Chiacchiera
ieri alle ore 22:02 - 2.501 visualizzazioni
Riflessioni...
"Ancora una volta, purtroppo, le mie previsioni e le mie teorie trovano conferma.
Questi “ragazzi perbene”, figli di famiglie rispettabili, con un contesto socio-economico apparentemente protetto, avevano già dato segnali enormi, inequivocabili, di problematiche gravissime. Segnali che chiunque, con un minimo di competenza e responsabilità genitoriale, avrebbe dovuto cogliere e affrontare.
E invece no.
Perché la verità, quella scomoda, quella che da anni continuo a ripetere, è che non esistono famiglie immuni dal fallimento educativo solo perché vivono in quartieri benestanti, solo perché i genitori hanno un buon lavoro, solo perché si frequentano le “scuole giuste”.
I fatti di Milano lo dimostrano in maniera devastante.
Ragazzi tra i 16 e i 18 anni, già noti alle forze dell'ordine, pluribocciati, disinteressati a qualunque forma di costruzione identitaria sana, immersi in dinamiche deviate che i genitori non hanno visto, non hanno compreso, o peggio ancora hanno scelto di minimizzare, nella speranza che “tanto poi passa”.
Non è passato proprio niente.
È esploso tutto.
Ed eccoci qui, davanti all'ennesimo episodio di violenza cieca, brutale, agita per una banconota da 50 euro, con una vittima di 22 anni che oggi rischia la paraplegia permanente.
Alla fine, come ripeto da anni, dietro questa nuova generazione che sta mostrando derive violentissime, c'è un fallimento genitoriale catastrofico.
Un fallimento collettivo, profondo, che si radica nella totale incapacità di vedere il disagio, di porre limiti, di esercitare la funzione genitoriale nella sua dimensione più complessa: quella contenitiva, regolativa, responsabilizzante.
Non è un caso, non è una fatalità, non è “sfortuna”.
È il risultato di ciò che non si è fatto quando era il momento.
E finché continueremo a raccontarci che “erano bravi ragazzi”, che “vengono da buone famiglie”, che “si sono solo lasciati trascinare”, questo disastro culturale ed educativo continuerà a produrre vittime. Sempre più giovani. Sempre più arrabbiati. Sempre più pericolosi.
La realtà è semplice:
il male non nasce nel disagio sociale, nasce nelle famiglie che non vedono, non ascoltano, non guidano.
E adesso ne stiamo pagando tutte le conseguenze."
Roberta Bruzzone Psicologa e Criminologa
"Ancora una volta, purtroppo, le mie previsioni e le mie teorie trovano conferma.
Questi “ragazzi perbene”, figli di famiglie rispettabili, con un contesto socio-economico apparentemente protetto, avevano già dato segnali enormi, inequivocabili, di problematiche gravissime. Segnali che chiunque, con un minimo di competenza e responsabilità genitoriale, avrebbe dovuto cogliere e affrontare.
E invece no.
Perché la verità, quella scomoda, quella che da anni continuo a ripetere, è che non esistono famiglie immuni dal fallimento educativo solo perché vivono in quartieri benestanti, solo perché i genitori hanno un buon lavoro, solo perché si frequentano le “scuole giuste”.
I fatti di Milano lo dimostrano in maniera devastante.
Ragazzi tra i 16 e i 18 anni, già noti alle forze dell'ordine, pluribocciati, disinteressati a qualunque forma di costruzione identitaria sana, immersi in dinamiche deviate che i genitori non hanno visto, non hanno compreso, o peggio ancora hanno scelto di minimizzare, nella speranza che “tanto poi passa”.
Non è passato proprio niente.
È esploso tutto.
Ed eccoci qui, davanti all'ennesimo episodio di violenza cieca, brutale, agita per una banconota da 50 euro, con una vittima di 22 anni che oggi rischia la paraplegia permanente.
Alla fine, come ripeto da anni, dietro questa nuova generazione che sta mostrando derive violentissime, c'è un fallimento genitoriale catastrofico.
Un fallimento collettivo, profondo, che si radica nella totale incapacità di vedere il disagio, di porre limiti, di esercitare la funzione genitoriale nella sua dimensione più complessa: quella contenitiva, regolativa, responsabilizzante.
Non è un caso, non è una fatalità, non è “sfortuna”.
È il risultato di ciò che non si è fatto quando era il momento.
E finché continueremo a raccontarci che “erano bravi ragazzi”, che “vengono da buone famiglie”, che “si sono solo lasciati trascinare”, questo disastro culturale ed educativo continuerà a produrre vittime. Sempre più giovani. Sempre più arrabbiati. Sempre più pericolosi.
La realtà è semplice:
il male non nasce nel disagio sociale, nasce nelle famiglie che non vedono, non ascoltano, non guidano.
E adesso ne stiamo pagando tutte le conseguenze."
Roberta Bruzzone Psicologa e Criminologa
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Grulla75: Sempre colpa dei genitori boomer, ovviamente, non smentisco.... generazione fallita....altro che generazione ok
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ieri alle ore 22:08 · Ti stimo · Rispondi
MumbleMumble: Condivido il pezzo, ma estenderei la responsabilità al combinato disposto tra famiglie, scuole, depauperamento valoriale, sociale e civico.
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ieri alle ore 22:29 · Ti stimo · Rispondi
oliver: MumbleMumble Tutto ma non la scuola
ieri alle ore 22:35 · Ti stimo · Rispondi
Barbyturiko: ... ora si apre la seconda parte del fallimento di questa società, dietro ovviamente ai consigli dei rispettivi avvocati, stanno facendo retromarcia, ora si dicono dispiaciuti, che non si erano resi conto di quello che stavano facendo etc...non vorrei che come al solito, poi nei vari giudizi non pagassero la vera condanna a cui dovrebbero essere assoggettati...
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ieri alle ore 22:47 · Ti stimo · Rispondi
Spanki: Grulla75 a parte la generalizzazione 😔 per esser boomer, la mamma dovrebbe aver regalato al mondo questi gioielli verso i 41 anni, se proprio vuoi attribuire una generazione ai genitori, più probabile siano della Gen X
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ieri alle ore 22:49 · Ti stimo · Rispondi
Grulla75: Spanki appunto la generalizzazione, ma sento in giro che la generalizzazione si lamenta di questa generazione post 2000....è più o meno come quelli che si lamentano delle città sporche e poi si curano solo di quello che circonda le mura domestiche
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ieri alle ore 23:27 · Ti stimo · Rispondi



