steviecooder: nanovolante non è paragonabile , certo ma bisogna anche arrivarci , auguri per stasera (autorizzo la grattatina di rito) buona serata fratello
steviecooder: nanovolante Juve-Real Madrid: il Festival del Paratutto e del Nonfatto Ieri sera definirla "partita" è già un atto di generosità. In campo, l’unico con voglia di lavorare era Di Gregorio, che ha trasformato la porta in un santuario personale, respingendo palloni e noia con la stessa dedizione. Courtois, dall’altra parte, ha risposto con parate da gala, come due buttafuori all’ingresso di una discoteca dove nessuno vuole davvero entrare. Il resto? Una coreografia di passaggi sterili, dribbling timidi e attacchi che sembravano prove generali per una partita vera. Il pareggio sarebbe stato il giusto epilogo, una stretta di mano tra due squadre che hanno deciso di non disturbarsi troppo. Ma il calcio, si sa, ama l’assurdo: e così ci siamo ritrovati a commentare un match che ha avuto l’intensità di una tisana alla camomilla. I tifosi juventini? Divisi tra l’ammirazione per Di Gregorio e il desiderio di chiedere il rimborso del tempo. Quelli del Real? Speravano in una corrida, hanno avuto una passeggiata tra le aiuole.
nanovolante: steviecooder non ho visto la partita, non ti saprei dire, certo non è stata emozionante come l'ultima finale di UCL, vedere Sommer sempre piegato a raccogliere il pesce palla in fondo alla rete è un grande spettacolo.😁😁😁😁😁
Monologo di un tifoso interista in tempi di riflessione (e classifica alta)
Non hai visto Juve–Real Madrid. eh, ma perché ormai certi spettacoli li lasci ai nostalgici del bianco e nero?. Non è stata emozionante..... beh, certo, se la paragoni all’ultima finale di Champions, dove Sommer faceva stretching raccogliendo il pesce palla in fondo alla rete, allora sì, capisco. Gli juventini? Emozionati, sì, ma solo quando le finali le perdono gli altri. È una forma d’arte in fondo: il tifo passivo-aggressivo, l’esultanza per procura. Triste? Forse. Italico? Sicuro. Ma io, caro mio, ho ancora negli occhi la semifinale col Barça e i quarti col Bayern. Lacrime, sudore, e un finale che ci ha lasciati con più punti interrogativi che medaglie. Ma è acqua passata, e noi non siamo pesci palla: guardiamo avanti. E guarda un po’, siamo lì, ai primi posti. Primavera arriverà, e con lei i conti. Comunque vada, è già un successo. E sì, hai notato che quest’anno non sfotto quasi nessuno. Non è che mi sia addolcito, eh. È che ho capito una cosa: il calcio italiano deve smettere di fare la periferia del calcio europeo. Basta con le comparse, vogliamo il ruolo principale. UK, Spagna, persino i paesi dove il pallone lo chiamano "soccer" ci danno lezioni di coraggio. Serve cambiare registro. Serve una rivoluzione. E chi la guida? Noi tifosi. Quelli veri. Quelli che tengono in piedi questo baraccone con la sola forza della voce, del cuore, e di qualche bestemmia ben piazzata.
nanovolante: steviecooder contro Bayern e Barca avete meritato e siete passati, poi avete cantato e ballato come se il trofeo fosse già in bacheca (qualcuno parlava di vincere ogni cosa a gennaio), poi la realtà è venuta fuori, a volte ci mette poco, altre volte ci vuole più tempo...
steviecooder: nanovolante parlo per me ovviamente , io la pelle dell'orso la vendo dopo averlo ucciso , non ho ballato e cantato e neanche visto in bacheca il trofeo, anche perchè porta sfiga . 😁😁😁 buona giornata
Juve-Real Madrid: il Festival del Paratutto e del Nonfatto
Ieri sera definirla "partita" è già un atto di generosità. In campo, l’unico con voglia di lavorare era Di Gregorio, che ha trasformato la porta in un santuario personale, respingendo palloni e noia con la stessa dedizione. Courtois, dall’altra parte, ha risposto con parate da gala, come due buttafuori all’ingresso di una discoteca dove nessuno vuole davvero entrare.
Il resto? Una coreografia di passaggi sterili, dribbling timidi e attacchi che sembravano prove generali per una partita vera. Il pareggio sarebbe stato il giusto epilogo, una stretta di mano tra due squadre che hanno deciso di non disturbarsi troppo. Ma il calcio, si sa, ama l’assurdo: e così ci siamo ritrovati a commentare un match che ha avuto l’intensità di una tisana alla camomilla.
I tifosi juventini? Divisi tra l’ammirazione per Di Gregorio e il desiderio di chiedere il rimborso del tempo. Quelli del Real? Speravano in una corrida, hanno avuto una passeggiata tra le aiuole.
Monologo di un tifoso interista in tempi di riflessione (e classifica alta)
Non hai visto Juve–Real Madrid. eh, ma perché ormai certi spettacoli li lasci ai nostalgici del bianco e nero?.
Non è stata emozionante..... beh, certo, se la paragoni all’ultima finale di Champions, dove Sommer faceva stretching raccogliendo il pesce palla in fondo alla rete, allora sì, capisco.
Gli juventini? Emozionati, sì, ma solo quando le finali le perdono gli altri. È una forma d’arte in fondo: il tifo passivo-aggressivo, l’esultanza per procura. Triste? Forse. Italico? Sicuro.
Ma io, caro mio, ho ancora negli occhi la semifinale col Barça e i quarti col Bayern. Lacrime, sudore, e un finale che ci ha lasciati con più punti interrogativi che medaglie. Ma è acqua passata, e noi non siamo pesci palla: guardiamo avanti.
E guarda un po’, siamo lì, ai primi posti. Primavera arriverà, e con lei i conti. Comunque vada, è già un successo. E sì, hai notato che quest’anno non sfotto quasi nessuno. Non è che mi sia addolcito, eh. È che ho capito una cosa: il calcio italiano deve smettere di fare la periferia del calcio europeo. Basta con le comparse, vogliamo il ruolo principale. UK, Spagna, persino i paesi dove il pallone lo chiamano "soccer" ci danno lezioni di coraggio.
Serve cambiare registro. Serve una rivoluzione. E chi la guida? Noi tifosi. Quelli veri. Quelli che tengono in piedi questo baraccone con la sola forza della voce, del cuore, e di qualche bestemmia ben piazzata.