Chiacchiera
26 Luglio 2023 - 3.712 visualizzazioni
E' già mercoledì.
Riflessioni di un giornalista che si guarda intorno.
Di Luciano Ragno
“Vuoi vedere che…”
Tasse. Uno delle promesse più gettonate nella campagna elettorale. Al pari del ponte di Messina e della dentiera gratis. Solo la dentiera è rimasta indietro.
In attesa di attraversare lo stretto guidando un'auto, si parla di tasse. Soprattutto nelle stanze che contano. Quello che mi sorprende è che si parla di come proporre sconti molto più di come studiare provvedimenti per ridurre, con criteri di giustizia, l'imposizione.
E a forza di parlare (ma anche di fare) sconti sta nascendo l'idea che conviene aspettare prima di pagare.
“Vuoi vedere che …”.
Ta tassazione è uno dei cardini sui quali si regge un Paese. I padri costituenti, gettando le fondamenta dello Stato italiano, hanno indicato come sostenerlo. L'hanno scritto in un articolo apposito, il numero 53. A questo ci si deve attenere.
C'è scritto: “Tutti sono dovuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità retributiva”.
E' sottinteso l'invito a controllare e, se è il caso, punire chi non paga le tasse. Ma, nonostante i controlli, 100 miliardi l'anno rimangono nelle tasche degli evasori. Chissà quanti asilo nido si potrebbero aprire! E quanti pronto soccorso migliorare!
L'articolo 53 continua: “Il sistema contributivo è informato a criteri di progressività”.
Traduco: chi più guadagna, più deve contribuire. Elementare, Watson!
L'articolo 53 sulle tasse finisce qui. Non mi sembra che ci sia scritto che si possono condonare. Ma riconosco di essere un distratto.
Riflessioni di un giornalista che si guarda intorno.
Di Luciano Ragno
“Vuoi vedere che…”
Tasse. Uno delle promesse più gettonate nella campagna elettorale. Al pari del ponte di Messina e della dentiera gratis. Solo la dentiera è rimasta indietro.
In attesa di attraversare lo stretto guidando un'auto, si parla di tasse. Soprattutto nelle stanze che contano. Quello che mi sorprende è che si parla di come proporre sconti molto più di come studiare provvedimenti per ridurre, con criteri di giustizia, l'imposizione.
E a forza di parlare (ma anche di fare) sconti sta nascendo l'idea che conviene aspettare prima di pagare.
“Vuoi vedere che …”.
Ta tassazione è uno dei cardini sui quali si regge un Paese. I padri costituenti, gettando le fondamenta dello Stato italiano, hanno indicato come sostenerlo. L'hanno scritto in un articolo apposito, il numero 53. A questo ci si deve attenere.
C'è scritto: “Tutti sono dovuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità retributiva”.
E' sottinteso l'invito a controllare e, se è il caso, punire chi non paga le tasse. Ma, nonostante i controlli, 100 miliardi l'anno rimangono nelle tasche degli evasori. Chissà quanti asilo nido si potrebbero aprire! E quanti pronto soccorso migliorare!
L'articolo 53 continua: “Il sistema contributivo è informato a criteri di progressività”.
Traduco: chi più guadagna, più deve contribuire. Elementare, Watson!
L'articolo 53 sulle tasse finisce qui. Non mi sembra che ci sia scritto che si possono condonare. Ma riconosco di essere un distratto.
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Tassa di successione, patrimoniali, o prelievi forzosi non sono GENERALMENTE in contrasto con l' art. 53, come non lo sono le misure a favore di chi "tra covid ed altro , non ce l'ha fatta a pagare".
Ma capisco il tuo errore in quanto ti sei basato sull' articolo di Luciano Ragno. Che però si basa su un articolo della costituzione che si è inventato lui (o meglio che ha modificato per sostenere le sue tesi).
Caro Luciano Ragno, se citi virgolettato un articolo della costituzione, e dici che a questo ci si deve attenere, non modificarlo.
Se citi articoli della costituzione TRA VIRGOLETTE fai un copia/incolla dal sito del Senato, non cambiarne le parole, non fare tagli di ciò che non sostiene la tua tesi (o quanto meno indica l' omissis).
Perchè non è la prima volta che un tuo virgolettato in cui citi la costituzione non corrisponde.