steviecooder: BREAKING: La sinistra italiana scopre il genocidio immaginario. Le proposte? In ferie. Mentre il governo parla di energia, sicurezza e confini, la sinistra si presenta con la nuova linea editoriale: “Denunciamo tutti, poi vediamo”. Meloni, Crosetto e Tajani accusati di genocidio. Non per quello che fanno, ma per quello che la sinistra sogna di poter twittare. “Credo non esista un altro caso al mondo” - dice Meloni. Ha ragione: in nessun altro Paese l’opposizione si affida a fanfiction giudiziaria per restare rilevante. La sinistra oggi: Non propone, denuncia. Non convince, accusa. Non governa, recita. Idee per il futuro? Solo se il futuro è un tribunale immaginario con scenografie di cartone e indignazione a gettone. “Concorso in genocidio” è il nuovo “Abbiamo un piano”. La verità: non ce l’hanno ed è semplice ,se il centrosinistra continua a confondere il codice penale con il programma elettorale, l’unico concorso che vinceranno sarà quello per il miglior fallimento politico dell’anno. E anche lì, senza opposizione.
steviecooder: Orsoinpiedi Meloni, Crosetto e Tajani accusati di genocidio. Non per quello che fanno, ma per quello che la sinistra sogna nei suoi deliri notturni, tra un bicchiere di prosecco e una seduta spiritica con Karl Marx. I tre non gridano al complotto - forse perché hanno ancora un briciolo di dignità istituzionale - ma io, da italiano, mi sento preso in ostaggio da una compagnia teatrale di opposizione che ha confuso Strasburgo con il palco dell’Ariston.
Denunciare il proprio governo a livello internazionale? Ma certo, è il nuovo sport nazionale: il lancio del boomerang diplomatico. Peccato che torni sempre indietro e colpisca il paese intero. Perché, piaccia o non piaccia, questo governo rappresenta l’Italia. E no, non si può fare come al bar: “Io non mi sento rappresentato.” Qui si gioca con la credibilità di una nazione, non con le figurine Panini.
In nessun angolo del mondo un’opposizione seria si comporterebbe così. Ma noi abbiamo il nulla al quadrato: un’opposizione che riesce a essere inconsistente e rumorosa. Un miracolo della fisica politica. Se il vuoto cosmico avesse un ufficio stampa, sarebbe loro.
Le proposte? In ferie.
Mentre il governo parla di energia, sicurezza e confini, la sinistra si presenta con la nuova linea editoriale: “Denunciamo tutti, poi vediamo”.
Meloni, Crosetto e Tajani accusati di genocidio. Non per quello che fanno, ma per quello che la sinistra sogna di poter twittare.
“Credo non esista un altro caso al mondo” - dice Meloni. Ha ragione: in nessun altro Paese l’opposizione si affida a fanfiction giudiziaria per restare rilevante.
La sinistra oggi:
Non propone, denuncia.
Non convince, accusa.
Non governa, recita.
Idee per il futuro? Solo se il futuro è un tribunale immaginario con scenografie di cartone e indignazione a gettone.
“Concorso in genocidio” è il nuovo “Abbiamo un piano”.
La verità: non ce l’hanno ed è semplice ,se il centrosinistra continua a confondere il codice penale con il programma elettorale, l’unico concorso che vinceranno sarà quello per il miglior fallimento politico dell’anno.
E anche lì, senza opposizione.
Meloni, Crosetto e Tajani accusati di genocidio. Non per quello che fanno, ma per quello che la sinistra sogna nei suoi deliri notturni, tra un bicchiere di prosecco e una seduta spiritica con Karl Marx. I tre non gridano al complotto - forse perché hanno ancora un briciolo di dignità istituzionale - ma io, da italiano, mi sento preso in ostaggio da una compagnia teatrale di opposizione che ha confuso Strasburgo con il palco dell’Ariston.
Denunciare il proprio governo a livello internazionale? Ma certo, è il nuovo sport nazionale: il lancio del boomerang diplomatico. Peccato che torni sempre indietro e colpisca il paese intero. Perché, piaccia o non piaccia, questo governo rappresenta l’Italia. E no, non si può fare come al bar: “Io non mi sento rappresentato.” Qui si gioca con la credibilità di una nazione, non con le figurine Panini.
In nessun angolo del mondo un’opposizione seria si comporterebbe così. Ma noi abbiamo il nulla al quadrato: un’opposizione che riesce a essere inconsistente e rumorosa. Un miracolo della fisica politica. Se il vuoto cosmico avesse un ufficio stampa, sarebbe loro.