Vaccata
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12 Febbraio 2022 - 4.500 visualizzazioni
L'ETNA CHE CAMBIA
Ieri mattina un'imponente frana ha cambiato totalmente l'aspetto del cratere di Sud Est, protagonista giovedì sera di un parossismo tra i più intensi degli ultimi anni che ha depositato molto materiale sui suoi fianchi.
Le fontane di lava hanno raggiungo i 1000, forse 1500 metri sopra la sommità del vulcano, e la cenere è stata sparata fino a 10 km di quota. Il tutto è durato poco, 3-4 ore in totale, e poi l'Etna è tornata nel suo tipico torpore pieno di attese e brontolii.
Ecco, ieri un grosso pezzo del cratere ha deciso che non aveva intenzione si sopportare ulteriore peso, che non viene pagato abbastanza per questo, e ha ceduto, aprendo una voragine nelle pareti del cono. Il cedimento è avvenuto in un'area giù indebolita durante l'eruzione, si sono infatti registrati almeno 3 flussi piroclastici durante la fase più intensa.
Un flusso piroclastico è una nube di materiale vulcanico ardente che si stacca dalla cima (vuoi per una frana, vuoi per il collasso della colonna eruttiva) e che viaggia a svariate centinaia di km/h verso valle. Ed è un fenomeno altamente distruttivo, per non usare parole più roboanti. Questi sono tipici dei vulcani esplosivi, e molto meno di quelli effusivi, ma sappiamo bene che la Signora è piuttosto creativa in merito, e non è inusuale che questi fenomeni interessino
la cima etnea. Anche se ciò, ovviamente, avviene in misura ridotta rispetto ai bizzosi cugini dell'Indonesia o anche solo il Vesuvio.
Chissà se l'altezza del vulcano, recentemente aggiornata a 3357 metri, è cambiata di nuovo?
-Lorenzo
Immagine: Frame di un video Local Team
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