Chiacchiera
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Ombromantolivello 9
26 Giugno - 2.354 visualizzazioni
Gli antichi Persiani costruirono un fiume sotterraneo lungo 32 chilometri nel mezzo del deserto — e scorre ancora dopo 2.700 anni.

I Qanat di Gonabad, realizzati tra il 700 e il 500 a.C., sono uno dei sistemi di gestione dell'acqua più ingegnosi mai concepiti dall'umanità.

Di fronte alla sfida di insediarsi in regioni aride, gli ingegneri persiani trovarono una soluzione che avrebbe trasformato i deserti in civiltà fiorenti.

Come? Scavarono lunghi tunnel sotterranei, a pendenza dolce, che intercettavano le falde acquifere montane, permettendo all'acqua di fluire naturalmente grazie alla forza di gravità verso gli insediamenti lontani.

Ogni 20-30 metri, costruivano pozzi verticali per accedere al tunnel e facilitarne la manutenzione — alcuni raggiungono profondità superiori ai 300 metri.

Già nel 500 a.C., questi straordinari sistemi includevano orologi ad acqua chiamati Fenjān, che garantivano una distribuzione equa dell'acqua tra agricoltori e comunità.

L'impatto fu straordinario. Città nel deserto come Yazd e Isfahan prosperarono, sostenendo agricoltura e vita urbana in aree che altrimenti sarebbero rimaste inabitabili.

Sistemi simili apparvero successivamente in Nord Africa e in Cina, ma i qanat persiani restano il primo esempio documentato di questa tecnologia.

Il dettaglio più sorprendente? Questo sistema non richiedeva pompe né energia meccanica — solo gravità e un'incredibile precisione ingegneristica. 🌊

Una meraviglia antica… che continua a funzionare ancora oggi.
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