Chiacchiera
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oggi alle ore 08:47 - 1.782 visualizzazioni
E' già giovedì.
Riflessioni di un giornalista che si guarda intorno.
Di Luciano Ragno

Il salto nel domani.

“Nell'oggi cammina già il domani” ha detto il poeta inglese Samuel Taylor Coleridge. Il nostro domani non cammina, salta. E ci regala un sorriso, ne avevamo bisogno.
Matteo Furlani, 20 anni, ha conquistato la medaglia d'oro nel salto in lungo ai campionati mondiali di Tokyo. Nato a Marino ma risiede a Rieti, è figlio di Khadidiatou Serk , figlia di un diplomatico senegalese e di Marcello . Una famiglia di atleti. La mamma è la sua allenatrice. E a lei Matteo ha gridato il suo primo saluto.
Un “grazie” volato nel cielo di Tokyo.
La Generazione Z si presenta. Quella che è nata tra l 1997 e il 2012. E' la prima nativa digitale. Vive di internet. Quella che il “New York Times” ha decritto in possesso di “Una visione non convenzionale sul gender e sull'identità”. Senza pregiudizi.
Una generazione che è uscita dal più grande dramma nazionale dalla seconda guerra mondiale, il Covid. Che l'ha franata. E che deve confrontarsi con un'economia che non trova equilibro, una tecnologia che non ha confini e , soprattutto, con un mondo che sogna di tornare al passato con l'idea fissa che il progresso è regresso e che il potere va affidato a poche mani.
Senza pregiudizi, piena di curiosità, aperta al nuovo. Vuol fare un salto in un domani migliore.
Matteo il salto l'ha fatto d'oro.
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Fonte dell'immagine :“ La Repubblica”
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Vaccata