Chiacchiera

guutohor3
15 Febbraio 2023 - 4.142 visualizzazioniLa storia del mito
Perseo è uno dei grandi Eroi della mitologia greca. Figlio di Zeus e di Danae e nipote di Acrisio, il Re di Argo, Perseo fu rinchiuso appena nato in una cassa assieme alla madre e gettato in mare, in quanto l'oracolo predisse al nonno che egli sarebbe morto proprio per mano del nipote.
La cassa, spinta dalle correnti, approdò sull'isola di Serifo, dove la madre Danae fu fatta schiava e Perseo allevato dal tiranno Polidette. Molti anni più tardi, Polidette organizzò un grande banchetto, per offrire un degno dono nuziale a Ippodamia, una donna che desiderava sposare. Perseo, divenuto adulto, non possedendo alcuna offerta nuziale da donare al tiranno, gli promise che avrebbe portato la testa decapitata di Medusa, una delle tre Gorgoni.
L'impresa era invero molto difficile ma in suo soccorso vennero il dio Ermes e la dea Atena, che gli donarono dei magici calzari alati, un elmo che poteva renderlo invisibile e uno scudo riflettente.
Così equipaggiato, Perseo volò nel giardino delle Esperidi e penetrò nella grotta dove le Gorgoni dimoravano. Medusa, malvagia creatura con serpenti al posto dei capelli, aveva il potere di impietrire tutti coloro che incrociavano il suo sguardo. Usando con saggezza e furbizia lo scudo riflettente regalatogli da Atena, l'Eroe riuscì a menare un preciso fendente con la sua spada e decapitare la Gorgone, senza venire pietrificato.
Dal collo reciso di Medusa nacquero il gigante Crisaore e il cavallo alato Pegaso, che si trovavano nel suo grembo.
Perseo, in sella al cavallo alato, tornò sull'isola di Serifo, sulla quale era ancora in corso il banchetto organizzato da Polidette. Mostrando la testa della Medusa, Perseo pietrificò il tiranno, liberando la madre dalla schiavitù.
La leggenda tramanda poi che Perseo, proprio nel tentativo di riconciliarsi con il nonno, uccise involontariamente Acrisio, colpendolo con un disco lanciato nel corso di una gara (e così si avverò la profezia dell'oracolo).
Perseo è uno dei grandi Eroi della mitologia greca. Figlio di Zeus e di Danae e nipote di Acrisio, il Re di Argo, Perseo fu rinchiuso appena nato in una cassa assieme alla madre e gettato in mare, in quanto l'oracolo predisse al nonno che egli sarebbe morto proprio per mano del nipote.
La cassa, spinta dalle correnti, approdò sull'isola di Serifo, dove la madre Danae fu fatta schiava e Perseo allevato dal tiranno Polidette. Molti anni più tardi, Polidette organizzò un grande banchetto, per offrire un degno dono nuziale a Ippodamia, una donna che desiderava sposare. Perseo, divenuto adulto, non possedendo alcuna offerta nuziale da donare al tiranno, gli promise che avrebbe portato la testa decapitata di Medusa, una delle tre Gorgoni.
L'impresa era invero molto difficile ma in suo soccorso vennero il dio Ermes e la dea Atena, che gli donarono dei magici calzari alati, un elmo che poteva renderlo invisibile e uno scudo riflettente.
Così equipaggiato, Perseo volò nel giardino delle Esperidi e penetrò nella grotta dove le Gorgoni dimoravano. Medusa, malvagia creatura con serpenti al posto dei capelli, aveva il potere di impietrire tutti coloro che incrociavano il suo sguardo. Usando con saggezza e furbizia lo scudo riflettente regalatogli da Atena, l'Eroe riuscì a menare un preciso fendente con la sua spada e decapitare la Gorgone, senza venire pietrificato.
Dal collo reciso di Medusa nacquero il gigante Crisaore e il cavallo alato Pegaso, che si trovavano nel suo grembo.
Perseo, in sella al cavallo alato, tornò sull'isola di Serifo, sulla quale era ancora in corso il banchetto organizzato da Polidette. Mostrando la testa della Medusa, Perseo pietrificò il tiranno, liberando la madre dalla schiavitù.
La leggenda tramanda poi che Perseo, proprio nel tentativo di riconciliarsi con il nonno, uccise involontariamente Acrisio, colpendolo con un disco lanciato nel corso di una gara (e così si avverò la profezia dell'oracolo).
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Così come la maggior parte dei miti greci, anche la storia di Perseo racchiude un insieme di significati e insegnamenti. Il primo che salta all’occhio è senza dubbio il valore del coraggio. Nonostante un destino infausto, Perseo decide di accettare una sfida – uccidere Medusa – invero ostica e molto al di sopra delle sue possibilità. Ma è proprio questa determinazione, questo spirito eroico dimostrato, che attira l’attenzione delle divinità e che quindi gli permette di affrontare e vincere la sua battaglia.
“La fortuna aiuta gli audaci”, afferma il poeta romano Virgilio. Nella mitologia greco-romana, infatti, l’aiuto divino viene conferito solo a coloro considerati degni, a coloro destinati a compiere grandi imprese. Al giorno d’oggi, possiamo tradurre tale dinamica con il termine “provvidenza”, “fortuna”, “benedizione”; alla base di tutto, qualsiasi sia il potere superiore al quale crediamo, dobbiamo valorizzare in primis il nostro atteggiamento, la bontà dei nostri obiettivi e le risorse che decidiamo di mettere in campo.
La genealogia dovrebbe essere questa:
Caos
Gea
Urano ed Etere
Crono e Rea
Poseidone, Forco e Ceto
Medusa
Pegaso.
Ma soprattutto citare Pegaso e non citare Bellerofonte al quale è legato mi sembra una mancanza di rispetto 'storico-mitologico' (nell'Iliade è citato Bellerofonte, ma non Pegaso).
Comunque grazie per la citazione: fa sempre piacere incontrare un po' di cultura.🤗