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26 Novembre 2020 - 4.317 visualizzazioni
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26 Novembre 2020 - 2.446 visualizzazioni La natura e le sue forme affascinanti hanno una meravigliosa proprietร che alcuni chiamano... decadenza
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26 Novembre 2020 - 2.805 visualizzazioni Buona Notte ๐๐๐๐ ๐๐๐
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26 Novembre 2020 - 4.001 visualizzazioni รจ ora...
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Alcuni dei migliori post di ieri:
Perla di Saggezza
26 Novembre 2020 - 4.475 visualizzazioni Violenza contro le donne, le dieci frasi stereotipate da eliminare nel nostro linguaggio
La violenza contro le donne ha le dimensioni di una pandemia globale: 1,2 miliardi di donne nel mondo, ovvero una donna su tre, l'ha subita (fonte: ONU).
La violenza รจ fisica, abusi, sevizie, botte, fino a morire: il femminicidio, un termine che leggiamo, viviamo, pronunciamo purtroppo con grande frequenza ma che non deve mai assuefarci, sapendo che le vittime non sono numeri ma donne, persone e che il dolore non finisce se non dopo un lungo percorso. C'รจ poi una violenza fatta di parole, pressioni, umiliazioni e intimidazioni e colpevolizzazioni che รจ entrata nella nostra quotidianitร - per strada, a casa, al lavoro, sui social media - e nessuna puรฒ dirsi al riparo, una violenza che puรฒ essere subdola, talmente reiterata da neppure farci piรน caso (le espressioni sessite al lavoro, ad esempio). La conseguenza di questo linguaggio 'comune' รจ una forma di violenza psicologica che danneggia fortemente, giorno dopo giorno, l'autostima delle donne. Le parole hanno il potere anche di rafforzare certi pregiudizi e giustificare comportamenti aggressivi. Sono infatti proprio i modi di parlare, spesso radicati in vari pregiudizi, a diventare modi di pensare e vanno combattuti, eliminati, devono essere l'obiettivo di una battaglia culturale da compiere tutti, quotidianamente, non pensando che sia una piccola cosa. E' una prima rivoluzione culturale da fare insieme, uomini e donne (si anche le donne perchรจ a volte certe espressioni di routine, certe frasi fatte le sentiamo pronunciare persino dalle donne).
“Se consideriamo che il linguaggio รจ il filtro principale attraverso il quale percepiamo il mondo, รจ evidente che influenza il modo in cui ci relazioniamo e formuliamo giudizi sugli altri. La parola ha un grande potere e purtroppo ci sono molte espressioni quotidiane che confermano il pregiudizio subconscio secondo cui gli uomini sono intellettualmente, fisicamente e moralmente superiori alle donne” osserva Sara Grippo, nel team di didattica di Babbel che sostiene la associazione Donne in rete contro la violenza, D.i.Re e La Casa di Accoglienza delle Donne Maltrattate di Milano (CADMI) , il primo centro di accoglienza nato in Italia.
Ecco una lista di espressioni che feriscono: รจ un linguaggio che dobbiamo lasciarci alle spalle tutti, sapendo che le parole, le frasi fatte sono frutto di quel retaggio culturale che รจ il primo ostacolo all'equitร di genere alla quale aspiriamo da decenni.
Sul lavoro
Diverse espressioni utilizzate nel mondo del lavoro sminuiscono le capacitร delle donne. Alcune espressioni trasmettono il messaggio che certe posizioni lavorative siano adatte solo agli uomini come nel caso di “Questo lavoro non รจ adatto ad una donna” e che il ruolo delle donne debba essere confinato alla cucina ( “Datti ai fornelli” ). Inoltre secondo alcuni modi di dire le donne possono arrivare in alto solo usando il loro corpo ( “Con chi sei stata per fare questo lavoro?” ). Quando poi una donna dimostra le sue competenze la si paragona a un uomo “Una donna con le palle”. Inoltre le donne sul posto di lavoro vengono talvolta considerate frustrate e acide: “La mia capa/collega รจ acida, avrร il ciclo” ne รจ solo un esempio.
L'amore come possesso
Certe espressioni come “Se non stai con me, non puoi stare con nessuno" e "Perchรฉ non hai risposto subito al telefono?" possono sembrare espressioni di amore e preoccupazione, quando in realtร rivelano l'intenzione di avere il controllo sull'altra persona. Vi sono poi altre espressioni che piรน esplicitamente dimostrano l'intento di controllo, come “Vestita/truccata cosรฌ non esci”.
Attacchi all'autostima
Spesso le donne che vivono una situazione di violenza hanno difficoltร ad uscirne perchรฉ il maltrattante le umilia al punto da distruggere la forza e l'autostima necessarie per lasciare la relazione tramite espressioni come "Zitta, a nessuno importa quello che dici", "Nessuno ti crederร " o ancora "Sei pazza, non รจ mai successo, ti inventi tutto".
Le minacce
Il timore per la propria incolumitร e quella dei loro affetti scaturito da minacce e ricatti come "Se mi lasci, mi uccido", "Se lo dici, ti ammazzo", “Se provi a sentire ancora X (amico/collega), vedrai che succede” รจ uno dei motivi per cui molte donne rimangono in situazioni di abuso o evitano di denunciare i propri aggressori.
La vittimizzazione
Si ricerca spesso un movente o una giustificazione del reato nei comportamenti o nell'abbigliamento della donna. "L'hai provocato”, "Cosa indossavi?" e “Eri ubriaca” sono solo alcuni esempi.
Il delitto passionale e il ritratto dell'aggressore
Gli eventi dall'epilogo piรน grave vengono narrati come “delitti passionali”, dei gesti folli dovuti al “troppo amore” o giustificati dalla gelosia come qualcosa che “acceca”. Inoltre, spesso l'aggressore viene ritratto come una persona per bene per suscitare empatia nei suoi confronti, ad esempio “Sportivo, credente e ottimo lavoratore: il ritratto di X”. "Crediamo che il linguaggio abbia un ruolo centrale nel cambiamento culturale necessario per avere uno sguardo diverso sul fenomeno della violenza di genere. Non parliamo di VITTIME parliamo di DONNE, in stato di temporaneo disagio. Il termine “vittima” infatti stigmatizza la donna in un ruolo passivo e ignora la forza di cui รจ portatrice quando intraprende il faticoso percorso di uscita dalla violenza” dichiara la Presidente Manuela Ulivi.Leggi tutto...
Vaccata
26 Novembre 2020 - 5.043 visualizzazioni ๐๐๐
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