Barbyturiko: Adesso, se siete qui per continuare a provocare il deficiente pontaro, non va bene, non si fa, lui potrebbe morir.....ne avete altre notizie così 😏😏😏
Orsoinpiedi: Al di là delle capacità edili degli ingegneri e degli operai cinesi, il problema non si pone per via delle correnti "non imbrigliabili" che impediscono la costruzione di qualsiasi struttura nello stretto. Lo stretto di Messina offre le stesse criticità ma in formato ridotto. Vorrei ricordarti che lì si incontrano il mar Mediterraneo e l'oceano Atlantico... a Messina si incontrano il mare di Messina e il mare Tirreno. Ah, fonti bene informate segnalano la scarsa qualità dei manufatti cinesi in giro per il mondo. https://video.corriere.it/cina-si-rompe-ponte-vetro-turista-terrorizzato/3a74f78a-acc0-11e7-a5d5-6f9da1d87929
Willer52: Orsoinpiedi Sulla qualità hai ragione (da vendere) ma, purtroppo, vorrei non ricordarti la scarsa qualità dei nostri ponti che sono realizzati (nonostante siamo considerati un paese, diciamo, al di sopra delle aspettative) da una cima (prima politica) e da una coda di manovalanza di sub (e spesso di sub - sub) appalto; conseguenza: il ponte Morandi (in primis), seguito da una eresia di ponti dei quali non si sa NEMMENO a chi spetta la manutenzione. Scandali su scandali che scoppiano, purtroppo, quando un ponte cede, o quando una lastra di una galleria viene giù. Mia intenzione non era elogiare la Cina, ci mancherebbe altro); sappiamo benissimo cosa ci propinano con i loro magazzini (copia venuta tra l'altro male di Amazon) e come trattano i loro dipendenti in quei cantieri (riso e sakè sicuramente non certo carne e frutta) e se casca una campata di un ponte (e muoiono 1000 dipendenti) credo che per loro sia una manna (risparmio paghe) e allora avanti altri 2000 dipendenti, sempre riso e sakè. E silenzio: perchè sicuramente sarebbe peggio. Per i dipendenti. Scusami Orsoinpiedi, mi sono scappate le dita nella tastiera🥵😰
Orsoinpiedi: Willer52 solo in Otalia facciamo cazzate, all'estero no perché all'estero si eseguono tutti quei controlli che la corruzione in Italia riesce a evitare: nel '93 all'aeroporto di Bankok un tailandese mi diceva: "lo vedi il tabellone degli arrivi e delle partenze? guarda" midice, "è il più grande al mondo. AL MONDO!" Con piacere gli faccio notare che la marca era SOLARI, Udine. Ad un altro, un brasiliano a Rio de Janeiro, che mi magnificava il 'bondinho', ovvero la teleferica che congiunge la spiaggia di Rio con il Pao de Azucar, ovvero il Pan di Zucchero, dicendo che era l'unica al mondo ad avere una campata di un chilometro senza sostegni intermedi, io gli feci notare che anche quell'impianto era Made in Italy. Nel mondo gli italiani si distinguono per precisione, sicurezza, economia e, ultimo ma non minore, per la BELLEZZA delle oper costruite. In Italia facciamo cagare, perché in Italia governa la Mafia, mica i partiti!🤗
Orsoinpiedi: Willer52 vedi, il fatto è che io, all'estero, ci sono andato a lavorare, e so come e quanto vengono tenuti in conto "les italiens"... "USHUAIA: Tera del Fuoco: Nel 1948 l'imprenditore bolognese Carlo Borsari si aggiudicò l'appalto per la ricostruzione della città. Il progetto argentino di Borsari coinvolse emigranti italiani arruolandoli come manodopera. La prima nave salpata da Genova il 26 settembre 1948, con a bordo 650 tra operai, tecnici, architetti, ingegneri e manovali, raggiunse la Terra del Fuoco alla fine di ottobre. In seguito arrivarono mogli e figli che portarono il numero di italiani a superare i 2000. La maggior parte di loro rientrò in Italia a progetto finito, due anni dopo. Vennero portate laggiù le fabbriche per i mattoni, smontate in Italia e ricorstruite laggiù".
Willer52: Orsoinpiedi Il fatto è che gli italiani all'estero esportano si tecnologia valida e vengono ascoltati anche dai PEZZI GROSSI perché o non ne hanno (di tecnologia valida) o ne hanno si, ma vogliono sentire un'altra campana prima di esprimere un giudizio (che potrebbe anche essere favorevole, come capita) anche alle nostre aziende. Il fatto è che da noi, molto spesso, l'eventuale progetto viene esposto a chi nemmeno sa come si scrive la parola progetto (il politico di turno) e cosa accade: l'impresa magari ha già pagato per arrivare a questa persona e non può permettersi di perdere il lavoro. C'è rimasto una cosa sola da fare: reperire (in qualsiasi modo) 5-6 metri cubi di banconote (con allegata promessa elettorale) e ......... via col vento. Noi abbiamo imprese solide e capaci (eccome se ne abbiamo!!) ma non concepiscono (o non sanno farlo) l'idea di ACQUISTARE la possibilità di eseguire un'opera che IL MONDO INTERO sa già che sono capaci di farla. Al meglio sicuramente. Quando un'impresa italiana va all'estero a lavorare, ci deve andare (e ci va) con l'idea di fare le cose per bene perché non c'è santo che ti aiuta (all'estero) se vai per raccontare balle o a fare l'idiota. Se vai per fare l'idiota, in primis vedrai il cielo a scacchi per diversi anni (e questa è una certezza, non come da noi) e poi buttano via la chiave. Inneggio all'Italia quando sento dire che un'impresa italiana all'estero ha realizzato certe cose https://www.teknoring.com/news/infrastrutture/grandi-opere-imprese-italiane-allestero/ Forse, se un giorno mi riuscirà, andrò all'estero dove una grande impresa ha realizzato qualcosa di bello, di valore; forse in quei giorni, la popolazione locale, mi guarderà con un grazie nello sguardo. Forse sogno.😎😎
Orsoinpiedi: Willer52 noi si costruiva condotte, tubature dove all'interno ci poteva scorrere gas, petrolio o acqua: liquidi o gas. L'azienda per la quale lavoravo aveva vinto questa gara (come ne vinse altre in seguito) e mi sono trovato a lavorare con gente di tutto il mondo. Non è poi così bello essere italiano all'estero, troppo spesso si dimentica il sacrificio di chi lavora lontano dal suo paese e l'eredità che politica e cronaca ci hanno lasciato.😔
Lo stretto di Messina offre le stesse criticità ma in formato ridotto.
Vorrei ricordarti che lì si incontrano il mar Mediterraneo e l'oceano Atlantico... a Messina si incontrano il mare di Messina e il mare Tirreno.
Ah, fonti bene informate segnalano la scarsa qualità dei manufatti cinesi in giro per il mondo.
https://video.corriere.it/cina-si-rompe-ponte-vetro-turista-terrorizzato/3a74f78a-acc0-11e7-a5d5-6f9da1d87929
Scandali su scandali che scoppiano, purtroppo, quando un ponte cede, o quando una lastra di una galleria viene giù.
Mia intenzione non era elogiare la Cina, ci mancherebbe altro); sappiamo benissimo cosa ci propinano con i loro magazzini (copia venuta tra l'altro male di Amazon) e come trattano i loro dipendenti in quei cantieri (riso e sakè sicuramente non certo carne e frutta) e se casca una campata di un ponte (e muoiono 1000 dipendenti) credo che per loro sia una manna (risparmio paghe) e allora avanti altri 2000 dipendenti, sempre riso e sakè.
E silenzio: perchè sicuramente sarebbe peggio.
Per i dipendenti.
Scusami Orsoinpiedi, mi sono scappate le dita nella tastiera🥵😰
Con piacere gli faccio notare che la marca era SOLARI, Udine.
Ad un altro, un brasiliano a Rio de Janeiro, che mi magnificava il 'bondinho', ovvero la teleferica che congiunge la spiaggia di Rio con il Pao de Azucar, ovvero il Pan di Zucchero, dicendo che era l'unica al mondo ad avere una campata di un chilometro senza sostegni intermedi, io gli feci notare che anche quell'impianto era Made in Italy.
Nel mondo gli italiani si distinguono per precisione, sicurezza, economia e, ultimo ma non minore, per la BELLEZZA delle oper costruite.
In Italia facciamo cagare, perché in Italia governa la Mafia, mica i partiti!🤗
"USHUAIA: Tera del Fuoco:
Nel 1948 l'imprenditore bolognese Carlo Borsari si aggiudicò l'appalto per la ricostruzione della città. Il progetto argentino di Borsari coinvolse emigranti italiani arruolandoli come manodopera. La prima nave salpata da Genova il 26 settembre 1948, con a bordo 650 tra operai, tecnici, architetti, ingegneri e manovali, raggiunse la Terra del Fuoco alla fine di ottobre. In seguito arrivarono mogli e figli che portarono il numero di italiani a superare i 2000. La maggior parte di loro rientrò in Italia a progetto finito, due anni dopo. Vennero portate laggiù le fabbriche per i mattoni, smontate in Italia e ricorstruite laggiù".
Il fatto è che da noi, molto spesso, l'eventuale progetto viene esposto a chi nemmeno sa come si scrive la parola progetto (il politico di turno) e cosa accade: l'impresa magari ha già pagato per arrivare a questa persona e non può permettersi di perdere il lavoro. C'è rimasto una cosa sola da fare: reperire (in qualsiasi modo) 5-6 metri cubi di banconote (con allegata promessa elettorale) e ......... via col vento.
Noi abbiamo imprese solide e capaci (eccome se ne abbiamo!!) ma non concepiscono (o non sanno farlo) l'idea di ACQUISTARE la possibilità di eseguire un'opera che IL MONDO INTERO sa già che sono capaci di farla. Al meglio sicuramente.
Quando un'impresa italiana va all'estero a lavorare, ci deve andare (e ci va) con l'idea di fare le cose per bene perché non c'è santo che ti aiuta (all'estero) se vai per raccontare balle o a fare l'idiota.
Se vai per fare l'idiota, in primis vedrai il cielo a scacchi per diversi anni (e questa è una certezza, non come da noi) e poi buttano via la chiave.
Inneggio all'Italia quando sento dire che un'impresa italiana all'estero ha realizzato certe cose
https://www.teknoring.com/news/infrastrutture/grandi-opere-imprese-italiane-allestero/
Forse, se un giorno mi riuscirà, andrò all'estero dove una grande impresa ha realizzato qualcosa di bello, di valore; forse in quei giorni, la popolazione locale, mi guarderà con un grazie nello sguardo.
Forse sogno.😎😎