Plat64: Pienamente d'accordo Carletto..allora che si incominci una disintossicazione dall’odio non solo a Gaza ma in tutto il globo terrestre..🧐 o forse lo trovi un ragionamento errato??
Pegasus47: Stai dicendo che HAMAS HA COMINCIATO CON LO SCOPO DI ELIMINARE 25.000 SUOI FIGLI? E NON ACCETTA LA PACE SPERANDO DI ELIMINARNE ALTRI 25.000??? BRAVA HAMAS ! 😂 😂 😂 😂 😂
Sioux: Pegasus47 beh qualche diversamente intelligente , molti, ancora crede che nn sia in organizzazione terroristica e li paragona alla resistenza antifassista , loro gli hamasucci , hezbollahucci che detestano i palestinesi quanto gli israeliani ...Chissà la signora Sinwar ha venduto la sua Birkin per sfamare il "suo popolo" ? ...cerrrtto.
Duca: Pegasus47 i delinquenti politici sono fatti così. Mussolini entrò in guerra dicendo che con poche centinaia di morti si sarebbe seduto al tavolo della pace ( immaginava da vincitore) e a Galeazzo, non Bignami ma Ciano, che gli diceva che in Albania i nostri soldati morivano congelati gli rispondeva "Bene così eliminiamo le mezze calzette (Ciano scrive così nel suo diario ma il Duce forse era più colorito...) e miglioriano la mediocre razza italiana".
Pegasus47: Duca Ragazzi, lo dico solo a voi: ARNALDO, il mio padre putativo al lavoro, era un toscanaccio dell'Impruneta. A 18 anni si arruolò negli Alpini dell'ARMIR e... andò in guerra. 2 note: i nostri STIVALI 👢 erano di cartone, al primo Russo morto tolse gli stivali 👢 e si salvò. Durante la ritirata A PIEDI un suo VECIO se lo caricò sulle spalle, sennò si era seduto nella neve per morire congelato. Il VECIO fermò un camion, gli dissero che erano già PIENI, spianò il moschetto e li fecero salire. Mi vanto di aver avuto ARNALDO COLLEGA E MAESTRO, mi spiegò molto chiaramente perché l'ITALICO non è più un popolo guerriero, troppo marciume, troppa mafia. E, CO'O MARE INNANZE E 'STO GIARDINO E RETRO: VIVA LA CECIONA MIA!!! 🤩😂😂😂
Scrivi anch'io ai facciabuchini di cielo mare e terra , comunque la persino sulla politica politicata e politicante, quello che qualche giorno fa ho scritto a qualche amico.
COSE CHE FANNO MALE
Ci passo anche stamattina davanti, mi mette tristezza perché c'è anche il nome di mio papà che è vivo che porta il nome di suo nonno che vivo non è tornato. Tanti nomi per una frazione piccola, nomi e cognomi di gente che conosco. Troppi nomi, troppi monumenti come questo in tutti i paesi d'Europa che ho visitato, moniti a non ripetere l'orrore e l'errore. Moniti inascoltati perché all'elenco primigenio del 15/18 se ne sono aggiunti altri. Restando al 15/18 ci dice l'ISTAT che quella guerra, costò al Regno d'Italia la perdita di circa il 3,5% della popolazione, più di 1.200.000 di morti tra civili e militari su meno di 38.000.000 abitanti e in soli 3 anni e mezzo L''esperienza più sanguinosa che il nostro Paese affronto'. Dati superiori al 3% perAustria Ungheria e Germania, 4,5% per la Francia che peró hanno combattuto 10 mesi in più. Perché questa macabra contabilità? Perché a Gaza ci sono stati 60.000 morti su poco più di 2.000.000 di abitanti; un maledetto 3% in soli due anni.
Superato il limite? Diciamo pure battuto il record.
PS. Poi ci sono i mutilati, i feriti, gli invalidi, i pazzi e i disturbati mentali, gli orfani e le vedove i cui nomi non si scrivono sui monumenti per ragioni di spazio. Come non si scrivono sui monumenti i nomi di quelli che ne hanno tratto beneficio. Non si scrivono non per ragioni di spazio ma di decenza.
Martin: Ho visto cose che nessun uomo dovrebbe vedere. Dal fango del Vietnam alle giungle della Cambogia, dalle sabbie dell'Iraq ai vicoli bui di Algeri e Beirut in Camerun, a combattere un traffico di droga che avvelena l'Africa. Una vita intera in guerra. Davanti a un massacro, davanti a bambini uccisi, non provo più solo sconvolgimento. Provo una rabbia fredda. Perché l'ho visto prima. So come funziona. Il nemico non combatte come un soldato. Si nasconde. In Vietnam, si mimetizzava tra i contadini. A Falluja, usava le moschee come armerie. Qui in Africa, usa i villaggi per spacciare. La loro strategia è sempre la stessa: nascondersi dietro gli innocenti, sapendo che noi abbiamo delle regole. La nostra moralità è la nostra più grande vulnerabilità.Con queste basi, chi grida "crimini di guerra" per ogni civile morto non ha mai mandato i suoi uomini in un'imboscata. Non ha mai visto un bravo ragazzo di vent'anni saltare in aria su un IED perché abbiamo esitato a radere al suolo un edificio sospetto. Ecco la mia strategia, forgiata in 50 anni di inferno: 1. Avvisi, Poi Fuoco. In Vietnam non lo facevamo abbastanza. Ora sì. Li avvisiamo: "State evacuando la zona. Tra 6 ore, cancelleremo tutto". Chi resta, è perché non può o non vuole. A quel punto, la responsabilità non è più mia. È di chi li tiene lì. 2. Niente Compagnia per Compagnia. Ho perso troppi amici in assalti frontali inutili. Non manderò mai i miei ragazzi in un combattimento casa per casa se non è strettamente, dannatamente necessario. È un suicidio. Usiamo l'aria, l'artiglieria, tutto ciò che abbiamo. La potenza di fuoco salva le vite dei nostri. 3. Colpire il Cervello, non il Corpo. Le mie missioni segrete mi hanno insegnato una cosa: l'importanza del bersaglio mirato. Un drone può eliminare un capo mentre esce da una scuola. Un'incursione notturna può catturare un signore della droga nel suo nascondiglio. È sporco, è lento, ma è preciso. Per questo sono ancora vivo. 4. La Realtà. A volte, la precisione non basta.A volte l'unico modo per stanare un nido di vipere è bruciare la giungla. È una scelta orribile, ma è la scelta tra la certezza di perdere i miei soldati e la possibilità di salvarli. Io scelgo i miei soldati. Sempre.La colpa non è di chi, seguendo le regole della guerra, deve sparare in un covo di terroristi.La colpa è di chi ha trasformato quei civili in uno scudo umano. Loro contano le nostre anime perse, noi contiamo i nostri ragazzi che tornano a casa. La mia coscienza può sopportare il peso di una scelta difficile, ma non sopporterebbe mai il peso di aver mandato a morire i miei uomini per un ideale che il nemico calpesta ogni giorno.
Ogni giorno in tutto il mondo il male lotta col bene.
Basta stare dalla parte del bene.
Niente più.
E NON ACCETTA LA PACE SPERANDO DI ELIMINARNE ALTRI 25.000???
BRAVA HAMAS ! 😂 😂 😂 😂 😂
2 note: i nostri STIVALI 👢 erano di cartone, al primo Russo morto tolse gli stivali 👢 e si salvò.
Durante la ritirata A PIEDI un suo VECIO se lo caricò sulle spalle, sennò si era seduto nella neve per morire congelato. Il VECIO fermò un camion, gli dissero che erano già PIENI, spianò il moschetto e li fecero salire.
Mi vanto di aver avuto ARNALDO COLLEGA E MAESTRO, mi spiegò molto chiaramente perché l'ITALICO non è più un popolo guerriero, troppo marciume, troppa mafia.
E, CO'O MARE INNANZE E 'STO GIARDINO E RETRO: VIVA LA CECIONA MIA!!! 🤩😂😂😂
Scrivi anch'io ai facciabuchini di cielo mare e terra , comunque la persino sulla politica politicata e politicante, quello che qualche giorno fa ho scritto a qualche amico.
COSE CHE FANNO MALE
Ci passo anche stamattina davanti, mi mette tristezza perché c'è anche il nome di mio papà che è vivo che porta il nome di suo nonno che vivo non è tornato. Tanti nomi per una frazione piccola, nomi e cognomi di gente che conosco. Troppi nomi, troppi monumenti come questo in tutti i paesi d'Europa che ho visitato, moniti a non ripetere l'orrore e l'errore. Moniti inascoltati perché all'elenco primigenio del 15/18 se ne sono aggiunti altri. Restando al 15/18 ci dice l'ISTAT che quella guerra, costò al Regno d'Italia la perdita di circa il 3,5% della popolazione, più di 1.200.000 di morti tra civili e militari su meno di 38.000.000 abitanti e in soli 3 anni e mezzo L''esperienza più sanguinosa che il nostro Paese affronto'.
Dati superiori al 3% perAustria Ungheria e Germania, 4,5% per la Francia che peró hanno combattuto 10 mesi in più.
Perché questa macabra contabilità?
Perché a Gaza ci sono stati 60.000 morti su poco più di 2.000.000 di abitanti; un maledetto 3% in soli due anni.
Superato il limite? Diciamo pure battuto il record.
PS.
Poi ci sono i mutilati, i feriti, gli invalidi, i pazzi e i disturbati mentali, gli orfani e le vedove i cui nomi non si scrivono sui monumenti per ragioni di spazio. Come non si scrivono sui monumenti i nomi di quelli che ne hanno tratto beneficio. Non si scrivono non per ragioni di spazio ma di decenza.
Ecco la mia strategia, forgiata in 50 anni di inferno:
1. Avvisi, Poi Fuoco. In Vietnam non lo facevamo abbastanza. Ora sì. Li avvisiamo: "State evacuando la zona. Tra 6 ore, cancelleremo tutto". Chi resta, è perché non può o non vuole. A quel punto, la responsabilità non è più mia. È di chi li tiene lì.
2. Niente Compagnia per Compagnia. Ho perso troppi amici in assalti frontali inutili. Non manderò mai i miei ragazzi in un combattimento casa per casa se non è strettamente, dannatamente necessario. È un suicidio. Usiamo l'aria, l'artiglieria, tutto ciò che abbiamo. La potenza di fuoco salva le vite dei nostri.
3. Colpire il Cervello, non il Corpo. Le mie missioni segrete mi hanno insegnato una cosa: l'importanza del bersaglio mirato. Un drone può eliminare un capo mentre esce da una scuola. Un'incursione notturna può catturare un signore della droga nel suo nascondiglio. È sporco, è lento, ma è preciso. Per questo sono ancora vivo.
4. La Realtà. A volte, la precisione non basta.A volte l'unico modo per stanare un nido di vipere è bruciare la giungla. È una scelta orribile, ma è la scelta tra la certezza di perdere i miei soldati e la possibilità di salvarli. Io scelgo i miei soldati. Sempre.La colpa non è di chi, seguendo le regole della guerra, deve sparare in un covo di terroristi.La colpa è di chi ha trasformato quei civili in uno scudo umano. Loro contano le nostre anime perse, noi contiamo i nostri ragazzi che tornano a casa. La mia coscienza può sopportare il peso di una scelta difficile, ma non sopporterebbe mai il peso di aver mandato a morire i miei uomini per un ideale che il nemico calpesta ogni giorno.