Chiacchiera
ieri alle ore 14:48 - 3.298 visualizzazioni
Io come credo tanti non ci riuscirei, ma perché condannare chi lo fa???
Al peggio non c'è mai fine? Non so se avete seguito la storia della famiglia abruzzese accusata e crocifissa dai media di mezza italia! La loro colpa? Voler essere liberi in un mondo di uomini fotocopia! Sto parlando di Nathan e Catherine Birmingham, una coppia di origine australiana, che ha scelto di vivere assieme ai figli nei boschi dell'Abruzzo. Non lo avessero mai fatto.
Negli ultimi giorni questa famiglia ha ricevuto tonnellate di fango mediatico. C'è chi gli ha accusati di maltrattare i propri figli, chi li ha paragonati a dei selvaggi. «Vivono senza luce e acqua corrente!» leggo su un giornale. «Bambini cresciuti nell'isolamento più totale, senza poter andare a scuola». E via con titoli fuorvianti e sensazionalistici.
Ma se andate ad approfondire lo loro storia, scoprirete che non sono per niente come li hanno dipinti i giornali! Hanno un impianto fotovoltaico, raccolgono l'acqua dal pozzo, coltivano la terra, fanno homeschooling, come la legge consente. Insomma, nessun dramma sociale, come quello descritto dai media, ma una scelta di vita alternativa alla ricerca di quelle cose che si chiamano semplicità, autenticità, contatto con la natura. Vi sembra pericoloso?
E allora mi domando: ma che fastidio dà questa famiglia? Che minaccia rappresenta? Ma vedete è proprio questo il punto. Questa famiglia non dipende dal sistema. Non consuma come vuole il mercato. È libera. E la libertà dà fastidio, oggi come ieri. I giornali parlano di «isolamento» come se crescere in mezzo alla natura fosse una malattia. Ma isolati da cosa? Da un mondo che chiama «educazione» mettere un tablet in mano a un bambino di cinque anni? Che reputa normale ammassarsi per ore nei centri commerciali soltanto per comprare un paio di scarpe che un tizio in televisione ha detto essere desiderabili? Se questa è la normalità, allora ben venga un po' di STRANEZZA.
Perché la vera povertà non è vivere senza corrente, ma vivere senza libertà. Più che ambire al titolo di dottore, ognuno cerchi di guadagnarsi almeno quello di egregio [da ex gregis = fuori dal gregge] e di pensare con il proprio cervello.
Al peggio non c'è mai fine? Non so se avete seguito la storia della famiglia abruzzese accusata e crocifissa dai media di mezza italia! La loro colpa? Voler essere liberi in un mondo di uomini fotocopia! Sto parlando di Nathan e Catherine Birmingham, una coppia di origine australiana, che ha scelto di vivere assieme ai figli nei boschi dell'Abruzzo. Non lo avessero mai fatto.
Negli ultimi giorni questa famiglia ha ricevuto tonnellate di fango mediatico. C'è chi gli ha accusati di maltrattare i propri figli, chi li ha paragonati a dei selvaggi. «Vivono senza luce e acqua corrente!» leggo su un giornale. «Bambini cresciuti nell'isolamento più totale, senza poter andare a scuola». E via con titoli fuorvianti e sensazionalistici.
Ma se andate ad approfondire lo loro storia, scoprirete che non sono per niente come li hanno dipinti i giornali! Hanno un impianto fotovoltaico, raccolgono l'acqua dal pozzo, coltivano la terra, fanno homeschooling, come la legge consente. Insomma, nessun dramma sociale, come quello descritto dai media, ma una scelta di vita alternativa alla ricerca di quelle cose che si chiamano semplicità, autenticità, contatto con la natura. Vi sembra pericoloso?
E allora mi domando: ma che fastidio dà questa famiglia? Che minaccia rappresenta? Ma vedete è proprio questo il punto. Questa famiglia non dipende dal sistema. Non consuma come vuole il mercato. È libera. E la libertà dà fastidio, oggi come ieri. I giornali parlano di «isolamento» come se crescere in mezzo alla natura fosse una malattia. Ma isolati da cosa? Da un mondo che chiama «educazione» mettere un tablet in mano a un bambino di cinque anni? Che reputa normale ammassarsi per ore nei centri commerciali soltanto per comprare un paio di scarpe che un tizio in televisione ha detto essere desiderabili? Se questa è la normalità, allora ben venga un po' di STRANEZZA.
Perché la vera povertà non è vivere senza corrente, ma vivere senza libertà. Più che ambire al titolo di dottore, ognuno cerchi di guadagnarsi almeno quello di egregio [da ex gregis = fuori dal gregge] e di pensare con il proprio cervello.
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Deve camminare 6 ore prima di raggiungere un luogo per chiamare i soccorsi?
Anche perché
fan-culo IMU, TARI, ect ect
Poi e andata diversamente...
Un bambino che è nato in una determinata situazione, conosce soltanto quella.
Se è nella violenza pensa che la normalita' sia quella (per fare un esempio) così come quella del freddo e del caldo terribili.
Io non parlo del bagno, ne' dell'educazione ma della costrizione a quel freddo tremendo, che loro pensano vivano tutti i bambini come loro.
Non è normale voler far subire ai bambini tutto questo, i genitori finora hanno fatto una vita da ricconi, tra famiglia agiata e lavori ben pagati.
Perche' vogliono far subire ai figli questo freddo?
Questo mi chiedo...sono dei sadici.
Per il resto, il bosco, la campagna, in senso leggero,fa benissimo eccome.
Ma rifiutare altra gente perche' non è vegana, perche' ha il riscaldamento o veste abiti normali e sta col condizionatore, COME STAVI TU PRIMA DI AVERE DEI FIGLI E PURE TUO MARITO che avete viaggiato nei migliori alberghi e ve ne siete visti bene della vita NO, non ci sto.
Per di piu' se,come fanno loro, spingono i figli ad evitare i rapporti con gli altri che non sono come loro non solo non gli insegnano a voler bene agli altri (cosa che pubblicizzano tanto) ma li fanno diventare anche superbi convinti che solo loro abbiano le risposte (non mettono l'acqua per il cloro, non vogliono la tv per i complotti ecc ecc però prima dei figli si sono fatti il bidet col sederino al calduccio nei migliori alberghi dove si sono pure conosciuti)
Questi figli quando cresceranno li potranno anche ripudiare, e gli do' pure ragione se li lasceranno da soli, non gli hanno lasciato scelta.
Se tu hai paura che un figlio potendo scegliere prediliga le comodita' che hanno tutti e gli eviti di conoscerle, vuol dire che non educhi ma schiavizzi e quindi sai che può scegliere altro appena potra'.
Hai fatto degli figli, non delle cavie.
Per loro noi siamo condannati, solo loro hanno la chiave della vita.
E comunque sono pieni di soldi usando i social per guadagno, quelli li usano perche' gli conviene.
E' inutile parlare con vegani e convinti a questi livelli purtroppo.
Il problema sono i bambini.
Loro facessero quello che vogliono alle intemperie...
Fare figli non ti autorizza a costringerli a vivere come pensi tu, lo Stato esiste per questo e si occupa del benessere di tutti e cerca di capire come farli star bene, le regole non nascono per fare dispetto alle persone.
Forse bisognerebbe pensare questo, non è una battaglia ma è civilta'.
Poi se vuoi la polemica in me trovi pane per i tuoi denti