Vaccata
1 Settembre 2017 - 2.098 visualizzazioni
LA PARGOLETTA MANO DELLA DONZELLETTA SUL MONTE TABOR
Sempre caro mi fu quest'ermo colle
E quella siepe cui tendeva la pargoletta mano
Ahi, quanto a dir qual era è cosa dura
E gli occhi non l'ardivan di guardare.
Lei fu, siccome immobile,
Benignamente d'umiltà vestuta
Col suo fascio dell'erba, recava in mano
Un mazzolin di rose e di viole.
Siccome immobile, dato il mortal sospiro
Il naufragar m'è dolce in questo mare
Che par che sia una cosa venuta
Da cielo in terra a miracol mostrare.
Sempre caro mi fu quest'ermo colle
E quella siepe cui tendeva la pargoletta mano
Ahi, quanto a dir qual era è cosa dura
E gli occhi non l'ardivan di guardare.
Lei fu, siccome immobile,
Benignamente d'umiltà vestuta
Col suo fascio dell'erba, recava in mano
Un mazzolin di rose e di viole.
Siccome immobile, dato il mortal sospiro
Il naufragar m'è dolce in questo mare
Che par che sia una cosa venuta
Da cielo in terra a miracol mostrare.
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Chicomendez: Quale prof te l'ha insegnata questa?
2
1 Settembre 2017 alle ore 22:38 · Ti stimo · Rispondi
Damsella:
2
1 Settembre 2017 alle ore 22:39 · Ti stimo · Rispondi
nome:
3
1 Settembre 2017 alle ore 22:41 · Ti stimo · Rispondi
Slice: è un po' complicata ma è bella
2
1 Settembre 2017 alle ore 22:46 · Ti stimo · Rispondi
Gas75: Chicomendez è un mio vecchio "omaggio" alla poesia italiana...
1
1 Settembre 2017 alle ore 23:29 · Ti stimo · Rispondi