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aviamatalivello 11
20 Ottobre 2022 - 4.083 visualizzazioni
ALESSIO LORUSSO VINCE IL TITOLO EUROPEO DI PUGILATO DELLA EBU, ORGANIZZAZIONE CHE RAPPRESENTA LA DECADENZA E IL PROVINCIALISMO DEL PUGILATO

Il pugile italiano Alessio Lorusso ha conquistato ieri il titolo di Campione d'Europa dei pesi gallo della EBU. A Monza, il “Mosquito” italiano ha battuto lo spagnolo Sebastian Perez per KO alla dodicesima ripresa, quando mancava 1 minuto e 20 secondi alla conclusione; anche se per dire il vero l'incontro doveva finire molti minuti prima, in favore di Lorusso, se non fosse stato per la poca professionalità dell'arbitro.

Un apprezzamento sincero a questo ragazzo che dopo un'adolescenza difficile sta dando il meglio di sè in uno sport che richiede la dedizione assoluta.
Le testate, le tv, i siti, i blog nostrani non solo di settore hanno promosso questa vincita come qualcosa di eccezionale, di assoluto, una sorta di impresa eroica. Per il pugilato italiano una sorta di boccata di ossigeno dopo la sconfitta di Magnesi in Inghilterra dove il nostro pugilato era tornato a zero titoli mondiali e continentali.
Tutto bello e gioioso, peccato però che il titolo sia della scadente e per certi versi decaduta e vergognosa EBU, la European Boxing Union, organizzazione con sede in Italia, succube delle politiche della Federazione Pugilistica Italiana e delle nostre istituzioni
all'italiana come il CONI onnipresente, con una mentalità da club parrocchiale, che da più di un decennio ha poco peso nel pugilato che conta, e propone agli atleti e ai team un network ridicolo, infatti pochi fuori confine hanno parlato di questa vittoria, che sullo scacchiere planetario conta poco.

Al nostro pugile Lorusso, che da anni si impegna per arrivare al top, non resta che sperare ora in un miracolo, cioè che gli venga data da qualcuno che conta fuori confine, la possibilità nel vicino futuro di passare a gareggiare con il mondo serio del pugilato mondiale. Perchè questa vittoria, non avendo un seguito certo nella progressione ai titoli delle quattro organizzazioni riconosciute in ambito planetario, IBF, WBO, WBA, WBC, mostra tutta la decadenza e il marcio dell'EBU, infatti molti team europei seri, ormai da tempo, hanno preso le distanze da questa organizzazione limitata, ridicola e arretrata.
Non a caso ieri, gli appassionati di questo sport hanno notato che l'incontro di Lorusso per la cintura oltre surreale, affermava una visione mediocre e scadente del pugilato:
- un pugile che diventa campione europeo senza aver mai varcato, in tutta la sua carriera, il confine nazionale;
- un atleta costretto a subire le logiche da provincialismo esasperato della EBU;
- un boxer pressato a combattere contro un avversario che non avrebbe dovuto neanche per gioco avere la possibilità di gareggiare per un titolo;
- un fighter indotto e schiacciato dalla burocrazia di un organizzazione che vive nell'ombra dei poteri e degli abusi della Federazione Pugilistica Italiana;
- un combattente che subisce la famosa pessima professionalità degli arbitri connessi alla EBU, ormai una costante vergognosa di questa sigla.

Purtroppo la maggiorparte dei nostri pugili professionisti si ritrova in una "gabbia" tutta italiana, che tiene a distanza il mondo del pugilato che conta, quello che fa spettacolo, che promuove il vero network, che gestisce il pugilato di livello.
Qualcuno non vorrebbe queste riflessioni ed approfondimenti il giorno dopo la vittoria di un nostro pugile, ma è proprio in questi momenti che anche gli appassionati possono conoscere le dinamiche del pugilato, ed anche il fatto che qualcosa che è gridato come eccezionale è invece il simbolo della sconfitta, della disfatta del pugilato nazionale. Pugilato che dagli anni '80, per causa di molteplici problemi, ha perso la sua grandezza e ha calpestato la sua storia per ridursi ad una sorta di macchietta di se stesso. E se non fosse per alcuni pugili e team nostrani che resistono schiacciati da mille incombenze, proccupazioni, grattacapi, seccature, incertezze, oltre che sottopagati e umiliati, il fallimento del nostro pugilato sarebbe già un dato di fatto compiuto.
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Vaccata