Hai mai sentito il suono di una campana al tramonto in un borgo siciliano? Hai mai camminato tra i cipressi di Toscana, dove il vento sembra raccontare storie antiche? Hai mai guardato il mare di Capri e pensato: “Qui il mondo si ferma”?
Se sì, allora sai cos’è l’Italia. Non un marchio, non una bandiera da sventolare per convenienza. Ma una voce che ci chiama, anche quando siamo lontani. Una bellezza che non chiede permesso per esistere.
Quando qualcuno la insulta, non serve gridare. Ma serve ricordare. Che siamo figli di poeti e contadini, di inventori e ribelli, di chi ha costruito cattedrali e scritto sinfonie, di chi ha amato questa terra anche quando era difficile farlo. Difendere l’Italia non è arroganza. È un atto d’amore. E l’amore, quello vero, non si vergogna mai di farsi sentire.
Difendere la nazione non è uno slogan, è una responsabilità civile
Quando si parla di “insulti alla nazione”, ci si riferisce a parole o gesti che ledono l’identità collettiva, la memoria storica, i simboli condivisi. Non importa da quale parte arrivino: destra, sinistra, centro o fuori dai partiti. Il rispetto per la nazione dovrebbe essere un valore trasversale, non un’arma da brandire per guadagnare consensi.
Il teatrino politico e la caccia al sondaggio
Io denuncio una certa sinistra che, secondo me, cavalca polemiche per ottenere visibilità e qualche punto nei sondaggi. È una critica legittima, soprattutto se si percepisce che il dibattito si svuota di contenuti e si riempie di provocazioni. Ma il problema non è solo “chi lo fa”, bensì “perché lo si fa”: quando la politica si riduce a marketing emotivo, il rispetto per la nazione diventa merce da barattare.
Libero pensiero, non copia-incolla
La mia posizione è chiara: rifiuto del conformismo, difesa della libertà di espressione, e nessuna intenzione di partecipare al teatrino. Questo è importante, perché in un’epoca di slogan e algoritmi, il pensiero critico è un atto di resistenza. Non si tratta di schierarsi per partito preso, ma di valutare ogni idea per ciò che vale, non per chi la pronuncia. Io discuto volentieri, ma non accetto attacchi gratuiti alla mia intelligenza.
steviecooder: STARZ L’Italia mostra una ripresa più solida, con una crescita del PIL leggermente superiore e un netto miglioramento dell’occupazione. La Francia appare in una fase più incerta, con dati mancanti su occupazione e disoccupazione. E il prossimo 8 settembre tutti a casa , nessuna FAKE è un analisi economica e non politica
Però capisco perché i ricchi d'Europa vengono in Italia!!
Buongiorno stevy, ti cresce il nasino😉
Perchè vai sempre fuori tema?
il post è sarcastico e contro chi insulta il mio paese che è anche il tuo .
A te, italiana che difendi gli insulti francesi…
Hai mai sentito il suono di una campana al tramonto in un borgo siciliano? Hai mai camminato tra i cipressi di Toscana, dove il vento sembra raccontare storie antiche? Hai mai guardato il mare di Capri e pensato: “Qui il mondo si ferma”?
Se sì, allora sai cos’è l’Italia. Non un marchio, non una bandiera da sventolare per convenienza.
Ma una voce che ci chiama, anche quando siamo lontani. Una bellezza che non chiede permesso per esistere.
Quando qualcuno la insulta, non serve gridare.
Ma serve ricordare.
Che siamo figli di poeti e contadini, di inventori e ribelli, di chi ha costruito cattedrali e scritto sinfonie, di chi ha amato questa terra anche quando era difficile farlo.
Difendere l’Italia non è arroganza. È un atto d’amore. E l’amore, quello vero, non si vergogna mai di farsi sentire.
Ho sentito le tue fregnacce 😉, la solita fuffa intrisa di vacua retorica patriottarda
Anche meno, dai!🤣🤣🤣
A dir il vero, io non ho minimamente menzionato Francia/Napoleone/Macron!
Né tantomeno difeso i sedicenti "insulti francesi"!
Ho semplicemente segnalato la fake news della riduzione del debito pubblico italiano, veicolata dal tuo post.
Evidentemente alle strette, tu l'hai buttata in pomposa caciara.
Difendere la nazione non è uno slogan, è una responsabilità civile
Quando si parla di “insulti alla nazione”, ci si riferisce a parole o gesti che ledono l’identità collettiva, la memoria storica, i simboli condivisi.
Non importa da quale parte arrivino: destra, sinistra, centro o fuori dai partiti. Il rispetto per la nazione dovrebbe essere un valore trasversale, non un’arma da brandire per guadagnare consensi.
Il teatrino politico e la caccia al sondaggio
Io denuncio una certa sinistra che, secondo me, cavalca polemiche per ottenere visibilità e qualche punto nei sondaggi.
È una critica legittima, soprattutto se si percepisce che il dibattito si svuota di contenuti e si riempie di provocazioni.
Ma il problema non è solo “chi lo fa”, bensì “perché lo si fa”: quando la politica si riduce a marketing emotivo, il rispetto per la nazione diventa merce da barattare.
Libero pensiero, non copia-incolla
La mia posizione è chiara: rifiuto del conformismo, difesa della libertà di espressione, e nessuna intenzione di partecipare al teatrino.
Questo è importante, perché in un’epoca di slogan e algoritmi, il pensiero critico è un atto di resistenza.
Non si tratta di schierarsi per partito preso, ma di valutare ogni idea per ciò che vale, non per chi la pronuncia.
Io discuto volentieri, ma non accetto attacchi gratuiti alla mia intelligenza.
"non accetto attacchi gratuiti alla mia intelligenza"
Vedi allora di non sferrarne a te stesso, propalando fake news.
L’Italia mostra una ripresa più solida, con una crescita del PIL leggermente superiore e un netto miglioramento dell’occupazione.
La Francia appare in una fase più incerta, con dati mancanti su occupazione e disoccupazione.
E il prossimo 8 settembre tutti a casa , nessuna FAKE è un analisi economica e non politica
Quella che tu hai palesemente mistificato