Chiacchiera
Avatar ColosseoQuadrato
17 Settembre 2021 - 4.217 visualizzazioni
Salgono su una funivia uno scozzese, Genny Savastano, un genovese, Ebenezer Scrooge, un ebreo, un camorrista, Uriah Heep, Pietro Pacciani...

Soldi, risarcimenti eredità: gli interessi economici dietro il rapimento di Eitan Biran
Le famiglie Peleg e Biran si accusano a vicenda. La questione del risarcimento per la strage del Mottarone, l'eredità di nonno Izzy e i soldi della beneficenza
Ci sono interessi economici dietro il caso di Eitan Biran, rapito dal nonno Schmuel Peleg. E riguardano l'eredità dei bisnonni Itshak (detto Izzy) e Barbara Cohen, morti insieme al padre Amit Biran, alla madre Tal Peleg e al fratello Tom nella strage della funivia.
Ma anche i risarcimenti che dovranno arrivare al bambino quando saranno chiarite le responsabilità dell'incidente e potrebbero ammontare a qualche milione di euro.
La zia Aya nei prossimi giorni dovrebbe andare in Israele per incontrare di nuovo il bimbo e magari stare là con lui. Poi, la decisione definitiva sul suo ritorno in Italia potrebbe arrivare o dai giudici israeliani, con tempi non rapidissimi, fino a qualche settimana, o da un accordo tra i due Paesi con un'intesa tra i due rami familiari.
Proprio il marito di Aya, Or Nirko, ha parlato dell'eredità del bisnonno: «Non sappiamo per certo se dietro al sequestro ci siano interessi economici , ma presumo
che la famiglia Peleg non abbia ancora fatto l'atto per l'eredità del bisnonno, una persona molto ricca, anche lui vittima della tragedia del Mottarone. Può essere che l'erede principale fosse la mamma di Eitan e, di conseguenza, anche Eitan fosse il prossimo in linea di successione di un grande patrimonio».
La conclusione è che il blitz del nonno materno Shmuel Peleg a Pavia per portare Eitan in Israele a bordo di un jet privato potrebbe avere avuto un movente legato ai soldi.
Ma c'è anche da ricordare un altro aspetto. Il 19 agosto Esther “Etty” Cohen, la nonna indagata insieme all'ex marito per sequestro di persona aggravato, in un'intervista a Israel Hayom rispose così quando le chiesero il motivo per cui la famiglia Biran insistesse ad avere la tutela del piccolo: «La storia di Eitan ha toccato il cuore di tante organizzazioni e associazioni benefiche in Italia, tra cui la comunità ebraica e persino il Giro d'Italia. Finora sono stati raccolti centinaia di migliaia di euro, senza contare i risarcimenti delle compagnie assicurative. Quindi forse il denaro ha un ruolo qui». Il Tribunale di Pavia ha già confermato la nomina della zia come tutrice e la famiglia Peleg, con gli avvocati Carsaniga, Sevesi e Polizzi, ha presentato reclamo e l'udienza è fissata per il 22 ottobre. Gli avvocati hanno fatto sapere, atto del giudice alla mano, che Shmuel non ha mai ricevuto l'ordine con cui il giudice l'11 agosto aveva stabilito il divieto di espatrio per il bimbo.
Inoltre Eitan dovrebbe essere risarcito dall'assicurazione di Funivie del Mottarone srl, la società del gestore Luigi Nerini, mentre proprietaria è la Regione Piemonte (il passaggio al comune di Stresa non venne mai perfezionato. Si scateneranno sicuramente una serie di contenziosi legali in parallelo con il processo penale che dovrà stabilire le responsabilità.
Intanto, Nirko ha spiegato che hanno avuto contatti con la «diplomazia dei due Paesi» e che «noi siamo sempre aperti a parlare con i Peleg», anche perché «gli abbiamo concesso tutte le visite, anche se temevamo che potesse succedere quello che è accaduto». Infine, il Corriere della Sera asserisce che Chaim Kammerer, il nuovo consorte di Etty, ha trascorso negli Stati Uniti, il suo Paese di nascita, diversi anni in prigione per reati che vanno dallo spaccio di droga all'aggressione. «Il suo vero nome non è Chaim — dicono fonti di Israele —. Lui si chiama Christopher».
Leggi tutto...