Solo per NERD
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26 Marzo - 3.954 visualizzazioni
Da fb "Storie Scientifiche"

Il 26 marzo del 1913 nasceva a Budapest Paul Erdős, l'uomo che amava solo i numeri e uno dei matematici più prolifici di sempre. Durante l'arco della sua carriera ha pubblicato più di 1475 articoli in collaborazione con oltre 485 matematici. Vista questa grande mole di lavoro fu creato il cosiddetto "Numero di Erdős", che è una sorta di contatore. Erdős ha, ovviamente, numero di Erdős 0, mentre i suoi collaboratori diretti hanno numero 1. Chi ha pubblicato con un collaboratore diretto ha numero di Erdős 2 e così via. Einstein, per esempio, aveva numero di Erdős 2, mentre Feynman aveva il 4.

Tanto eccentrico quanto geniale, Erdős evitava ogni tipo di contatto fisico ed evitava di intrattenere rapporti umani che non fossero strettamente finalizzati alla dimostrazione di un teorema. Adorava particolarmente il silenzio. Una volta, a una cena, rimase in silenzio per ore rompendolo solo per afferrare un tovgliaiolo e scarabocchiandolo disse:

“Ci sono ancora numerosi lati che distruggeranno il numero tre cromatico. Questo lato distrugge la bipartizione”
E poi tornò silente per tutto il resto della cena.

In un'altra occasione la moglie di un matematico del Trinity College disse: “Erdős e mio marito rimasero per più di un'ora in silenzio in un luogo
pubblico. Alla fine mio marito ruppe il silenzio dicendo “Non è zero, è uno”. La gente attorno pensò che fossero dei matti e in effetti lo erano.”

Uno dei suoi migliori amici fu il matematico Ronald Graham, che si prese cura di lui mettendogli sempre a disposizione una stanza, del cibo, facendogli il bucato e gestendo il suo denaro. Dopo la morte della madre, Erdős arrivò a lavorare per diciannove ore al giorno. Per sostenere il ritmo assumeva 10 milligrammi di benzedrina (anfetamina), caffè espresso e compresse di caffeina. Quando gli amici mostravano apprensione e lo spingevano a rallentare lui rispondeva sempre “ci sarà un sacco di tempo per riposare nella tomba”.
Una volta, nel 1979, lo stesso Graham scommise 500 dollari con Erdős per non fargli assumere anfetamine per un mese. Erdős vinse la scommessa e disse “ti ho mostrato che non sono un drogato, ma non mi hai fatto compiere nessun progresso nel mio lavoro. Mi alzavo la mattina e vedevo un semplice foglio bianco difronte a me, come una persona comune. Hai bloccato il progresso matematico di un mese”. Quei 500 dollari furono donato, come gran parte del suo denaro, in beneficenza.

Sviluppò poi un proprio vocabolario personale. Dio lo chiamava il “Fascista Supremo”, i bambini “Epsilon” (dato che, tradizionalmente, questa lettera indica una quantità molto piccola in matematica), “predicare” era fare una lezione di matematica e quando diceva che qualcuno era “morto”, semplicemente intendeva che quella persona non si occupava più di matematica. Quando nomina a “Il Libro”, che era in possesso del Fascista Supremo, intendeva un libro in cui erano racchiuse tutte le dimostrazioni più belle e i risultati più importanti della matematica ed era compito dei matematici scoprirle. Quando vedeva un risultato particolarmente importante esclamava “Questo è nel libro!”.

In foto Erdős a colloquio con un giovanissimo Terence Tao.
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Vaccata