Chiacchiera
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Ombromantolivello 9
ieri alle ore 19:37 - 2.796 visualizzazioni
In un piccolo paese della Toscana, c'è un forno che apre ogni mattina alle 4:30.
Il panettiere Mario ha 74 anni. Da 51 anni, ogni giorno, senza mai saltare una mattina, impasta, cuoce e sistema i filoni sul banco, tutto da solo. Niente vacanze, niente ferie.
Ogni venerdì alle 6:00, Mario lascia cinque sacchetti di pane e focacce davanti alla porta del piccolo asilo comunale, un edificio vecchio con muri colorati dai disegni dei bambini. Nessuno lo vede, ma le maestre sanno. Lo hanno scoperto anni fa, guardando le telecamere per capire chi lasciasse quel dono anonimo.
Una volta hanno provato a ringraziarlo, ma lui ha solo detto: “Il pane è per chi cresce. Io ho perso mio figlio quando aveva cinque anni. Questo è il mio modo per non dimenticarlo.”
Da quel giorno, ogni venerdì, i bambini trovano il loro “pane magico” ad aspettarli, e le maestre raccontano loro la storia di Mario, senza mai dire il suo nome, per rispetto. Lo chiamano “Il Fornaio del Cuore”.
Qualche mese fa, Mario si è ammalato. Per la prima volta in mezzo secolo, il forno è rimasto chiuso. La notizia si è diffusa in paese, e la domenica successiva, più di 200 persone si sono ritrovate fuori dal suo forno. Ognuno teneva in mano un panino fatto in casa. In silenzio, hanno aspettato che si accendesse la luce dentro.
Mario è uscito
con un grembiule macchiato di farina, gli occhi lucidi. Ha detto solo una cosa:
“Pensavo che dopo tutto questo tempo nessuno si ricordasse di me. Ma voi siete il mio pane caldo.”
Se ogni giorno racconteremo di Mario ai nostri figli cresceremo generazioni migliori.
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Vaccata