Chiacchiera
25 Maggio - 2.593 visualizzazioni
E' già domenica. Triste.
Riflessioni di un giornalista che si guarda intorno,
Di Luciano Ragno
Oltre il crimine.
Oltre la disperazione.
Tarda mattina al “Nasser Hospital” nella Striscia di Gaza. Un'altra giornata di tragedie. La pediatra Alaa al Nejjar, ha dieci figli, ha appena finito di medicare in una corsia un bambino colpito da una scheggia nel bombardamento iniziato all'alba e che non finisce mai.
L'avvertono che una bomba ha centrato un palazzo. Ci sono morti e feriti, anche bambini. E' emergenza.
Si precipita al pronto soccorso. Pronta a salvare la vita ai bambini. E' la sua missione.
La fermano. L'abbracciano. Un collega le dice che la bomba ha colpito il suo palazzo. Sa che in quel momento in casa ci sono il marito e i suoi dieci figli. Il più grande 12 anni, il più piccolo appena sei mesi.
Arriva un'ambulanza al pronto soccorso . La pediatra vede due corpi su una barella. Uno è suo marito, l'altro è suo figlio, il più piccolo. Sono gravi.
Lei corre verso casa. Solo macerie. E sopra le macerie i suoi nove figli: Yahya, Rakan, Raslan, Jubran, Eve, Rifan, Saydin, Luqman e Sidra.
Carbonizzati.
Lei che salva i bambini non può salvare i suoi figli.
Non riesco ad andare avanti a scrivere. Scusate amici.
Riflessioni di un giornalista che si guarda intorno,
Di Luciano Ragno
Oltre il crimine.
Oltre la disperazione.
Tarda mattina al “Nasser Hospital” nella Striscia di Gaza. Un'altra giornata di tragedie. La pediatra Alaa al Nejjar, ha dieci figli, ha appena finito di medicare in una corsia un bambino colpito da una scheggia nel bombardamento iniziato all'alba e che non finisce mai.
L'avvertono che una bomba ha centrato un palazzo. Ci sono morti e feriti, anche bambini. E' emergenza.
Si precipita al pronto soccorso. Pronta a salvare la vita ai bambini. E' la sua missione.
La fermano. L'abbracciano. Un collega le dice che la bomba ha colpito il suo palazzo. Sa che in quel momento in casa ci sono il marito e i suoi dieci figli. Il più grande 12 anni, il più piccolo appena sei mesi.
Arriva un'ambulanza al pronto soccorso . La pediatra vede due corpi su una barella. Uno è suo marito, l'altro è suo figlio, il più piccolo. Sono gravi.
Lei corre verso casa. Solo macerie. E sopra le macerie i suoi nove figli: Yahya, Rakan, Raslan, Jubran, Eve, Rifan, Saydin, Luqman e Sidra.
Carbonizzati.
Lei che salva i bambini non può salvare i suoi figli.
Non riesco ad andare avanti a scrivere. Scusate amici.
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Un criminale di guerra.