Chiacchiera
24 Maggio - 3.316 visualizzazioni
Sara Curtis: «Alcuni mi hanno scritto che il mio record non è italiano ma nigeriano. Coi tacchi sono un gigante, delle sere vorrei togliermi le spalle»
La nuova stella del nuoto italiano, che batte i record di Federica Pellegrini, si racconta: «In allenamento posso apparire ombrosa ma perché mi piace concentrarmi. Vado in America ma all'inizio non avevo risposto ai messaggi»
«Io rimango quella di sempre, è il mondo intorno a me che forse è cambiato». Sara Curtis a 18 anni sta vivendo nel pieno di un boom mediatico. Il record italiano dei 100 stile libero (53”01) tolto a Federica Pellegrini l'ha proiettata in un'altra dimensione. «Ho migliorato un record che le apparteneva dal 2016 ma Federica resta una icona, ha fatto la storia del nuoto nei 200 stile. Io sono una velocista, le mie gare sono sui 50 e 100 metri. Sono diversa e vorrei cominciare a crearmi la mia piccola stradina».
Tra poco la maturità, a luglio sarà ai Mondiali di Singapore, ad agosto andrà a studiare e allenarsi negli Usa. Riesce a mantenere la tranquillità?
«Mantengo il mio profilo basso, per preservarmi. Sono una persona tenace, riflessiva, abbastanza solare. In allenamento posso apparire ombrosa, parlo poco, ma perché mi piace concentrarmi. Sono puntigliosa».
«Alcuni scrivono che il mio record italiano in realtà è un record nigeriano. Sono frasi che mi fanno ribrezzo. Questi signori dovrebbero sfogliarsi la Costituzione, sapere che tra i requisiti per avere la cittadinanza c'è quello di avere almeno un genitore italiano. Mio papà è italiano, mia mamma è nata in Nigeria dove io non sono mai stata, ma un giorno ci andrò. Essere nata da due culture diverse è il mio grande arricchimento. Nella mia classe all'Istituto Tecnico Economico di Savigliano siamo in nove, c'è solo una ragazza che ha entrambi i genitori italiani. Sentirmi dire che non sono italiana solo perché sono mulatta è ripugnante».
Corriere della Sera
La nuova stella del nuoto italiano, che batte i record di Federica Pellegrini, si racconta: «In allenamento posso apparire ombrosa ma perché mi piace concentrarmi. Vado in America ma all'inizio non avevo risposto ai messaggi»
«Io rimango quella di sempre, è il mondo intorno a me che forse è cambiato». Sara Curtis a 18 anni sta vivendo nel pieno di un boom mediatico. Il record italiano dei 100 stile libero (53”01) tolto a Federica Pellegrini l'ha proiettata in un'altra dimensione. «Ho migliorato un record che le apparteneva dal 2016 ma Federica resta una icona, ha fatto la storia del nuoto nei 200 stile. Io sono una velocista, le mie gare sono sui 50 e 100 metri. Sono diversa e vorrei cominciare a crearmi la mia piccola stradina».
Tra poco la maturità, a luglio sarà ai Mondiali di Singapore, ad agosto andrà a studiare e allenarsi negli Usa. Riesce a mantenere la tranquillità?
«Mantengo il mio profilo basso, per preservarmi. Sono una persona tenace, riflessiva, abbastanza solare. In allenamento posso apparire ombrosa, parlo poco, ma perché mi piace concentrarmi. Sono puntigliosa».
«Alcuni scrivono che il mio record italiano in realtà è un record nigeriano. Sono frasi che mi fanno ribrezzo. Questi signori dovrebbero sfogliarsi la Costituzione, sapere che tra i requisiti per avere la cittadinanza c'è quello di avere almeno un genitore italiano. Mio papà è italiano, mia mamma è nata in Nigeria dove io non sono mai stata, ma un giorno ci andrò. Essere nata da due culture diverse è il mio grande arricchimento. Nella mia classe all'Istituto Tecnico Economico di Savigliano siamo in nove, c'è solo una ragazza che ha entrambi i genitori italiani. Sentirmi dire che non sono italiana solo perché sono mulatta è ripugnante».
Corriere della Sera
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Tutte le etnie barbariche che sono scese nello stivale durante e dopo l'egemonia romana?
Siamo un popolo di sangue misto praticamente da sempre, ma tanti idioti pensano di essere di razza pura solo perché i propri bisnonni erano entrambi nati in un paese che non era neppure una nazione unita sotto la stessa bandiera.