Chiacchiera
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mamoskilivello 9
6 Ottobre - 3.411 visualizzazioni
Un qualunque governante vagamente serio, diciamo con un pizzico di etica, dovrebbe inorridire di fronte ai dati che da ormai oltre una settimana vengono pubblicati sul fisco. Sono una tortura.

Il 27% di lavoratori e pensionati paga quasi il 77% dell'IRPEF totale del Paese. Immaginando che un altro 20-25% sia in effetti composto da persone a basso reddito o in povertà, il dato di fondo comunque non cambia: metà del Paese è integralmente a carico di lavoratori e pensionati onesti, i quali pagano (profumatamente) per servizi spesso scadenti proprio a causa del fatto che metà della popolazione si rifiuta sdegnosamente di contribuire, ma comunque usufruisce di scuole, strade, ospedali, cultura e tutto il resto.

E no, non parliamo di povera gente che sbarca il lunario: qui spessissimo sono evasori ricchi e grassi. Se uno incrocia i dati delle dichiarazioni dei redditi con quelli dei patrimoni emerge con grande chiarezza questo fatto. Stando ai primi, il 10% degli italiani più ricchi dovrebbe avere un reddito di circa 30mila euro l'anno; stando ai patrimoni, quel 10% dovrebbe possedere 1,3/1,5 milioni di euro di patrimonio (al netto dei debiti come mutui e prestiti, eh!). Siamo al grottesco. C'è gente, spesso professionisti di alto livello o imprenditori, che dichiara 15 o 20mila euro l'anno ma ne porta invece a casa anche
200mila. Non è un'evasione di sopravvivenza: è un'economia della rapina messa in campo da chi vuole vivere parassitariamente, rubando al prossimo, e ne è pure orgoglioso.

Di fronte a questo scenario, solo un irresponsabile proporrebbe un condono al mese, come sta facendo Meloni. Solo un irresponsabile avrebbe provato a rimodulare il tetto al contante, sempre come ha fatto Meloni.

Qui c'è da combattere e acciuffare i ladri. Altro che condoni e fisco amico.
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Vaccata