Chiacchiera
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BaytaDarelllivello 12
25 Marzo - 4.448 visualizzazioni
Oggi ho ricevuto un messaggio nel privato: T.V.B.
Era da molto tempo che non leggevo questo acronimo a me destinato.
Anzi, a pensarci bene, proprio così esplicito non l’ho mai ricevuto.
Quel T.V.B. dalle mille e una sfumature.
Quel T.V.B. che nasce, ne sono certa, da profondi turbamenti dell’animo di chi lo scrive.
E che altrettanti turbamenti suscita nell’animo di chi lo legge.
Quel T.V.B. che è il risultato di uno sconvolgimento più o meno profondo della serenità interiore di chi lo scrive.
E, ancora, può essere causa di agitazione, ansia, costernazione, inquietudine, perturbazione, sgomento, smarrimento, scombussolamento.
Potrebbe.
Quel T.V.B. che, per contro, quando chi te lo dedica è “quella persona”, ma proprio “quella”, è un magnifico dono che porta gioia profonda.

Ed io quel T.V.B l’ho accolto con allegrezza e allegria,
con contentezza ed esultanza festosa,
con gaiezza e gaudio,
con tanta giocondità e gioiosità,
con vero giubilo ed intimo godimento, davvero in sublime letizia.
Grazie, grazie, mille e una volte grazie.

Grazie e pure prego.
Ma io… no, io non T.V.B. No, no…

Perché hai sbagliato ad aggiungere quella frase finale che ha stuzzicato la parte più dispettosa di me.
Quel tuo “Bloccami, se lo fai per prima, lo farò anche io…” susciterà sempre in me una certa ilarità, non un sorriso, ma proprio uno scoppio di riso irrefrenabile.
E io, no, io non T.V.B.
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Io, quando qualcuno mi scrive t. V. B. Ma soprattutto “bloccami, se lo fai per prima, lo farò anche io… ”