Satira
29 Aprile - 3.772 visualizzazioni
"A Dongo c'erano cento persone che ricordavano dei morti. Facevano bene, facevano male, e il loro modo di esprimere questo sentimento, poteva urtare altri, tutto è possibile. Ma grazie a Dio non c'era odio, non c'era violenza. A me basterebbe che non ci fosse in nessuno né odio né violenza e del resto ne possiamo discutere".
Queste le parole imbarazzanti di 'gnazio la russa sulla manifestazione fascista del 27 aprile a Dongo. Come se ci fosse stato un semplice raduno di brave persone che andavano ad omaggiare dei personaggi eroici e degni di profondo rispetto.
Quando la seconda carica dello Stato legittima i saluti fascisti e gli stessi fascisti, danneggia le fondamenta della nostra democrazia che si basa sui valori dell'antifascismo, dell'etica pubblica, della legge, dell'onestà, della libertà e della moralità.
Una posizione, quella dimostrata da la russa, che tradisce il suo ruolo istituzionale e si allinea con i busti di mussolini che conserva in casa.
Un'offesa ai principi costituzionali e a tutti i cittadini perbene che a Dongo sono la maggioranza e che difendono la Resistenza con associazioni culturali, manifestazioni e la presenza dell'Anpi.
Oltretutto quei morti che sono stati ricordati dai signori non violenti giunti a Dongo erano la peggior feccia fascista dell'epoca. Gente che ha commesso omicidi efferati e ha perpretato torture di qualsiasi tipo.
Ora mi chiedo: Mattarella, due parole messe in croce, le potrebbe dire o no?
O dobbiamo farcene carico sempre noi poveri cristi di denunciare tutte le malefatte di questo governo o le uscite irricevibili di certi eletti?
Queste le parole imbarazzanti di 'gnazio la russa sulla manifestazione fascista del 27 aprile a Dongo. Come se ci fosse stato un semplice raduno di brave persone che andavano ad omaggiare dei personaggi eroici e degni di profondo rispetto.
Quando la seconda carica dello Stato legittima i saluti fascisti e gli stessi fascisti, danneggia le fondamenta della nostra democrazia che si basa sui valori dell'antifascismo, dell'etica pubblica, della legge, dell'onestà, della libertà e della moralità.
Una posizione, quella dimostrata da la russa, che tradisce il suo ruolo istituzionale e si allinea con i busti di mussolini che conserva in casa.
Un'offesa ai principi costituzionali e a tutti i cittadini perbene che a Dongo sono la maggioranza e che difendono la Resistenza con associazioni culturali, manifestazioni e la presenza dell'Anpi.
Oltretutto quei morti che sono stati ricordati dai signori non violenti giunti a Dongo erano la peggior feccia fascista dell'epoca. Gente che ha commesso omicidi efferati e ha perpretato torture di qualsiasi tipo.
Ora mi chiedo: Mattarella, due parole messe in croce, le potrebbe dire o no?
O dobbiamo farcene carico sempre noi poveri cristi di denunciare tutte le malefatte di questo governo o le uscite irricevibili di certi eletti?
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Bronsequerte: Ma è la sx
1
29 Aprile alle ore 11:27 · Ti stimo · Rispondi

Orabasta2633: Un filo sottilissimo divide la democrazia dalla dittatura, e questi ratti lo stanno per spezzare.
2

29 Aprile alle ore 12:37 · Ti stimo · Rispondi

Rock:

29 Aprile alle ore 13:26 · Ti stimo · Rispondi