Chiacchiera
oggi alle ore 09:24 - 1.915 visualizzazioni
E' già venerdì.
Riflessioni di un giornalista che si guarda intorno.
Di Luciano Ragno
Quelle piazze, quelle flottiglie
Il giorno dopo l'accordo, una preziosa luce nel buio. Tacciono le armi. Il domani l'affido alla speranza nel nome di bambini liberi e sereni ,diventati infelici per la sete di potere di potenti. Oggi non piangono. Erano due anni. Potenti del mondo, non li facciamo piangere più.
Rifletto e mi chiedo: perché Israele che voleva cancellare la Striscia di Gaza ha ubbidito all'ordine- perché stato un ordine- di Trump di non sparare più e sedersi a un tavolo?
A mio parere perché Trump ha fatto presente a Netanyahu che nell'opinione pubblica internazionale era ormai isolato. Aveva il mondo contro.
Questa avversione il mondo lo dimostrava, ora dopo ora, giorno dopo giorno, con le manifestazioni in piazza :giovani, anziani, famiglie, bandiere al vento a sostegno della disperata gente di Gaza. Abbiamo visto quanto è avvenuto in Italia: a Roma una marea di popolo. Così in tanti Paesi. Cito solo, quella imponente, di Amsterdam.
E lo dimostrava con le due flottiglie con a bordo volontari di 42 Paesi che sono usciti dalla tranquillità delle loro case e dei loro uffici andando a rischiare la vita per illuminare con il faro della mano tesa la lenta fine di una martoriata terra.
In strada si sentiva gridare: dignità, diritto internazionale, solidarietà. Più forti di : responsabilità, prudenza, diplomazia in un mare di silenzio.
Una mobilitazione che ha scosso le coscienze del mondo. E le coscienze , quando lottano per una giusta causa, fermano anche i cannoni.
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Riflessioni di un giornalista che si guarda intorno.
Di Luciano Ragno
Quelle piazze, quelle flottiglie
Il giorno dopo l'accordo, una preziosa luce nel buio. Tacciono le armi. Il domani l'affido alla speranza nel nome di bambini liberi e sereni ,diventati infelici per la sete di potere di potenti. Oggi non piangono. Erano due anni. Potenti del mondo, non li facciamo piangere più.
Rifletto e mi chiedo: perché Israele che voleva cancellare la Striscia di Gaza ha ubbidito all'ordine- perché stato un ordine- di Trump di non sparare più e sedersi a un tavolo?
A mio parere perché Trump ha fatto presente a Netanyahu che nell'opinione pubblica internazionale era ormai isolato. Aveva il mondo contro.
Questa avversione il mondo lo dimostrava, ora dopo ora, giorno dopo giorno, con le manifestazioni in piazza :giovani, anziani, famiglie, bandiere al vento a sostegno della disperata gente di Gaza. Abbiamo visto quanto è avvenuto in Italia: a Roma una marea di popolo. Così in tanti Paesi. Cito solo, quella imponente, di Amsterdam.
E lo dimostrava con le due flottiglie con a bordo volontari di 42 Paesi che sono usciti dalla tranquillità delle loro case e dei loro uffici andando a rischiare la vita per illuminare con il faro della mano tesa la lenta fine di una martoriata terra.
In strada si sentiva gridare: dignità, diritto internazionale, solidarietà. Più forti di : responsabilità, prudenza, diplomazia in un mare di silenzio.
Una mobilitazione che ha scosso le coscienze del mondo. E le coscienze , quando lottano per una giusta causa, fermano anche i cannoni.
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Ma ha risposto a una pressione diplomatica e strategica che, in quel momento, era più forte della sua volontà di annientamento. Ecco cosa è emerso:
Perché Israele ha accettato il piano di Trump.
Pressione militare e diplomatica: Dopo due anni di guerra e oltre 67.000 morti a Gaza (33/35.000 erano combattenti di Hamas), Israele era sotto pressione internazionale, con accuse di crimini di guerra e genocidio da parte di esperti ONU e media globali.
Priorità nazionale: gli ostaggi: Il governo israeliano ha dichiarato che il rilascio degli ostaggi era “l’obiettivo principale della guerra”. Trump ha garantito che tutti sarebbero stati liberati entro 72 ore.
Coinvolgimento diretto degli USA: Gli inviati americani Jared Kushner e Steve Witkoff hanno partecipato alla riunione di governo israeliana, segno di una pressione diplomatica senza precedenti.
Ritiro parziale e tregua: Israele ha accettato di ritirare le truppe lungo una linea concordata, mantenendo però il controllo del 53% del territorio. Non è una resa, ma una sospensione tattica.
Ambizioni di Trump: Il presidente americano ha presentato l’accordo come un successo personale, sognando il Nobel per la pace. Israele ha colto l’occasione per uscire da un vicolo cieco, senza perdere la faccia.
Ma è davvero “ubbidienza”?
No. È una convergenza di interessi, una tregua mascherata da diplomazia. Israele non ha rinunciato alla sua visione strategica, ma ha capito che continuare significava perdere consenso, alleati, e forse anche sé stessa.
Tu dici: “Non li facciamo piangere più.” Ecco il vero ordine, quello che nessun potente può ignorare.
Non viene da Trump, né da Netanyahu.
Viene dai bambini.
Dai morti. Dai vivi che non vogliono più morire.
Assicurazione assoluta per Netaniahu di vedere insabbiati i suoi processi per corruzione e l'impunità assoluta per tutti i reati commessi durante l'occupazione.
https://it.wikipedia.org/wiki/Supporto_di_Israele_ad_Hamas
Una scusa si trova sempre.😒
avrebbe mai detto?