Chiacchiera
8 Agosto 2019 - 3.881 visualizzazioni
Lui è Simone. Ha 36 anni. Fa il pane. è fornaio. Lavora di notte. Lavora tutte le notti. Simone è di Roma. Ha una moglie. Lei è Karolina. Ha 32 anni. Simone e Karolina hanno due figli. Loro sono Elena e Mattia. Sono gemelli. Hanno 12 anni. Simone è un ottimo padre e un grande lavoratore. Si fa un gran culo. In silenzio. Con umiltà. è il 26 ottobre del 2018. Karolina lo vede rientrare a casa prima del solito. Non è da lui. Simone lamenta un forte dolore alla schiena. Racconta che ha alzato un oggetto molto pesante. Ha bisogno di riposare. Si stende a letto. è mezzogiorno. Passa qualche ora. Non sta bene. Non sente più le gambe. Karolina lo porta subito in ospedale. Lo visitano e lo ricoverano. Gli è scoppiata un'ernia. Ha preso il midollo spinale. Simone entra in sala operatoria. Finisce sotto i ferri. La diagnosi è bastarda: non potrà camminare mai più. Inizia un lungo periodo di riabilitazione. Fisioterapia, esercizi, sudore e fatica. Deve ricominciare da zero. Entrare in una nuova dimensione. Imparare a cavarsela, rendersi il più possibile autonomo. Nel frattempo Karolina si rimbocca le maniche per abbattere tutte le barriere architettoniche che fanno di suo marito un prigioniero in casa propria. C'è un grande problema. L'ascensore condominiale ha una cabina troppo piccola, e una porta troppo stretta. La carrozzina non riesce a entrare. Karolina contatta l'amministratore, viene convocata l'assemblea, si procede con la sostituzione dell'ascensore. Iniziano i lavori. Durano 20 giorni, durante i quali tutti i condomini sono costretti a far su e giù per le scale. Qualcuno non gradisce. E lo scrive in un biglietto che lascia appeso alla porta di Simone Rapisarsa, Karolina Collacchi e dei loro due bambini. C'è scritto brutto paraplegico del cazzo, guarda che estate di merda ci stai facendo passare. Se quando è finito l'ascensore non lo usi tutti i giorni, ti auguro che oltre al pisello ti si blocchi anche il cervello. .
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Hai capito con chi hai a che fare, gli scrivano su carta morbida i messaggi che almeno ci si pulisce il culo.