Perla di Saggezza
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28 Ottobre - 5.048 visualizzazioni
Buongiorno Fratelle / lli della Libertà Improvvisata

La Fiaba del Sidecar Ribelle e dei Quattro Passeggeri della Libertà
C'era una volta, in un paese dove le regole erano scritte con righello e le strade con il compasso, un uomo che non sapeva cosa fosse la normalità.
Si chiamava Zefiro, e guidava una motocicletta che non era una motocicletta, ma un'idea su due ruote. Al posto del sidecar, aveva costruito una pedana di legno, rubata al palco di un teatro abbandonato, con ruote di una carriola e sogni di un'estate che non voleva finire.
Un giorno, Zefiro decise di partire. Non per andare da qualche parte, ma per andare via. Salirono con lui quattro passeggeri:
Luce, che rideva anche quando pioveva;
Timo, che credeva che ogni curva fosse una domanda filosofica;
Nina, che non aveva mai avuto paura, ma la cercava per sport;
Gino, che aveva sei anni e un elmetto fatto con una pentola.

Partirono all'alba, senza cinture, senza meta, senza permesso. Attraversarono foreste che sussurravano "fate attenzione" e risposero "no, grazie".
I cartelli stradali cercavano di fermarli, ma loro li leggevano come poesie. Ogni buca era una nota musicale, ogni dosso una risata.

La gente li guardava passare e diceva: - "Ma è pericoloso!" - "Ma è illegale!" - "Ma è geniale..."

E così, il sidecar ribelle divenne leggenda. Non per la velocità, ma per il coraggio di essere assurdo. Non per la sicurezza, ma per la bellezza di fidarsi. Non per la destinazione, ma per il modo in cui si partiva.

Alla fine, si fermarono sotto un albero che non aveva mai visto una moto.
Zefiro spense il motore, guardò i suoi compagni e disse: - "Abbiamo viaggiato come si vive: senza garanzie, ma con stile."

E l'albero, commosso, fece cadere una foglia d'oro. Che nessuno raccolse, perché erano troppo occupati a ridere.

Morale: La libertà non ha cinture di sicurezza. Ma ha amici, legno, ruote e una pentola in testa.
S.C.
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Buongiorno