Pastafariano: E' il solito problema della Sinistra intellettuale, da quando il sindacalista Luciano Lama raccolse la bandiera della Satira dalla merda in cui era finita, inzaccherandosi tutto e leccandosi le dita... 🤣🤣🤣
steviecooder: Assistiamo all’ennesimo spettacolo in cui l’arte, anziché elevarsi, si piega a una caricatura grottesca della politica. Carmen Consoli, in un contesto accademico che dovrebbe promuovere cultura e rispetto, ha scelto di trasformare la lingua siciliana in un pretesto per dileggio e volgarità. Il bersaglio? La Presidente del Consiglio. Il tono? Da bar, non da aula magna.
Ma davvero dobbiamo tollerare che chi ha il privilegio di salire su un palco, invece di cantare, si improvvisi tribuno, insultando le istituzioni repubblicane con battute da social network? Davvero l’impegno civile si riduce a una smorfia, a un incubo raccontato con pantaloni compressivi e occhi fuori dalle orbite? La libertà di espressione è sacra, ma non è sinonimo di licenza. E chi gode di visibilità pubblica ha il dovere di esercitarla con misura, non con sarcasmo da ciarlatano. Le istituzioni non sono bersagli da sfottò: sono pilastri della democrazia, e chi le rappresenta merita rispetto, anche nel dissenso. Che tornino a cantare, se ne sono capaci e non lo sono . E lascino la satira a chi sa farla con intelligenza.
Atlantic: per chi prende per il culo la gente che sciopera per fare valere i propri diritti e avere una vita dignitosa,rinunciando a una bella fetta di salario, e il minimo.....
Carmen Consoli, in un contesto accademico che dovrebbe promuovere cultura e rispetto, ha scelto di trasformare la lingua siciliana in un pretesto per dileggio e volgarità. Il bersaglio? La Presidente del Consiglio. Il tono? Da bar, non da aula magna.
Ma davvero dobbiamo tollerare che chi ha il privilegio di salire su un palco, invece di cantare, si improvvisi tribuno, insultando le istituzioni repubblicane con battute da social network? Davvero l’impegno civile si riduce a una smorfia, a un incubo raccontato con pantaloni compressivi e occhi fuori dalle orbite?
La libertà di espressione è sacra, ma non è sinonimo di licenza. E chi gode di visibilità pubblica ha il dovere di esercitarla con misura, non con sarcasmo da ciarlatano. Le istituzioni non sono bersagli da sfottò: sono pilastri della democrazia, e chi le rappresenta merita rispetto, anche nel dissenso.
Che tornino a cantare, se ne sono capaci e non lo sono . E lascino la satira a chi sa farla con intelligenza.