Chiacchiera
ieri alle ore 08:19 - 3.150 visualizzazioni
E' già venerdì.
Riflessioni di un giornalista che si guarda intorno.
Di Luciano Ragno
Il ritorno del sorriso.
Due lampi di felicità in un mondo che vede solo lampi di guerra. E di questi si illumina.
Lui è Adam, otto anni, lei è Sara, sei. Vengono dalla Palestina , la terra negata a chi vuol vivere in pace ma soprattutto ai bambini. Sono arrivati in Italia con il programma di cooperazione internazionale “Food for Gaza”.
Per loro ieri il primo giorno di scuola alla “Barrico” di Torino. Sono arrivati, pieni di gioia, accolti dagli applausi degli insegnanti e gli abbracci dei compagni.
Loro che laggiù conoscevano solo il volto della paura.
Adam è su una sedia a rotelle, ha perso una gamba. Sulle braccia i segni delle schegge. Stava in casa a Gaza, tutti dormivano. Un missile l' ha centrata. Si è salvato solo lui, gravemente ferito. Morta la mamma, morta la sorella, morta la nonna. Il padre non era in casa.
Dovrà impegnarsi molto a scuola. Non sa leggere e scrivere, nemmeno in arabo. A Gaza le scuole non esistono più. E' a Torino con il padre.
Sara è in prima elementare. Si è presentata con due grandi fiocchi bianchi in testa, segno di felicità. Anche per lei è il primo giorno in una scuola, laggiù non c'è più traccia di un asilo . E' riuscita a scampare dalle bomba ma vive il dramma della paura. Con lei c'è la famiglia, un fratellino, sofferente di una grave cardiopatia, sarà curato a Torino.
Due bambini con il sorriso. L'avevano perduto.
La Solidarietà l'ha fatto ritrovare.
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Ho trovato i particolari della notizia per la mia riflessione in un bellissimo articolo di Chiara Sandrucci su "Corriere Torino". Ringrazio. Da leggere.
Riflessioni di un giornalista che si guarda intorno.
Di Luciano Ragno
Il ritorno del sorriso.
Due lampi di felicità in un mondo che vede solo lampi di guerra. E di questi si illumina.
Lui è Adam, otto anni, lei è Sara, sei. Vengono dalla Palestina , la terra negata a chi vuol vivere in pace ma soprattutto ai bambini. Sono arrivati in Italia con il programma di cooperazione internazionale “Food for Gaza”.
Per loro ieri il primo giorno di scuola alla “Barrico” di Torino. Sono arrivati, pieni di gioia, accolti dagli applausi degli insegnanti e gli abbracci dei compagni.
Loro che laggiù conoscevano solo il volto della paura.
Adam è su una sedia a rotelle, ha perso una gamba. Sulle braccia i segni delle schegge. Stava in casa a Gaza, tutti dormivano. Un missile l' ha centrata. Si è salvato solo lui, gravemente ferito. Morta la mamma, morta la sorella, morta la nonna. Il padre non era in casa.
Dovrà impegnarsi molto a scuola. Non sa leggere e scrivere, nemmeno in arabo. A Gaza le scuole non esistono più. E' a Torino con il padre.
Sara è in prima elementare. Si è presentata con due grandi fiocchi bianchi in testa, segno di felicità. Anche per lei è il primo giorno in una scuola, laggiù non c'è più traccia di un asilo . E' riuscita a scampare dalle bomba ma vive il dramma della paura. Con lei c'è la famiglia, un fratellino, sofferente di una grave cardiopatia, sarà curato a Torino.
Due bambini con il sorriso. L'avevano perduto.
La Solidarietà l'ha fatto ritrovare.
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Ho trovato i particolari della notizia per la mia riflessione in un bellissimo articolo di Chiara Sandrucci su "Corriere Torino". Ringrazio. Da leggere.
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Benemerita59: Buongiorno Carle' 





ieri alle ore 08:24 · Ti stimo · Rispondi

Semprepersempre: Quanta infanzia negata a questi poveri bimbi ,speriamo sia l'inizio di una vita serena ❤️
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ieri alle ore 09:05 · Ti stimo · Rispondi