Satira
ieri alle ore 20:12 - 2.814 visualizzazioni
**Il Bar Sport di Briga Novarese – 6 dicembre 2025, ore 11:17**
Cronaca di Tonino «il Termosifone», che scrive con la biro che perde e l'anima in fiamme.
Entrò El Poeta dando un calcio alla porta a vetri come se fosse il pallone di Pelé nel '70.
«Ragazzi, il Pd ha preso trecentomila euro in nero!
Tre-cento-mila!
Contanti, buste, asfalto caldo, tutto!
È il colpo del secolo, altro che Mani Pulite!»
Il ragionier Gualtieri, che stava facendo i conti di quanto gli doveva l'Inps dal 2011, alzò un sopracciglio così in alto che quasi gli toccò la stempiatura.
«In nero? Ma se quelli lì dichiarano pure l'aria che respirano! Trecentomila in nero significa che ne hanno presi almeno tre milioni in grigio e diciotto in beige.»
La Mirella, che stava bevendo il suo cappuccino da ventisette minuti (perché lo fa durare fino a pranzo), sbottò:
«Io lo sapevo. L'altro giorno vedo uno del Pd che parcheggia la Panda davanti al Comune. La Panda! Se non è sospetto quello…»
Peppone, barba unto e mani nere di morchia, si pulì sulla tuta e sentenziò:
«Asfalto, eh? Allora è vero. Io gliel'ho sempre detto: l'asfalto buono si riconosce dal profumo di tangente. Questo qui sapeva di mazzetta fresca, tipo catrame di Lampedusa.»
Calorifero (al secolo Otello), che stava asciugando un bicchiere da tre ore perché «tanto non entra più nessuno», intervenne:
«Ma scusate, trecentomila in nero per fare cosa? Strade? Autostrade? O solo buche più profonde così ci stanno più soldi dentro?»
In quel momento entrò il professor Cavenaghi, che insegna educazione civica alle medie ma nessuno gli crede, con una cartellina piena di fogli.
«Ho fatto i calcoli!» annunciò trionfante. «Con trecentomila euro in nero si possono asfaltare 4,7 chilometri di strada provinciale oppure comprare 47.000 caffè al Bar Sport per i prossimi 38 anni. Io propendo per i caffè.»
Tonino «il Termosifone» chiuse il taccuino e sparò la perla:
«Allora ricapitoliamo:
- il Pd prende soldi in nero per l'asfalto;
- l'asfalto finisce in buche;
- le buche diventano tombe per sospetti;
- i sospetti diventano assessori;
- gli assessori tornano qui a bere cappuccino dalla Mirella.
È un ciclo perfetto, manca solo che paghino il caffè in nero e siamo a posto.»
El Poeta, ispirato, batté il pugno sul bancone:
«Trecentomila in nero,
son come il panettone nero:
fuori sembra uguale,
dentro è tutto marrone!»
Silenzio.
Poi Peppone, serissimo:
«Comunque, se cercano uno che stende asfalto senza fattura, io sono libero tutto gennaio. Barba compresa.»
E tutti brindarono col caffè corretto (pagato, ovviamente, in nero).
Perché a Briga Novarese, l'unica cosa che circola più dei soldi in nero è la voce che domani asfalteranno via Roma.
Di nuovo.
Per la settima volta quest'anno.
Cronaca di Tonino «il Termosifone», che scrive con la biro che perde e l'anima in fiamme.
Entrò El Poeta dando un calcio alla porta a vetri come se fosse il pallone di Pelé nel '70.
«Ragazzi, il Pd ha preso trecentomila euro in nero!
Tre-cento-mila!
Contanti, buste, asfalto caldo, tutto!
È il colpo del secolo, altro che Mani Pulite!»
Il ragionier Gualtieri, che stava facendo i conti di quanto gli doveva l'Inps dal 2011, alzò un sopracciglio così in alto che quasi gli toccò la stempiatura.
«In nero? Ma se quelli lì dichiarano pure l'aria che respirano! Trecentomila in nero significa che ne hanno presi almeno tre milioni in grigio e diciotto in beige.»
La Mirella, che stava bevendo il suo cappuccino da ventisette minuti (perché lo fa durare fino a pranzo), sbottò:
«Io lo sapevo. L'altro giorno vedo uno del Pd che parcheggia la Panda davanti al Comune. La Panda! Se non è sospetto quello…»
Peppone, barba unto e mani nere di morchia, si pulì sulla tuta e sentenziò:
«Asfalto, eh? Allora è vero. Io gliel'ho sempre detto: l'asfalto buono si riconosce dal profumo di tangente. Questo qui sapeva di mazzetta fresca, tipo catrame di Lampedusa.»
Calorifero (al secolo Otello), che stava asciugando un bicchiere da tre ore perché «tanto non entra più nessuno», intervenne:
«Ma scusate, trecentomila in nero per fare cosa? Strade? Autostrade? O solo buche più profonde così ci stanno più soldi dentro?»
In quel momento entrò il professor Cavenaghi, che insegna educazione civica alle medie ma nessuno gli crede, con una cartellina piena di fogli.
«Ho fatto i calcoli!» annunciò trionfante. «Con trecentomila euro in nero si possono asfaltare 4,7 chilometri di strada provinciale oppure comprare 47.000 caffè al Bar Sport per i prossimi 38 anni. Io propendo per i caffè.»
Tonino «il Termosifone» chiuse il taccuino e sparò la perla:
«Allora ricapitoliamo:
- il Pd prende soldi in nero per l'asfalto;
- l'asfalto finisce in buche;
- le buche diventano tombe per sospetti;
- i sospetti diventano assessori;
- gli assessori tornano qui a bere cappuccino dalla Mirella.
È un ciclo perfetto, manca solo che paghino il caffè in nero e siamo a posto.»
El Poeta, ispirato, batté il pugno sul bancone:
«Trecentomila in nero,
son come il panettone nero:
fuori sembra uguale,
dentro è tutto marrone!»
Silenzio.
Poi Peppone, serissimo:
«Comunque, se cercano uno che stende asfalto senza fattura, io sono libero tutto gennaio. Barba compresa.»
E tutti brindarono col caffè corretto (pagato, ovviamente, in nero).
Perché a Briga Novarese, l'unica cosa che circola più dei soldi in nero è la voce che domani asfalteranno via Roma.
Di nuovo.
Per la settima volta quest'anno.
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