Chiacchiera
oggi alle ore 08:47 - 2.351 visualizzazioni
E' già lunedì.
Riflessioni di un giornalista che si guarda intorno.
Di Luciano Ragno
Tante ore in queste ore.
Ore di felicità in Israele. Tutti in piazza per vivere , con lacrime di gioia, la fine di un incubo. Gli ostaggi stanno tornando fra le braccia dei parenti che hanno sofferto con loro due anni di tormenti. E hanno avuto la forza di resistere. E tornano per l'ultimo saluto i corpi di chi non ha retto nel dolore, nel buio e nella paura della prigionia.
Ore di soddisfazione nel mondo. Per il primo passo sula via della pace. E nel vedere che quelle mobilitazioni in tanti Paesi per scuotere le coscienze in silenzio davanti alla tragedia di Gaza hanno inciso in un'accelerazione delle trattative. Con buona pace di chi le ha criticate.
Ore di dolore per noi giornalisti. Dopo il cessate il fuoco ieri ci sono stati scontri a Gaza City fra milizie sostenute e finanziate da Israele milizie rivali di Hamas. Saleh Al -Jafarawi, 27 anni, aveva appena raccontato la festa dei palestinesi all'annuncio del silenzio delle armi. Poi era corso là dove le armi continuavano a sparare. Un proiettile l'ha colpito. E con lui sono 225 i giornalisti uccisi nella Striscia in 24 mesi.
Perché il mondo deve sapere.
“La lettura del giornale è la preghiera del mattino dell'uomo moderno”, ha detto Georg Wilhelm Friedrich Hegel.
Chi attacca noi giornalisti non ama leggere. Perché non sa pregare
Riflessioni di un giornalista che si guarda intorno.
Di Luciano Ragno
Tante ore in queste ore.
Ore di felicità in Israele. Tutti in piazza per vivere , con lacrime di gioia, la fine di un incubo. Gli ostaggi stanno tornando fra le braccia dei parenti che hanno sofferto con loro due anni di tormenti. E hanno avuto la forza di resistere. E tornano per l'ultimo saluto i corpi di chi non ha retto nel dolore, nel buio e nella paura della prigionia.
Ore di soddisfazione nel mondo. Per il primo passo sula via della pace. E nel vedere che quelle mobilitazioni in tanti Paesi per scuotere le coscienze in silenzio davanti alla tragedia di Gaza hanno inciso in un'accelerazione delle trattative. Con buona pace di chi le ha criticate.
Ore di dolore per noi giornalisti. Dopo il cessate il fuoco ieri ci sono stati scontri a Gaza City fra milizie sostenute e finanziate da Israele milizie rivali di Hamas. Saleh Al -Jafarawi, 27 anni, aveva appena raccontato la festa dei palestinesi all'annuncio del silenzio delle armi. Poi era corso là dove le armi continuavano a sparare. Un proiettile l'ha colpito. E con lui sono 225 i giornalisti uccisi nella Striscia in 24 mesi.
Perché il mondo deve sapere.
“La lettura del giornale è la preghiera del mattino dell'uomo moderno”, ha detto Georg Wilhelm Friedrich Hegel.
Chi attacca noi giornalisti non ama leggere. Perché non sa pregare
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