Post commentati da nanovolante
Satira
oggi alle ore 15:29 - 3.607 visualizzazioni Sono un interista semplice e come da regolamento se le maglie sono perazzurre il cartellino rosso non si può dare... Doveri una certezza.. a testa alta
Satira
oggi alle ore 13:19 - 3.919 visualizzazioni
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30 Ottobre - 3.026 visualizzazioni Dopo una serata di stanca oggi i leoni da tastiera antigovernativi sono tutti belli vispi: gli avranno sostituito finalmente il pannolone? 🧐
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29 Ottobre - 3.723 visualizzazioni
Bestiaccia
29 Ottobre - 3.167 visualizzazioni
Satira
29 Ottobre - 3.594 visualizzazioni A Lecce, dopo una vittoria sofferta, Conte si presenta in conferenza stampa e ci regala l'ennesimo monologo , “Noi non ci lamentiamo e stiamo zitti, ma non siamo scemi”, dice. Eppure, mentre proclama le sue stronzate, lo riempie di allusioni, frecciate e insinuazioni. Il bersaglio? Le “lamentele” altrui, i “messaggi particolari” dei presidenti, le “pressioni” che - a suo dire - rischiano di condizionare la classe arbitrale.
Ma facciamo un passo indietro. Questo è lo stesso Conte che, appena un anno fa, parlava di “retropensieri” e “sistemi” con la stessa aria da martire del pallone. Oggi, con lo scudetto sul petto e una rosa da Champions, si atteggia a paladino della correttezza, dimenticando le sue stesse sceneggiate a bordo campo, le sfuriate contro arbitri e giornalisti, le accuse velate e mai troppo velate.
Il punto non è se Marotta abbia esagerato o meno. Il punto è che Conte, quando si tratta degli altri, invoca sobrietà e rispetto. Quando tocca a lui, invece, si trasforma in un Savonarola del calcio, pronto a denunciare complotti e “messaggi subliminali” con la solita retorica da crociato incompreso.
E allora basta. Basta con la finta superiorità morale. Basta con il “noi zitti ma svegli”. Perché se davvero stai zitto, non fai mezz'ora di conferenza a lamentarti di chi si lamenta. Se davvero non vuoi mandare messaggi, non usi la stampa per lanciare frecciate codificate.
Conte, il tempo dei retropensieri è finito. Ora servono pensieri chiari. E magari, ogni tanto, anche un po' di coerenza.
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