Chiacchiera
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11 Agosto 2021 - 4.273 visualizzazioni
"PERCHE' TI CHIAMA PRINCIPESSA?"
(Il nipotino di Principessa rivolto a Lei.)

[Principessa ha un cuginetto che qualche volta resta con noi una giornata intera, sin dal mattino e poi la sera se e ritorna dai suoi genitori. Un modo per far divertire il bambino che adora sua cugina che, però, essendo più grande di lui, la chiama zia. Crescendo ha preso a chiamare anche me zio, e questo mi fa divertire e mi fa tanto piacere che per lui io possa essere un suo zio. Una di queste volte che il bambino, si chiama Paolo (nome di fantasia ndr), è venuto con noi in giro per la città, ad un certo punto...]
- Paolo: Zia, perché lo zio ti chiama Principessa? Sei veramente una principessa e la corona? E il castello? E zio è il principe?
[I bambini quando fanno le domande... dirette e centrate][risatina mia sommessa]
- Lei: Bello di zia, Miky, lo zio mi chiama così perché c'è una bella storia su questo nome. E' una storia che a lui piace raccontare e, a dire la verità, piace anche a me.[sguardo verso di me, sorrisino]. Zio! Vuoi raccontare la storia del mio nome a Paolo?[seria divertita] oppure ti devo rinchiudere nelle segrete del mio castello? [risatina]
- Paolo: Allora c'è il castello![meraviglia]
- Io: Forse c'è il castello Paolo [divertito]. Dai, sediamoci tutti e tre sul prato del parco che ti racconto la storia
di Principessa [sguardo verso di Lei] e dello zio Miky.
- Lei: Forza, a chi arriva prima...
[Ci mettiamo a correre e giungiamo sotto un bell'albero, al fresco e comodi seduti sul prato del bel parco comunale]
- Paolo: Zio, racconta, racconta... [entusiasta il bambino]
- Io: Tanto, tanto, tanto tempo fa un cavaliere si era messo in viaggio per cercare fortuna lontano da dove era nato. All'epoca i ragazzi come me se non erano primogeniti [interruzione]
- Paolo: Cos'è pomogeniti?
- Lei: I primogeniti sono i primi figli di due che si sono sposati. [sorrisino]
- Paolo: E quel cavaliere era primogenito?
- Io: No piccoletto, se lo fosse stato, avrebbe ereditato tutti i beni del padre e sarebbe diventato il signore delle sue terre alla morte di questi. Invece, chi non era primogenito aveva da fare delle scelte, altrimenti non sarebbe sopravvissuto in quell'epoca molto dura, per quanto bella e piena di spunti.
[Il bambino inizia a prestare più attenzione, intanto è seduto in braccio a Principessa che, poverina ne sostiene il peso...]
- Io: Dai piccoletto, vieni sulle mie ginocchia, facciamo riposare un po' la zia [sguardo complice con Principessa]
- Paolo: Sì zio. Mica ti dispiace zia?
[Sollievo mascherato da dispiacere]
- Lei: Se proprio vuoi? [Nei suoi pensieri: meglio che vai che mi stai schiacciando, anche se ti voglio un mondo di bene!]
- Paolo: Continua zio, mi piace...
- Io: I secondi e successivi figli o prendevano la via per diventare cavalieri e uomini d'armi o si facevano frati oppure, qualcuno poco capace poteva anche diventare qualcosa di peggio perché per vivere e non essere tagliato fuori dovevi avere un ruolo e una posizione nella società.
[Intanto principessa, libera dal peso del piccolo, si era avvicinata a noi e ci abbracciava e, quasi quasi stava per addormentarsi ma...]
- Paolo: Zia, ti addormenti?
- Lei: Nooo, chiudo solo gli occhi. [Magari potessi riposarmi!]
- Io: Allora, ometto, vuoi sentire la storia oppure non ti interessa più? [strizzandogli il nasino con delicatezza]
- Paolo: Racconta zio, racconta...
- Io: Il cavaliere che ho nominato all'inizio era il terzo di sei figli di un ricco possidente del paese ma il suo destino non era quello di diventare come il padre, bensì di viaggiare in cerca di fortuna e, anche, andando a fare le guerre e le battaglie che erano cosa molto rischiosa. Un bel giorno, però, evidentemente un progetto del destino, mentre passava lungo una via di un paese molto grande incrocio una ragazza meravigliosa. Il cavaliere trasalì, perchè aveva già visto tante belle ragazze e donne nei suoi viaggi (ormai viaggiava da tre anni in lungo e in largo. Ma quegli occhi non li aveva mai visti. Penso di aver incrociato un angelo. I due iniziarono a fissarsi senza levarsi gli sguardi dagli occhi e il cavaliere fermò il cavallo. Gli sembro che tutto il mondo si fosse fermato e fosse tutto un silenzio: sentiva solo il suo cuore, il suo respiro e, lui ha sempre giurato, di sentire il respiro di Lei. La ragazza era immobile, una statua di marmo con dei capelli lunghi e un vestitino color lilla. Lo guardava e le sue labbra accennavano un...
- Paolo: Ma aveva la corona zio?
- Io: No, piccoletto, non ce l'aveva.
[Principessa si era addormentata e speravo che il piccolo non se ne accorgesse distratto dal mio racconto]
- Io: La ragazza guardava il cavaliere e con le labbra accennava un sorriso. Lui si avvicinò piano, gli sembrava davvero che esistessero solo loro due, ma in realtà c'era tanta gente attorno e Lei era accompagnata da altre ragazza e donne perché all'epoca non si poteva girare liberamente da sole. Lui arrivo alla distanza di un braccio da Lei e, d'istinto, si inginocchio come quei cavalieri che vengono insigniti da signore del momento con l'imposizione della spada sulle spalle (e gli viene anche dato uno schiaffo lo sai?)...
- Paolo: Davvero !? [stupito]
- Io: Eh, sì piccoletto, ed è l'unico al quale non devono reagire, a tutti gli altri invece possono e devono dar seguito per un fatto di rispettabilità del loro titolo...
- Paolo: E... tu sei cavaliere? [interrogativo]
- Io: No, almeno non come il ragazzo della storia...
[Allora Paolo mi da uno schiaffetto e dice...]
- Paolo: Mica reagisci, ora ti ho fatto cavaliere![sorridente]
- Io: [Divertito] Grazie, vossignoria al suo servizio incondizionato!
- Paolo: E poi... racconta zio... Shhh, però piano la zia dorme [e le fa una carezza sulla testa mentre Lei è abbracciata a noi].
- Io: Il cavaliere ancora fissandola negli occhi dal basso e lei con lo sguardo fisso verso di lui in basso, esclama sicuro di sé come non mai aveva fatto: "Principessa! Finalmente ti ho trovata e ti riconosco!". Alche anche Lei gli risponde dicendo: "Anche io ti ho trovato, tra mille e più che ho conosciuto e tu sei l'unico che pronuncia il mio nome perché lo conosci da tempo immemore come io conosco il tuo, Miky!".
[Paolo alza la mano e mi tappa la bocca poi esclama...]
- Paolo: Aspetta, aspetta zio che stai dicendo?[interdetto] Vuoi dire che tu eri il cavaliere e la zia una principessa e vi conoscevate già? E come?
- Io: La zia non era una principessa, benché molto facoltosa di famiglia, ma era "Principessa" proprio il suo nome era quello.
- Paolo: Ma quando è successo? Da quando vi conosco io non ti ho mai visto con un cavallo e tanto meno la zia ha un vestito lilla...
- Io: Tanto, tanto tanto tempo fa, prima che tu nascessi e prima che io e Principessa, la zia, nascesse... Ed successo anche prima, e prima ancora e ancora prima... Ecco perché io la chiamo "Principessa" perché per me è il suo nome e resterà tale per sempre... Il seguito, poi te lo racconto...
- Paolo: Balla però questa storia. Ma posso chiamarla pure io Principessa?
- Io: Se a lei non dispiace, perché no!
- Paolo: Dai zio, mi è venuta voglia di un gelato...
- Io: Allora aiutami a svincolarmi da Principessa che ci abbraccia, abbracciala tu e difendila che io vado a prendervi due bei gelatoni lì di fronte...
- Paolo: Sì zio, anche io voglio diventare cavaliere...
- Io: [Sorrisino, carezza sulla guancia a Principessa e al piccolo e poi vado a prendere i gelati...]

Miky.
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Vaccata