steviecooder: STARZ Karina Milei, sorella del presidente argentino, è al centro di un’indagine per PRESUNTA corruzione. Nessuna condanna, nessuna certezza — ma le accuse sollevano interrogativi. Durante un evento pubblico, l’auto del presidente è stata bersaglio di proteste violente. In questo clima, la vicinanza politica tra Giorgia Meloni e Javier Milei merita una riflessione: non per condannare, ma per capire se certe alleanze siano davvero strategiche… o solo rischiose.
STARZ: steviecooder Ciao caro! Puntualizzazione ridondante, ma che accettiamo di buon grado, specie da chi non ha piena padronanza della lingua di Dante😉...peraltro più che giustificato, peregrinando tra States, Cuba, Sicilia, e verosimilmente ogni cantone del globo terrestre😉...
"un’indagine per PRESUNTA corruzione" Come appunto desumibile dal testo, che correttamente recita: "Accusata di", non già "condannata per".
STARZ: steviecooder "la vicinanza politica tra Giorgia Meloni e Javier Milei", peraltro ideologicamente spuria ed incongruente. L' ultra liberismo di Milei è agli antipodi dell'ultra statalismo della tradizione fascio missina della ducetta, olimpica di triplo salto carpiato d'incoerenza. Sbandierata come coerenza cristallina, con grottesca paraculaggine. La sua cifra.
steviecooder: STARZ Per quanto eccentrico, Milei è uno dei pochi leader contemporanei che ha avuto il coraggio di portare il liberismo al centro del dibattito politico. Certo, con toni da rockstar e provocazioni da talk show, ma ha riacceso una discussione che in molti paesi era stata sepolta sotto il peso del conformismo statalista.
Perchè il LIBERISMO ?
Libertà economica = libertà personale Quando lo Stato decide meno, il cittadino può scegliere di più. L’impresa, il lavoro, il consumo: tutto diventa espressione di volontà, non di imposizione.
Lo Stato non è sempre la soluzione La storia è piena di esempi in cui l’interventismo ha generato sprechi, inefficienze e clientelismi. Il liberismo propone un modello dove il merito e la competenza prevalgono sul privilegio e la burocrazia.
La concorrenza genera progresso In un mercato libero, le idee migliori vincono. Le imprese si sfidano per offrire prodotti migliori, servizi più efficienti, soluzioni più innovative. È il motore della crescita.
Il liberismo non è anarchia Non è il Far West. È un sistema che richiede regole chiare, trasparenza e giustizia. Ma senza soffocare l’iniziativa con mille lacci e lacciuoli.
STARZ: steviecooder Grazie x il pippone propagandistico 🙏😉
Quello professato da Milei è anarco-turbo liberalismo, assolutamente incompatibile con la storia e la "cultura" ideologica della destra ex missina-AN-FdI. Con buona pace delle photo opportunity dell' opportunista ducetta, qual piuma al vento...
steviecooder: STARZ il mio riferimento è il liberismo , molti degli attuali politici mi hanno nauseato , dx e sx senza distinzioni . Il liberismo è come una bella teoria matematica: elegante, coerente, ma difficile da applicare in un mondo imperfetto. È un po’ come osannare la dieta perfetta mentre si mangia la pizza davanti alla TV.
steviecooder: STARZ Lawfare: quando la giustizia diventa arma politica In un’epoca in cui la fiducia nelle istituzioni democratiche vacilla, il fenomeno del lawfare si impone come una delle minacce più insidiose alla sovranità popolare. Non si tratta di una semplice distorsione del diritto, ma di una strategia sofisticata: usare la legge come strumento di guerra politica. E se l’America Latina ne è oggi il teatro più evidente, l’Italia ne ha fornito il copione.
In Argentina, lo scandalo che coinvolge Karina Milei — sorella del presidente e figura chiave del governo — ha riacceso il dibattito. Le accuse di tangenti, basate su intercettazioni non ancora validate, sono state amplificate da una stampa aggressiva e rilanciate da settori della magistratura che sembrano più interessati a orientare il consenso che a garantire giustizia. Il risultato? Un’opinione pubblica polarizzata, un governo sotto assedio e una democrazia che barcolla sotto il peso della sfiducia.
Ma non è un caso isolato. In Brasile, Lula è stato escluso dalle elezioni del 2018 per una condanna poi annullata. In Ecuador, Rafael Correa vive in esilio. In Bolivia, Evo Morales è stato costretto a fuggire. Tutti casi in cui la giustizia ha agito con tempismo sospetto, spesso in sinergia con media compiacenti.
E l’Italia? Tangentopoli ha segnato la fine della Prima Repubblica, ma anche l’inizio di una magistratura protagonista, capace di orientare il destino politico del Paese. Le rivelazioni di Luca Palamara hanno mostrato come le correnti interne alla magistratura possano influenzare nomine, indagini e carriere. La stampa, da parte sua, ha spesso anticipato le sentenze, trasformando il giornalismo d’inchiesta in tribunale mediatico.
Il lawfare non è solo una questione giuridica. È una questione democratica. Quando la giustizia perde la sua neutralità e la stampa la sua responsabilità, il cittadino perde il suo diritto a una verità non manipolata. Serve una riforma profonda: garantire l’indipendenza dei magistrati, tutelare il giornalismo libero e promuovere un’educazione civica che renda il popolo consapevole e vigile.
Perché la democrazia non muore solo con i colpi di Stato. Può morire anche tra le pieghe di un verbale, tra le righe di un editoriale, tra le ombre di un processo che non cerca giustizia, ma vendetta.
"Ridicoli immigrazionisti"...in effetti!
Nn si può dire lo stesso di Gioggia, quella del popolo.
Una di noi.
Coi boccaloni invece ha da spartire il voto
Karina Milei, sorella del presidente argentino, è al centro di un’indagine per PRESUNTA corruzione. Nessuna condanna, nessuna certezza — ma le accuse sollevano interrogativi. Durante un evento pubblico, l’auto del presidente è stata bersaglio di proteste violente.
In questo clima, la vicinanza politica tra Giorgia Meloni e Javier Milei merita una riflessione: non per condannare, ma per capire se certe alleanze siano davvero strategiche… o solo rischiose.
Ciao caro!
Puntualizzazione ridondante, ma che accettiamo di buon grado, specie da chi non ha piena padronanza della lingua di Dante😉...peraltro più che giustificato, peregrinando tra States, Cuba, Sicilia, e verosimilmente ogni cantone del globo terrestre😉...
"un’indagine per PRESUNTA corruzione"
Come appunto desumibile dal testo, che correttamente recita:
"Accusata di", non già "condannata per".
"certe alleanze siano davvero strategiche… o solo rischiose"
O più propriamente, penose.
"la vicinanza politica tra Giorgia Meloni e Javier Milei", peraltro ideologicamente spuria ed incongruente.
L' ultra liberismo di Milei è agli antipodi dell'ultra statalismo della tradizione fascio missina della ducetta, olimpica di triplo salto carpiato d'incoerenza.
Sbandierata come coerenza cristallina, con grottesca paraculaggine. La sua cifra.
Sovranista da operetta
Per quanto eccentrico, Milei è uno dei pochi leader contemporanei che ha avuto il coraggio di portare il liberismo al centro del dibattito politico.
Certo, con toni da rockstar e provocazioni da talk show, ma ha riacceso una discussione che in molti paesi era stata sepolta sotto il peso del conformismo statalista.
Perchè il LIBERISMO ?
Libertà economica = libertà personale Quando lo Stato decide meno, il cittadino può scegliere di più. L’impresa, il lavoro, il consumo: tutto diventa espressione di volontà, non di imposizione.
Lo Stato non è sempre la soluzione La storia è piena di esempi in cui l’interventismo ha generato sprechi, inefficienze e clientelismi. Il liberismo propone un modello dove il merito e la competenza prevalgono sul privilegio e la burocrazia.
La concorrenza genera progresso In un mercato libero, le idee migliori vincono. Le imprese si sfidano per offrire prodotti migliori, servizi più efficienti, soluzioni più innovative. È il motore della crescita.
Il liberismo non è anarchia Non è il Far West.
È un sistema che richiede regole chiare, trasparenza e giustizia.
Ma senza soffocare l’iniziativa con mille lacci e lacciuoli.
Grazie x il pippone propagandistico 🙏😉
Quello professato da Milei è anarco-turbo liberalismo, assolutamente incompatibile con la storia e la "cultura" ideologica della destra ex missina-AN-FdI.
Con buona pace delle photo opportunity dell' opportunista ducetta, qual piuma al vento...
Il liberismo è come una bella teoria matematica: elegante, coerente, ma difficile da applicare in un mondo imperfetto.
È un po’ come osannare la dieta perfetta mentre si mangia la pizza davanti alla TV.
Pizzatona orgiastica al ristorante.
Il conto, garçon!
(È un) buongiorno!🤗👋
Lawfare: quando la giustizia diventa arma politica
In un’epoca in cui la fiducia nelle istituzioni democratiche vacilla, il fenomeno del lawfare si impone come una delle minacce più insidiose alla sovranità popolare. Non si tratta di una semplice distorsione del diritto, ma di una strategia sofisticata: usare la legge come strumento di guerra politica. E se l’America Latina ne è oggi il teatro più evidente, l’Italia ne ha fornito il copione.
In Argentina, lo scandalo che coinvolge Karina Milei — sorella del presidente e figura chiave del governo — ha riacceso il dibattito. Le accuse di tangenti, basate su intercettazioni non ancora validate, sono state amplificate da una stampa aggressiva e rilanciate da settori della magistratura che sembrano più interessati a orientare il consenso che a garantire giustizia. Il risultato? Un’opinione pubblica polarizzata, un governo sotto assedio e una democrazia che barcolla sotto il peso della sfiducia.
Ma non è un caso isolato. In Brasile, Lula è stato escluso dalle elezioni del 2018 per una condanna poi annullata. In Ecuador, Rafael Correa vive in esilio. In Bolivia, Evo Morales è stato costretto a fuggire. Tutti casi in cui la giustizia ha agito con tempismo sospetto, spesso in sinergia con media compiacenti.
E l’Italia? Tangentopoli ha segnato la fine della Prima Repubblica, ma anche l’inizio di una magistratura protagonista, capace di orientare il destino politico del Paese. Le rivelazioni di Luca Palamara hanno mostrato come le correnti interne alla magistratura possano influenzare nomine, indagini e carriere. La stampa, da parte sua, ha spesso anticipato le sentenze, trasformando il giornalismo d’inchiesta in tribunale mediatico.
Il lawfare non è solo una questione giuridica. È una questione democratica. Quando la giustizia perde la sua neutralità e la stampa la sua responsabilità, il cittadino perde il suo diritto a una verità non manipolata. Serve una riforma profonda: garantire l’indipendenza dei magistrati, tutelare il giornalismo libero e promuovere un’educazione civica che renda il popolo consapevole e vigile.
Perché la democrazia non muore solo con i colpi di Stato. Può morire anche tra le pieghe di un verbale, tra le righe di un editoriale, tra le ombre di un processo che non cerca giustizia, ma vendetta.
Buongiorno anche a te
Lawfare?
La condanna lampo della Kirchner!
Ciao passerotto