Bestiaccia
ieri alle ore 21:16 - 2.749 visualizzazioni
Dicono che i cani sanno quando è arrivato il loro momento…
ma ciò che fanno negli ultimi minuti è qualcosa che pochissimi esseri umani riuscirebbero a sopportare.
Non è paura.
Non è dolore.
È qualcosa di più profondo: una silenziosa forma d'amore, una gratitudine che non ha parole.
Una giovane, Jessie Dittrich, chiese al suo veterinario qual era la parte più difficile del suo lavoro.
La sua risposta fece il giro del mondo:
“La cosa più dura non è l'iniezione finale.
È quello che succede prima.”
Perché, disse, il 90% dei padroni non riesce a restare fino alla fine.
Escono dalla stanza, incapaci di vedere il proprio migliore amico chiudere gli occhi per l'ultima volta.
E intanto il cane, confuso, guarda attorno…
cerca il suo umano.
Cerca quella persona che è stata tutto il suo mondo.
I cani non temono la morte come noi.
Non pensano “sto morendo”.
Pensano:
“Stai bene?”
Fino all'ultimo respiro, sperano in un tuo sorriso, in una carezza, in una voce che dica “va tutto bene”.
Perché tutta la loro vita ha avuto un solo scopo: sapere che tu fossi felice.
E quando la zampa trema e il respiro si fa leggero, non è dolore.
È pace.
Il loro cervello si riempie della stessa ossitocina di quando ti vedevano tornare a casa.
Per questo, se un giorno arriverà quel momento… non andare via.
Rimani.
Accarezzagli la testa, stringi la sua zampa, e digli quanto lo ami.
Digli che è stato un bravo ragazzo.
Il migliore di tutti.
Perché quando chiuderà gli occhi, non starà dicendo addio.
Starà dicendo:
“Grazie per avermi amato.
Mi hai dato la vita più bella che potessi desiderare.”
E anche se il suo corpo non ci sarà più, la sua anima continuerà a cercarti,
a vegliare su di te,
in ogni angolo della casa dove una volta siete stati felici.
ma ciò che fanno negli ultimi minuti è qualcosa che pochissimi esseri umani riuscirebbero a sopportare.
Non è paura.
Non è dolore.
È qualcosa di più profondo: una silenziosa forma d'amore, una gratitudine che non ha parole.
Una giovane, Jessie Dittrich, chiese al suo veterinario qual era la parte più difficile del suo lavoro.
La sua risposta fece il giro del mondo:
“La cosa più dura non è l'iniezione finale.
È quello che succede prima.”
Perché, disse, il 90% dei padroni non riesce a restare fino alla fine.
Escono dalla stanza, incapaci di vedere il proprio migliore amico chiudere gli occhi per l'ultima volta.
E intanto il cane, confuso, guarda attorno…
cerca il suo umano.
Cerca quella persona che è stata tutto il suo mondo.
I cani non temono la morte come noi.
Non pensano “sto morendo”.
Pensano:
“Stai bene?”
Fino all'ultimo respiro, sperano in un tuo sorriso, in una carezza, in una voce che dica “va tutto bene”.
Perché tutta la loro vita ha avuto un solo scopo: sapere che tu fossi felice.
E quando la zampa trema e il respiro si fa leggero, non è dolore.
È pace.
Il loro cervello si riempie della stessa ossitocina di quando ti vedevano tornare a casa.
Per questo, se un giorno arriverà quel momento… non andare via.
Rimani.
Accarezzagli la testa, stringi la sua zampa, e digli quanto lo ami.
Digli che è stato un bravo ragazzo.
Il migliore di tutti.
Perché quando chiuderà gli occhi, non starà dicendo addio.
Starà dicendo:
“Grazie per avermi amato.
Mi hai dato la vita più bella che potessi desiderare.”
E anche se il suo corpo non ci sarà più, la sua anima continuerà a cercarti,
a vegliare su di te,
in ogni angolo della casa dove una volta siete stati felici.
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"Charlie, anche i cani vanno in paradiso" (però poi se vi viene da piangere non prendetevela con me )
Poi ho.trovato il coraggio, tra le lacrime, di leggerlo tutto