Chiacchiera
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21 Novembre 2022 - 4.014 visualizzazioni
E' già lunedì.
Riflessioni di un giornalista che si guarda intorno.
Di Luciano Ragno

96 anni dopo.

Dalla tassa sul celibato al bonus " Sì ma in chiesa". Appena 96 anni dopo. Il tempo non passa invano. E così il 10 ottobre il Governo non fa in tempo a insediarsi che cinque deputati leghisti presentano una proposta di legge. In pratica: detrazione dell'imposta lorda sulle spese per le nozze, a sposi sotto i 35 anni, con un reddito non superiore a 25 mila euro.
Un'ottima idea. Finalmente tanti giovani possono coronare il loro sogno d'amore. Grazie Stato.
Un dettaglio: bonus ma solo se ci si sposa in chiesa.
Potenza del web: un muro di no. Una domenica pomeriggio di fuoco. Palazzo Chigi : "Non è previsto dal Governo". I cinque leghisti: "Tranquilli, in Parlamento cambieremo la nostra proposta , il bonus sarà esteso anche chi si sposa in Comune".
Ma nessuno dei cinque ritira la proposta di legge. Sta lì in un cassetto alla Camera. Chissà, un giorno, magari con i franchi tiratori ... chissà, intanto sta lì.
Visto che c'erano, i cinque deputati leghisti, nel dubbio che qualcuno attraversi il Mediterraneo per venire nel "Sacro Suolo" non solo per togliere il lavoro agli Italiani e delinquere ma anche per sposarsi a buon mercato, nella proposta hanno scritto nero su banco: gli sposi devono essere residenti da almeno 10 anni.
All'altare prima gli italiani.
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Fonte dell'immagine😋arrocchiaScilla.it
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