Chiacchiera
2 Settembre - 3.868 visualizzazioni
L'Italia non si svende per un punto nei sondaggi.
Quando un politico straniero offende il nostro Paese, ci si aspetterebbe una reazione dignitosa, unitaria, patriottica.
E invece, puntualmente, certi esponenti della sinistra si affrettano a giustificare l'insulto, purché serva a colpire il governo.
È uno schema che si ripete, sempre uguale, sempre più stanco: attacco esterno, indignazione selettiva , polemica interna.
Un copione logoro, che ormai non sorprende più nessuno.
Difendere l'Italia non significa difendere un partito.
Significa difendere la nostra storia, la nostra dignità, la nostra voce nel mondo.
E mentre i veri italiani - quelli che ancora credono nel valore della sovranità, della cultura e del rispetto - osservano, si chiedono: ma davvero non hanno altro da dire? Davvero la sinistra non riesce a sviluppare un pensiero, un tema, un'idea che non sia la solita invettiva contro chi governa?
Se qualcuno si sente più rappresentato da certi ambienti parigini o da salotti d'oltreconfine, nessuno lo trattiene.
Il mondo è vasto, le frontiere sono aperte, e i voli low-cost fanno miracoli.
Ma almeno ci risparmi la lezioncina morale mentre prepara le valigie.
L'Italia merita rispetto.
Anche da chi ci vive.
E soprattutto da chi pretende di rappresentarla.
Quando un politico straniero offende il nostro Paese, ci si aspetterebbe una reazione dignitosa, unitaria, patriottica.
E invece, puntualmente, certi esponenti della sinistra si affrettano a giustificare l'insulto, purché serva a colpire il governo.
È uno schema che si ripete, sempre uguale, sempre più stanco: attacco esterno, indignazione selettiva , polemica interna.
Un copione logoro, che ormai non sorprende più nessuno.
Difendere l'Italia non significa difendere un partito.
Significa difendere la nostra storia, la nostra dignità, la nostra voce nel mondo.
E mentre i veri italiani - quelli che ancora credono nel valore della sovranità, della cultura e del rispetto - osservano, si chiedono: ma davvero non hanno altro da dire? Davvero la sinistra non riesce a sviluppare un pensiero, un tema, un'idea che non sia la solita invettiva contro chi governa?
Se qualcuno si sente più rappresentato da certi ambienti parigini o da salotti d'oltreconfine, nessuno lo trattiene.
Il mondo è vasto, le frontiere sono aperte, e i voli low-cost fanno miracoli.
Ma almeno ci risparmi la lezioncina morale mentre prepara le valigie.
L'Italia merita rispetto.
Anche da chi ci vive.
E soprattutto da chi pretende di rappresentarla.
Leggi tutto...

Nessuna morale ma non commento slogan di idioti che insultava il tricolore , vale a dx tanto quanto la sx , e ti ostini a ignorarlo , ma dai!!! Bossi un vecchio brontosauro , quelle affermazioni risalgono ai tempi di Garibaldi , andiamo ,puoi fare di meglio .
Argomento : Italia
Tema : nessuno la insulta , punto
"Tema : nessuno la insulta" (la nazione).
I "patrioti" dalla memoria all'occorrenza corta, ed il pelo sullo stomaco.
Con la Lega che insultava l'Italia, volendo pure dividerla, Forza Italia ed AN, oggi FdI, ci hanno fatto coalizioni e governi. Era ieri.
È storia patria! recentissima, che x l'imbarazzo vuoi sottotacere, ed archiviare furbescamente.
La coerenza. La credibilità. L'onore x la bandiera, x la nazione.
in tempi di revisionismi e memorie selettive, sento il bisogno di ribadire una verità semplice ma spesso trascurata: ho difeso la nazione con coerenza, anche quando farlo significava restare in piedi mentre attorno si improvvisava il teatro dell’assurdo.
Sì, parlo di quegli anni in cui la Lega, sotto la guida di Umberto Bossi, sembrava più interessata a evocare il Dio Po e a distribuire ampolle d’acqua sacra che a costruire un progetto politico credibile.
Anni in cui il dibattito pubblico oscillava tra il folklore padano e le minacce di secessione, come se l’unità nazionale fosse un’opzione da bar, e non una conquista storica.
Eppure, anche allora, ho scelto di restare fedele all’Italia.
Non per cieca adesione, ma per amore lucido e consapevole. Perché difendere la nazione non significa applaudire ogni sua espressione politica, ma saper distinguere tra ciò che la onora e ciò che la traveste da caricatura.
La coerenza, in certi momenti, è sembrata una forma di resistenza.
E il patriottismo, un esercizio di pazienza. Ma non ho mai smesso di credere che l’Italia meriti di essere difesa — anche quando chi la rappresenta sembra fare di tutto per renderlo difficile.
Con garbo, ma senza sconti.
Con sarcasmo, ma senza rancore.
Con amore, sempre.
Perché chi ama davvero l’Italia non la abbandona MAI
"ho difeso la nazione"
Garibaldi scansate!😉
Al di là dell' ombelico di stevy, il riferimento polemico è a certa classe dirigente imbarazzante e palesemente inadeguata, che fiumi di retorica patriottarda nn possono in alcun modo riscattare.
Bastassero i proclami, peraltro roboanti quanto vacui!
Ti è andata bene! In genere stevy caro🤗 grida al vilipendio! Spacciandosi x vittima di fantomatici insulti! A seguire, lezioncine umoristico moraleggianti di bon ton improbabilissimo.
Augusta Montaruli, pregiudicata, vicepresidente della commissione RAI
Blocco i maleducati e chi tiene loro bordone.
Guarda, capisco che tu abbia tante cose da dire, ma qui stiamo parlando di insulti alla nazione . Se ogni volta si devia su dumping, fabbriche in Polonia o altro, non si arriva mai al punto.
Possiamo restare sul tema e affrontarlo con un minimo di coerenza?
Altrimenti è solo un monologo confuso.
Dai, un po’ di ordine non guasta.
Ma qui si chiude la discussione .
Grazie
Patria e Famiglia — non sono slogan, sono radici.
Io ho letto questa scritta entrando in caserma, " This We'll Defend " ( "Questo lo difenderemo". Esprime l’impegno incrollabile a proteggere la nazione e i suoi valori) .e non ho provato vergogna.
Ho sentito il peso della storia, il richiamo di ciò che ci tiene insieme.
La Patria non è un concetto astratto: è la voce di mia madre, il profumo del pane caldo, la terra che mi ha insegnato a camminare.
Le Forze Armate non sono marionette di un passato oscuro, ma scudi vivi in un mondo che non ha smesso di ferire.
Chi non sente il bisogno di difendere ciò che ama, ha smarrito il senso del “noi”.
La Famiglia è il primo rifugio, la Patria è il secondo. Non è nostalgia.
È identità.
È dignità.
Orgoglio italiano: un popolo da celebrare, non da denigrare
È davvero triste vedere come alcuni parlino della propria nazione con superficialità o disprezzo.
L’Italia non è solo un luogo geografico: è un patrimonio di cultura, ingegno, resilienza e bellezza che il mondo intero ci invidia.
Siamo il popolo che ha dato i natali a Leonardo da Vinci, Dante Alighieri, Federico Fellini, Rita Levi-Montalcini.
Siamo quelli che hanno rivoluzionato l’arte, la scienza, la moda, la cucina e il design.
Criticare è legittimo, ma denigrare è un’altra cosa. Chi parla male dell’Italia dimentica che dietro ogni angolo c’è una storia millenaria, una tradizione che vive ancora oggi, e una comunità che, nonostante le difficoltà, sa rialzarsi con dignità e passione.
Essere italiani significa portare nel cuore un’identità ricca e profonda.
Significa sapere che, anche nei momenti più duri, abbiamo la forza di reinventarci, di unirci, di creare bellezza.
Non è accettabile che si parli con disprezzo di un popolo che ha dato e continua a dare tanto al mondo.
Non lo faccio per polemica, ma per amore.
Perché l’Italia non è solo un luogo: è la mia storia, la mia cultura, la mia gente.
È il profumo del caffè al mattino, le chiacchiere in piazza, le mani che si muovono mentre si parla.
È l’arte che ci circonda, la musica che ci emoziona, la cucina che ci unisce.
Chi la denigra forse non la conosce davvero.
O ha dimenticato cosa significa essere italiano: significa portare dentro se stessi secoli di bellezza, di lotta, di genialità. Significa avere difetti, certo, ma anche una forza che ci distingue nel mondo.
Io non riesco a stare zitto. Perché l’Italia merita rispetto. E chi la ama, la difende.
Punto