Chiacchiera
9 Gennaio 2022 - 6.202 visualizzazioni
''Te lo sei immaginato''
Il 6 gennaio 2021, alle 11:00 del mattino, sono scesa da casa e sono andata a spendere gli ultimi 20 euro che rimanevano sul mio conto per la calza della befana da regalare al mio compagno.
Il 6 gennaio 2021, alle 11:00 della sera, il mio compagno ha provato a strangolarmi sul pavimento della cucina della casa dove convivevamo, davanti agli occhi terrorizzati dei nostri cani.
Il mio ex compagno era una persona molto premurosa. Credo mi amasse in realtà, nonostante la miriade di dubbi che ho sempre covato nei confronti del nostro rapporto. Lui appena aveva dei soldi, sebbene non lavorasse regolarmente, mi faceva un regalo, o lo faceva ai nostri cani – che per me era il doppio bello-. Lui mi ha sempre scarrozzata in giro per Roma in scooter o in auto che comprava, portata tra la sua famiglia e resa complice degli eventi controversi della sua vita passata… e io sono sempre stata letteralmente in estasi quando c'era lui.
Sono sempre stata così in estasi che non mi è mai pesato coprire i segni sul collo che mi sono ritrovata nel corso degli anni a seguito delle nostre folli discussioni. Sono sempre stata così in estasi che aspettarmi delle scuse, ogni volta, mi autoconvinsi fosse una pretesa eccessiva, una brava fidanzata non ne fa un dramma.
L'importante era fare pace.
Sono sempre stata così in estasi che per me era un lusso beccarmi uno schiaffo, pur di prendere le sue difese, nel bel mezzo delle risse che scatenava fuori ad un bar o in giro. Sono sempre stata così in estasi che era necessario, per me, accettare tutti i soprusi dei suoi amici, tollerare qualsiasi cosa assumesse e lo alterasse e cedere a tutte le sue prese di posizione, anche se sfioravano l'immorale.
Sono sempre stata così in estasi che accettavo che mi masturbasse mentre guardava la tv, perché ‘'se non riesci a venire è un problema tuo''. E l'estasi era così appagante che avevo bisogno di far credere a tutti attorno a me che fossi la persona più felice e fortunata del mondo.
Mi sono sempre vantata di non avere dipendenze (a parte i cani) e scoprire quanto fossi malata è stato per me ossimorico:
il baratro della salvezza.
La presa di coscienza sulla mia malattia mi è piombata addosso la sera del 6 gennaio 2021, quando aprendo la cabina-armadio dove mi ero nascosta per cercare aiuto al telefono, l'unica cosa che lui riuscì a dirmi fù:
‘'te lo sei immaginato''.
Che fosse stata colpa mia, che lo avessi provocato, sono state convinzioni che sono riuscita -solo dopo migliaia di euro in
psicoterapia- a superare. E a volte, come quando sei fermo dietro la
linea gialla e fissi davanti a te la metro che passa davanti velocissima, uno di questi pensieri si ripresenta e a quel punto sei letteralmente in guerra con il tuo cervello.
Ma la metro sul binario poi passa, non ti trascina via, perché tu hai imparato a stare dietro la linea gialla. E così passa anche quell'estenuante bruciore ad una parte del corpo che non riesci neanche a localizzare... perché quella parte non esiste.
E vorrei dire a tutti i miei amici che passa; vorrei dirgli che sono perfettamente consapevole e a conoscenza di quello che succede nelle coppie di molti di loro. Sono anche perfettamente conscia che spesso sia necessaria una catastrofe prima che ci si renda conto di essere malati, e soprattutto vorrei dirgli che ci sono ottime probabilità di non ricevere i giusti consigli sul come comportarsi, soprattutto dopo.
Voglio anche dirgli che il buio che segue questa presa di coscienza ha la forma di un demone che vi farà dubitare dei vostri stessi pensieri, che si prenderà tutta la spensieratezza con cui avete creduto di vivere fino a quel momento, ma che vi restituirà la vostra vita.
Se hai la sensazione che qualcuno ti stia manipolando, sta succedendo.
Buon anno, e che possa questo 2022 significare per voi (come lo è stato per me quello precedente) la liberazione e la guarigione.
Ale
(Dal web)
Il 6 gennaio 2021, alle 11:00 del mattino, sono scesa da casa e sono andata a spendere gli ultimi 20 euro che rimanevano sul mio conto per la calza della befana da regalare al mio compagno.
Il 6 gennaio 2021, alle 11:00 della sera, il mio compagno ha provato a strangolarmi sul pavimento della cucina della casa dove convivevamo, davanti agli occhi terrorizzati dei nostri cani.
Il mio ex compagno era una persona molto premurosa. Credo mi amasse in realtà, nonostante la miriade di dubbi che ho sempre covato nei confronti del nostro rapporto. Lui appena aveva dei soldi, sebbene non lavorasse regolarmente, mi faceva un regalo, o lo faceva ai nostri cani – che per me era il doppio bello-. Lui mi ha sempre scarrozzata in giro per Roma in scooter o in auto che comprava, portata tra la sua famiglia e resa complice degli eventi controversi della sua vita passata… e io sono sempre stata letteralmente in estasi quando c'era lui.
Sono sempre stata così in estasi che non mi è mai pesato coprire i segni sul collo che mi sono ritrovata nel corso degli anni a seguito delle nostre folli discussioni. Sono sempre stata così in estasi che aspettarmi delle scuse, ogni volta, mi autoconvinsi fosse una pretesa eccessiva, una brava fidanzata non ne fa un dramma.
L'importante era fare pace.
Sono sempre stata così in estasi che per me era un lusso beccarmi uno schiaffo, pur di prendere le sue difese, nel bel mezzo delle risse che scatenava fuori ad un bar o in giro. Sono sempre stata così in estasi che era necessario, per me, accettare tutti i soprusi dei suoi amici, tollerare qualsiasi cosa assumesse e lo alterasse e cedere a tutte le sue prese di posizione, anche se sfioravano l'immorale.
Sono sempre stata così in estasi che accettavo che mi masturbasse mentre guardava la tv, perché ‘'se non riesci a venire è un problema tuo''. E l'estasi era così appagante che avevo bisogno di far credere a tutti attorno a me che fossi la persona più felice e fortunata del mondo.
Mi sono sempre vantata di non avere dipendenze (a parte i cani) e scoprire quanto fossi malata è stato per me ossimorico:
il baratro della salvezza.
La presa di coscienza sulla mia malattia mi è piombata addosso la sera del 6 gennaio 2021, quando aprendo la cabina-armadio dove mi ero nascosta per cercare aiuto al telefono, l'unica cosa che lui riuscì a dirmi fù:
‘'te lo sei immaginato''.
Che fosse stata colpa mia, che lo avessi provocato, sono state convinzioni che sono riuscita -solo dopo migliaia di euro in
psicoterapia- a superare. E a volte, come quando sei fermo dietro la
linea gialla e fissi davanti a te la metro che passa davanti velocissima, uno di questi pensieri si ripresenta e a quel punto sei letteralmente in guerra con il tuo cervello.
Ma la metro sul binario poi passa, non ti trascina via, perché tu hai imparato a stare dietro la linea gialla. E così passa anche quell'estenuante bruciore ad una parte del corpo che non riesci neanche a localizzare... perché quella parte non esiste.
E vorrei dire a tutti i miei amici che passa; vorrei dirgli che sono perfettamente consapevole e a conoscenza di quello che succede nelle coppie di molti di loro. Sono anche perfettamente conscia che spesso sia necessaria una catastrofe prima che ci si renda conto di essere malati, e soprattutto vorrei dirgli che ci sono ottime probabilità di non ricevere i giusti consigli sul come comportarsi, soprattutto dopo.
Voglio anche dirgli che il buio che segue questa presa di coscienza ha la forma di un demone che vi farà dubitare dei vostri stessi pensieri, che si prenderà tutta la spensieratezza con cui avete creduto di vivere fino a quel momento, ma che vi restituirà la vostra vita.
Se hai la sensazione che qualcuno ti stia manipolando, sta succedendo.
Buon anno, e che possa questo 2022 significare per voi (come lo è stato per me quello precedente) la liberazione e la guarigione.
Ale
(Dal web)
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E non si deve amare "nonostante tutto". Capita naturalmente perché nasciamo ingenui e spesso lo rimaniamo per molti anni della nostra vita finché non prendiamo coscienza dell'egoismo altrui, di chi ci manipola per il suo esclusivo piacere. C'è solo una soluzione, non amare chi non ti ama veramente. Guai dire: mi ama a modo suo, non esiste l'amare "a modo suo"
c'è solo un modo di amare che porta con sé il rispetto totale.
E i segnali ci sono sempre, cogliamo subito prima che sia troppo tardi.
Naaa 😈 !!
Solo una cosa non mi trova d'accordo: la frase finale sulla manipolazione.
Tante persone credono di essere manipolate, perché è più comodo dare la colpa ad altri e non assumersi il carico delle proprie scelte sbagliate, dei propri comportamenti malati, delle proprie imperfezioni.
Non bisogna mai giustificare se si riceve del male: sia che questo venga dall'esterno che indirettamente dall'interno.