Chiacchiera
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oggi alle ore 08:34 - 2.706 visualizzazioni
E' già sabato.
Riflessioni di un giornalista che si guarda intorno.
Di Luciano Ragno

“Fai una croce qui”.

Venticinque anni fa, di oggi, è rivoluzione. Si cancella una vergogna della Società: l'esclusione di chi non ha mai saputo leggere e scrivere o l'ha dimenticato.
Quell'umiliante: “ Fai una croce qui”.
Un maestro, Alberto Manzi ,in Tv dal lunedì al venerdì, la sera, dopo che la gente è tornata dal lavoro, si mette davanti a una lavagna e con parole semplici, tono pacato e un gessetto, insegna a leggere a scrivere. A chi la vita l'ha chiuso nel ghetto dell'analfabetismo.
Dopo otto anni saranno un milione.
Con “Non è mai troppo tardi” la Società si scoprirà più giusta.
Forse non tutti sanno che la stessa Società non fu giusta con Alberto Manzi. Nel 1981 il Ministero lo sospese per alcuni mesi dall'insegnamento e dallo stipendio perché si era rifiutato di redigere le schede di valutazione dello studente, disposte per valutare non solo il profilo scolastico ma anche "prendere in considerazione l'espressione dell'intera personalità dell'alunno in ogni sua manifestazione" .
Manzi disse no perché è prematuro, quindi non corretto, esprimere un giudizio su un ragazzo nell'età in cui è in fase di crescita e non ha ancora mostrato sé stesso. Per di più certificarlo in un documento che accompagnerà lo studente negli anni. Sarebbe per lui un danno. Meglio effettuare la valutazione a un'età più avanzata.
Un maestro che andava oltre il leggere e lo scrivere.
Ho scritto di un maestro. Non senza commozione, ricordando due maestri che alla Scuola hanno dato la vita: mia madre e mio padre. Parole di figlio ma anche scolaro di mio padre: V° elementare. Non potevo mai trovare una scusa per non aver fatto i compiti a casa.
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