Chiacchiera
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FarangTaolivello 13
21 Giugno - 2.991 visualizzazioni
Si parla tanto e a sproposito di immigrazione, ma si parla poco e di proposito di migrazione.
Se ne vanno. Non solo i cervelli, ma intere generazioni.

Nell'ultimo decennio, oltre un milione di giovani italiani under 35 ha lasciato il Paese. Laureati e non, tecnici, professionisti o semplicemente ragazzi in cerca di possibilità migliori. Non è una fuga di élite, è un esodo collettivo. L'Italia perde i suoi giovani, e non riesce né a trattenerli né a riportarli indietro.

Nel 2024 più di 156mila italiani hanno lasciato il Paese, mentre solo 53mila sono rientrati. I numeri ufficiali sono sottostimati: molti non cancellano nemmeno la residenza. Chi parte lo fa per costruirsi una vita altrove, e spesso non torna più.
Il motivo? Opportunità, retribuzioni più giuste, equilibrio tra lavoro e vita privata. A volte basta poco: una burocrazia più snella, un contratto serio, un ambiente di lavoro rispettoso. E quando si prova a tornare, si sbatte contro ostacoli culturali e strutturali. Come chi, dopo anni all'estero, prova ad aprire un'attività in Italia: burocrazia infinita, zero supporto e il solito “chi conosci?”.

Ma il vero problema non è solo la fuga. È che l'Italia non attrae.
I flussi sono unidirezionali: per ogni giovane europeo che arriva, nove italiani se ne vanno. E anche chi vorrebbe restare, spesso è costretto a rinunciare.
A mancare non sono solo le opportunità economiche, ma una visione. Un'idea concreta di futuro in cui riconoscersi, in cui valga la pena investire le proprie energie, la propria formazione, la propria voglia di fare.

E così nel silenzio della politica, ogni anno, perdiamo un pezzo di presente. E, soprattutto, di futuro 🤔
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Vaccata