografico quanto quello italiano.
Quando certi giornali celebrano Madrid come se fosse Singapore, siamo davanti a una lettura interessata. Raccontare una Spagna perfetta serve alla retorica interna di chi vuole dipingere l'Italia come irrecuperabile. È un vecchio trucco: esagerare i meriti altrui per sminuire i propri.
La verità è molto meno epica e molto più semplice: Italia e Spagna hanno fragilità diverse, ma il modello economico italiano regge meglio, produce più valore e ha fondamenta più profonde.
Chi vuole capire l'economia, non la propaganda, deve tornare ai numeri. E i numeri, parlano chiaro.
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Da Trading Economics
Paese Ultimo Precedente Riferimento
Isole Faroe 0.9 0.9 2025-10 %
Liechtenstein 1.6 1.4 2024-12 %
Russia 2.2 2.2 2025-10 %
Danimarca 2.6 2.6 2025-10 %
Malta 2.9 2.7 2025-06 %
Svizzera 2.9 2.9 2025-11 %
Bielorussia 3 3.5 2024-12 %
Moldavia 3.5 4 2025-09 %
Paesi Bassi 4 4 2025-10 %
Croazia 4.2 4.1 2025-10 %
Cipro 4.2 4.2 2025-10 %
Islanda 4.4 3.9 2025-10 %
Norvegia 4.5 4.8 2025-10 %
Slovenia 4.5 4.5 2025-09 %
Repubb.Ceca 4.6 4.5 2025-10 %
Ungheria 4.6 4.5 2025-10 %
Irlanda 4.9 5 2025-11 %
Slovacchia 5 5 2025-10 %
Regno Unito 5 4.8 2025-09 %
Bulgaria 5.1 5.2 2025-09 %
Polonia 5.6 5.6 2025-10 %
Lussemburgo 5.9 6.1 2025-10 %
Portogallo 5.9 6 2025-10 %
Romania 5.9 6.1 2025-10 %
Unione Europea6 6 2025-10 %
Italia 6 6.2 2025-10 %
Germania 6.3 6.3 2025-11 %
Belgio 6.4 5.9 2025-10 %
Area Euro 6.4 6.4 2025-10 %
Lettonia 6.9 6.7 2025-09 %
Estonia 7.1 7.8 2025-09 %
Austria 7.5 7.2 2025-11 %
Francia 7.7 7.6 2025-09 %
Lituania 8.2 8.3 2025-10 %
Serbia 8.2 8.5 2025-09 %
Albania 8.5 8.7 2025-06 %
Turchia 8.5 8.6 2025-10 %
Grecia 8.6 8.7 2025-10 %
Svezia 8.9 8.3 2025-10 %
Montenegro 9.03 8.93 2025-09 %
Finlandia 9.6 9.1 2025-10 %
Spagna 10.45 10.29 2025-09 %
Kosovo 10.8 10.9 2024-12 %
Macedonia 11.5 11.5 2025-09 %
Bosnia-Erzegovina13.1 13.4 2025-06 %
L'economia spagnola nel 2025 mostra una forte crescita, posizionandosi come una delle più dinamiche in Europa, con previsioni di crescita del PIL tra il 2,7% e il 3%, guidate da turismo, fondi UE, immigrazione e solidità del settore privato, anche se persistono sfide come squilibri regionali e produttività. Il tasso di occupazione ha raggiunto nuovi record e il salario minimo è aumentato, contribuendo a sostenere i consumi.
Punti chiave:
Crescita del PIL: Le stime per il 2025 variano, ma indicano una crescita robusta, con il governo che la ha rivista al rialzo a circa il 2,9%, superiore alla media dell'Eurozona.
Fattori di crescita:
Fondi Europei (PNRR): L'utilizzo strategico dei fondi UE sta stimolando gli investimenti e l'innovazione.
Turismo e Servizi: Il settore turistico continua a trainare l'economia.
Immigrazione: L'aumento della popolazione, in gran parte dovuto all'immigrazione, contribuisce alla crescita della forza lavoro e della domanda interna.
Mercato del lavoro: La creazione di posti di lavoro, inclusi contratti stabili, e l'aumento del salario minimo stanno sostenendo la crescita.
Confronto Europeo: La Spagna mostra una performance nettamente superiore rispetto ad altri paesi UE, diventando una locomotiva economica.
Sfide: Nonostante i successi, persistono disparità regionali significative e la necessità di aumentare la produttività e l'innovazione tecnologica, come sottolinea il Sole 24 ORE.
In sintesi, la Spagna nel 2025 è un'economia in salute, che si sta distinguendo per la sua forte espansione, supportata da politiche mirate e da una demografia favorevole, pur dovendo affrontare nodi strutturali.
https://www.ispionline.it/it/pubblicazione/spagna-economia-da-record-nuova-locomotiva-deuropa-219069