Vaccata
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Dr00pylivello 13
9 Agosto - 4.058 visualizzazioni
sisiasdasd
O misera condizione umana, che mi scaglia, qual novello Teseo, in un labirinto di faccende urgentissime, ove il tempo fugge e l'anima si affanna! Con ardore impetuoso inseguo gli asparagi, verdi scettri della terra, e, qual architetto di sogni, ordisco tortini che anelano a glorificar le mense celesti. Ma, oh cieli, qual tedio m'opprime, ché il teatro dell'esistenza ripete il medesimo dramma, come un lamento eterno d'un liuto scordato! Quando la cupidigia, vil sirena d'oro e fango, osa sedurmi con le sue lusinghe, io, qual novello alchimista, la trasfiguro: la vesto d'un manto purpureo di marmellata di mirtilli, elisir dolce e voluttuoso, che d'ogni bassezza fa un'ambrosia degna degli dèi. E la noia, spettro pallido che offusca il vigor dell'animo, come oso io combatterla? Con un gesto magnanimo, le impongo il sigillo del gorgonzola, il cui spirto acre e indomito, qual fulmine di Giove, squarcia il velo della mediocrità e accende un fuoco nei recessi del gusto. Così, tra un sospiro che si fa eco di “già” e un altro che ascende ai firmamenti, io danzo, eterno pellegrino, in questa cucina metafisica, ove ogni sapore è un emblema, ogni vivanda un poema, e il mio destino si dipinge con le penne intrise di spezie, tra le volute d'un sogno che mai si estingue.