Prosit: I servizi segreti sabaudi non sono riusciti a cancellare le prove del ruolo effettivamente svolto da colei che , poco urbanamente, Urbano Rattazzi definì “ la vulva d’oro del nostro risorgimento “ . Prove scritte che risultano sufficienti a dar misura della spregiudicatezza con cui Camillo Benso, Conte di Cavour, pianificò l’operazione segreta che a Parigi, all’ombra del trono imperiale, avrebbe coinvolto Napoleone III nella lotta per l’indipendenza italiana e trasformato la Contessa di Castiglione nell’eroina più discussa, più contradditoria e più affascinante della nostra storia unitaria. Correva l’anno 1855…
[...] Essendo per nascita principe « di sangue ma non di diritto », per rendere completo il suo stato di nobile, Totò compie svariati tentativi di farsi "adottare" da nobili napoletani dell'epoca (tra cui un Principe Caracciolo che, pare, lo trattò male e lo scambiò per un "diverso" ) e infine riesce, grazie alle sue doti artistiche che ne fanno un personaggio fascinoso, ad entrare nelle grazie dì un certo marchese Francesco Maria Gagliardi Focas, ottenendone un vero e proprio titolo e diversi patronimici.
Dopo la morte del padre, si dà all'improba fatica di dimostrare al mondo la sua diretta discendenza dagli imperatori del Sacro Romano Impero: una stirpe che risale nientemeno che al terzo secolo avanti Cristo.
Una serie di lunghe peripezie legali e una sfilza di studiatissime sentenze di tribunale gli permette finalmente, dal 1950, di chiamarsi: [VEDERE FOTO] [...]
buongiorno